FARRO
Uva: piedirosso
Fascia di pezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Ferragosto un po’ schizzofrenico a tavola, con il Campoceraso 2001 di Struzziero, il Gioviano 2005 e depois il Depié. Già, ma poteva mancare mai il rosato dopo una miriade di tannini a profusione? Bel colore, anzitutto, tipo Aperol per capirci, brillante: una esecuzione da uve piedirosso appena pressate che ha saputo conservare buoni profumi fruttati, ma non esuberanti, toni agrumati.
In bocca il rosato di Michele si presenta di buona struttura, molto molto fresco, in perfetta forma, decisamente lungo con una chiusura pulita e non ruffiana. Una bella esecuzione in un’area in cui questa tipologia fa molta fatica ad entrare, in questo simile concettualmente all’Irpinia, fatta eccezione per La Sibilla che mostra di crederci con più determinazione o per lo meno da più tempo (ricordate il Baios?).
I rosati delle zone vulcaniche mantengono uno sfondo minerale deciso che riesce a mettere d’accordo sia gli appassionati che gli occasionali bevitori. Ed è stato proprio il caso di questa bottiglia, svuotata in men che non si dica. Gioca bene in questo caso l’esperienza di Michele con questa uva certo non facile.
Insomma, una presa universale.
Sede a Bacoli, via Virgilio 30-36.
Tel. 081.8545555, fax 081.8545489.
www.cantinefarro.it
Enologo: Michele Farro.
Ettari: 4 di proprietà.
Bottiglie prodotte: 200.000.
Vitigni: falanghina e piedirosso.
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