Cupertinum a Copertino: le vigne del Salento che fanno storia

Pubblicato in: Giro di vite
Copertinum, i bastioni col vigneto

di Mimmo Gagliardi

Anche in vacanza mi è impossibile resistere alla voglia di visitare cantine e conoscere nuove persone. Perciò, sempre più spesso, abbandono la sdraio al mare e macino chilometri nella pianura salentina. Ma non mi pesa, anzi, lasciando aperti i finestrini si può sentire l’odore della terra rossa mentre i campi di cereali, ormai spogli, si alternano a uliveti e vigneti ai lati della strada.

Quest’anno il mio girovagare mi ha portato a Copertino, un importante centro salentino per la produzione vitivinicola, per visitare Cupertinum – Antica cantina del Salento, azienda nata nel 1935 in forma coopertativa tra 36 viticoltori, che oggi sono diventati 350 e con una estensione di territorio vitato complessivo di circa 400 ettari. Il presidente della cooperativa, il  Francesco Trono, mi spiega come l’azienda stia oggi riassettandosi dopo alcune vicissitudini degli anni passati e di come il solido rapporto con il consulente enologo, Giuseppe Pizzolante Leuzzi, stia contribuendo a questo nuovo corso.

Un rinnovamento aziendale che è parte di un progetto di grande respiro, su base pluriennale e che intende mettere mano a tutti gli aspetti produttivi ed infrastrutturali: si è partiti dal rinnovamento del logo aziendale e del packaging delle bottiglie per arrivare a progetti di fascino quali il vigneto sui bastioni del castello. Proprio quest’ultima idea, nata dalle menti di Trono e Pizzolante Leuzzi, per la sua singolarità è stata segnalata da vari siti web e reti televisive e non potevo non volerla vedere. Accompagnato da Francesco Trono sono salito sui bastioni del maestoso castello angioino del 1500, dalla cui torre centrale, o Mastio, è possibile vedere le due sponde del Salento sui mari Adriatico e Jonio anche se siamo al centro del Salento, ed ho passeggiato tra le viti in crescita.

Il presidente mi ha spiegato che, come testimoniano le numerose ricerche storiografiche e bibliografiche di cui Copertinum si è dovuta far carico per poter proporre il suo progetto alla Soprintendenza, il terreno sulla sommità dei bastioni c’è sempre stato, ed è quello ricavato dal fossato che circonda le alte mura. Si è infatti dimostrato che anticamente lo stesso terreno ospitava le coltivazioni di ortaggi e verdure, oltre che di uva, necessarie per gli abitanti del castello. Da ciò, grazie alla lungimiranza e intelligenza del Soprintendente (complimenti a lui), il rilascio dell’autorizzazione a Cupertinum a ripulire i bastioni da vegetazione infestante e materiale vario (tra cui materassi e altri rifiuti) e reimpiantare il vigneto di negroamaro varietà cannellino, oramai poco diffusa e che val la pena di riscoprire.

La bella sinergia tra pubblico e privato porterà, si spera entro fine anno, a rendere sicuro e visitabile il vigneto da parte del pubblico, anche mediante l’installazione di un ascensore interno alle mura ed a portare le piante in produzione per la prossima vendemmia, per ricavarne un vino in edizione limitata disponibile per la vendita solo a scopo benefico.

Dopo il castello ho visitato la sede aziendale, realizzata nel 1935 e riflettente lo stile architettonico dell’epoca fascista, ma i cui spazi sono ancora perfettamente rispondenti alle esigenze produttive moderne. Spettacolari le due enormi vasche di cemento vetrificato da 900 ettolitri che dominano il nucleo centrale dell’edificio e che sono state lasciate pressoché intatte dall’origine, compresi gli sportelli in legno. Per il resto l’azienda si è dotata di moderne tecnologie ed è pulitissima, rispettando tutti i protocolli di profilassi. Ci saranno delle ulteriori innovazioni ma occorrono il tempo e la pazienza che tali investimenti necessita.

Ho degustato con i miei due ottimi anfitrioni la gamma di vini aziendali, basati su uve autoctone, malvasia leccese, bianca e nera, negroamaro e primitivo.

La linea Squarciafico, destinata ad un consumo quotidiano, prevede un Salento IGP Bianco (chardonnay e malvasia bianca leccese) ed un Salento IGP Rosato (negroamaro e malvasia nera leccese), lievemente mossi. E’ proprio la nota frizzante, associata alla bella mineralità salina a renderli piacevoli e serbevoli.

Il Cigliano, Salento IGP bianco e lo Spinello dei Falconi, Salento IGP Rosato sono, sostanzialmente, gli stessi uvaggi della linea Squarciafico ma in versione ferma. Denotano, però, maggiore corpo e più struttura.

La linea successiva è dedicata al territorio. Il Negroamaro Salento IGP Rosso ha nette note fruttate e finisce con una bella nota salina e minerale. Il Primitivo Salento IGP Rosso è corposo e con belle note fruttate, non ha spiccata tendenza dolce, il che fa piacere al sorso.

Tocca al top di gamma:

Copertino DOC Rosso 2010, ottenuto da uve Negroamaro, Malvasia Nera Leccese e una minima percentuale di uva di Montepulciano. Annata 2012: Naso fresco di frutta matura e sentori balsamici, terrosi e di spezie dolci. Rotondo, fresco e minerale sul finale ma ancora da affinarsi in bottiglia seppure piacevolissimo.

Copertino DOC Rosso Riserva 2008, del medesimo uvaggio del base ma con un affinamento più lungo. Annata 2011: maestoso e potente al naso, un vino che è necessario consumare con il giusto affinamento, il giusto tempo, senza fretta e con la giusta compagnia. Il sorso inebria per la freschezza e la piacevolezza. Bello vero.

Settantacinque Copertino DOC Rosso Riserva 2007 Speciale, medesimo uvaggio dei precedenti, creato per celebrare i 75 anni di attività aziendale nel 2010. Ne abbiamo goduto assieme, piacevolmente chiacchierando e raccontandoci vicendevolmente con i miei ospiti. Lui, il vino, intanto, ci ha tenuto compagnia con le sue tante sfaccettature, le sue tante storie. Va ascoltato e non raccontato perché parla lui.

Confesso che avrei voluto prolungare di più la mia piacevole permanenza, ma dopo un piacevolissimo e confortante sorso di Glikos Salento IGP Passito, leggermente raffreddato in frigo, ho dovuto salutare i miei amici. Tornerò a vedere i progressi del vigneto sul castello, intanto sul finale di questo pezzo mi godo lo splendido sapore del passito di negroamaro, che combina note fresche e note mature di frutta con aromi caramellati, spezie e sentori minerali. Sapori salentini.

 

CUPERTINUM, cantina sociale cooperativa di Copertino è a Copertino (Lecce) in  Via Martiri del Risorgiment, 6  tel. 0832.947031; fax 0832.947031; www.cupertinum.it contatti@cupertinum.it


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