Emblema Vesuvio 2011, caprettone in purezza: l’ultimo nato alle Cantine Olivella

Pubblicato in: Napoli

Uva: caprettone
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

L’uscita della nuova etichetta delle Cantine Olivella segna un percorso in continua ascesa e conferma la forte volontà di far emergere il territorio puntando alla vinificazione in purezza dei vitigni tradizionali. E questa volta tocca al caprettone, da non confondere con la coda di volpe come purtroppo accade ancora troppo spesso. Dopo il grande successo del Katà, raggiunto con non poche difficoltà, incamminandosi in punta di piedi e con voce sommessa verso l’approvazione del disciplinare di produzione della catalanesca del Monte Somma igt, arrivato finalmente nel 2011, si continua a puntare sulla valorizzazione dei vitigni tipici, e non solo.

Di recente gli inseparabili quattro del Monte Somma, Domenico Ciriello, Andrea Cozzolino, Ciro e Angela Giordano, hanno ben pensato di mettere in deliziosi barattoli di vetro i pomodorini del piennolo del Vesuvio tagliati a pacchetelle, come si dice dalle nostre parti.

Scelta vincente per essere convincenti nel lavoro di valorizzazione dei prodotti coltivati in quest’area da antica memoria. I vigneti delle Cantine Olivella sono sparsi in piccoli appezzamenti “ncopp’ ‘a Muntagna” e condividono il suolo grigio fatto di lapilli e pietra lavica con le colture dei pomodorini e delle albicocche del Vesuvio, disegnando splendide terrazze dai colori vivaci. Finché non ci si avventura nella parte interna del Monte Somma, risalendo il versante di Sant’Anastasia, non si riesce ad immaginare quanto sia spettacolare e magicamente ben preservato il territorio. Siamo in un’area fortemente antropizzata, dove l’edilizia è invadente e poco attenta. Quindi una realtà di questo tipo assume un valore altissimo. Il Monte Somma, a differenza dell’area del Vesuvio, dagli anni sessanta in poi ha perso il forte legame con la viticoltura, attività che in passato ha vantato una storia importante. Come nel resto dell’area vesuviana, questo territorio è stato un grandioso bacino di produzione vitivinicola, come attesta il singolare affresco pompeiano di Bacco rivestito di acini d’uva con alle spalle l’immagine del Monte Somma, oppure l’imponente cellarium della Villa Augustea a Somma Vesuviana.

L’arrivo dell’industria automobilistica, con la fabbrica dell’Alfa Romeo a Pomigliano d’Arco e tutto l’indotto, ha causato l’abbandono della campagna da parte dei  contadini che hanno optato per  un lavoro sicuro e remunerativamente costante. Anche se il vino qualcuno haa continuato a farlo, ma in maniera spontanea e per consumo proprio, a totale discapito della qualità. La scomparsa dal mercato della rinomata catalanesca del Monte Somma però si è fatta sentire in maniera pesante. Con intelligenza e lungimiranza, spinti anche da una certa nostalgia, le Cantine Olivella hanno pensato di rilanciare questa produzione fortemente identitaria.

Andrea Cozzolino rappresenta la memoria vignaiola della piccola azienda, essendo figlio di agricoltori da generazioni. Tutt’oggi si occupa personalmente della parte agronoma, partita nel 2004 con 7000 bottiglie fino a raggiungere le 45.000 odierne su 8 ettari di vigneto. Si producono anche Lacryma Christi bianco e rosso e piedirosso in purezza. La nuova etichetta Emblema 2011, da caprettone in purezza, segna anche l’arrivo in azienda dell’enologo Fortunato Sebastiano.

 

Esordio sicuramente incoraggiante vista la grande espressività di questo vino, dai profumi intensi e solari di ginestre, agrumi ed erbe mediterranee. Il sorso è scorrevole e ricco allo stesso tempo, di fragrante freschezza e salinità minerale, con piacevole chiusura leggermente ammandorlata. Se ne producono 4000 bt. proposte a 7,50€.

Cantine Olivella ha sede in via Zazzera 14, Sant’Anastasia (NA). Enologo: Fortunato Sebastiano. www.cantineolivella.com  info@cantineolivella.com

 

Questa scheda è di Marina Alaimo


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