CASE BIANCHE
Uva: fiano e trebbiano
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Ecco l’esordio della nouvelle vague cilentana, ossia la nuova spinta propulsiva a fare vino, investire, cambiare stile di vita a dispetto delle difficoltà del settore. Case Bianche è un progetto che risale al 2000, le vigne per la verità sono state piantate esattamente dieci anni fa, e vede protagonisti gli architetti Pasquale Mitrano e Betty Iuorio che rilancia la proprietà paterna con questa produzione a Torchiara, un bel centro vicino Agropoli, puntando al momento su due vini, il Cumalè bianco e il Cupersito rosso, entrambi Paestum igt, entrambi con base di 80% rispettivamente di Fiano e di Aglianico, sposati a trebbiano e primitivo. In questa avventura li accompagna Fortunato Sebastiano che resta così piantato nel Cilento dopo la buona esperienza fatta dal vicino De Conciliis. Qui la tecnica di lavorazione prevede una massa fermentata in acciaio, circa l’80 per cento, e il 20 in legno di primo passaggio, poi l’elevamento in acciaio di sei mesi. Il risultato è un bianco molto interessante, favorito sicuramente da una buona materia prima, con un naso leggermente speziato che arricchisce le nuances floreali e anche fruttate di base, mentre in bocca c’è un buon equilibrio tra la freschezza, decisamente preponderante, e il resto delle componenti, grazie anche ad un grado alcolico tutto sommato contenuto perché sotto i 13 gradi. Se poi scopriamo il prezzo, siamo sotto i 5 euro, allora possiamo dire che ci sono i presupposti per un buon vino. Appare infatti chiaro che la tipicità inizia ad essere considerata come valore dal mercato solo intorno, meglio se sotto, i 5 euro, per vendere oltre bisogna avere già una rete e sprattutto un nome ben affermato. Diciamo che l’annata non è stata eccezionale per i bianchi cilentani, sono infatti tutti già pronti e difficilmente potranno evolversi oltre per cui il consiglio è quello di berli. Tutti hanno dovuto subire il terribile scirocco della seconda metà di agosto che ha soffocato uomini, animali e piante. La caratteristica di questo vino è la sua estrema sapidità salmastra, pur essendo in collina è sicuramente un vino di mare, sembra cresciuto con l’acqua di mare. Questo tema, che spero Sebastiano mantenga per la vendemmia prossima ventura, potrebbe renderlo ancora più interessante e abbinabile a piatti moderni. Staremo a vedere.
Sede a Torchiara. Tel. 0974843244, fax 0974.841491. www.casebianche.net casebianche@tiscali.it Enologo: Fortunato Sebastiano. Ettari: 13 di cui 5 vitati. Bottiglie prodotte: 9000. Vitigni: aglianico, primitivo, barbera, fiano, trebbiano toscano, malvasia.
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