Falanghina CRUna deLago Campi Flegrei Doc 2014 Vincitrice a Radici del Sud 2016 – La Sibilla

Pubblicato in: Napoli
Falanghina Campi Flegrei Doc Cruna DeLago 2014 La Sibilla

di Enrico Malgi

La storia racconta che i Tessali erano abituati nella loro terra d’origine, la

Tessaglia posizionata proprio al centro dell’attuale Grecia, ad allevare

arcaicamente la vite su alberelli molto bassi e così i grappoli d’uva lambivano

il terreno. Quando approdarono sul territorio flegreo intorno al 700 a.C, dove

già si erano stanziati gli Eubei (quelli della famosa “Coppa di Nestore”)

appena lasciata l’isola d’Ischia, vollero riprendere lo stesso sistema di

coltivazione.

Ma qui si accorsero a loro spese che il suolo umido faceva

marcire le uve a contatto col terreno e così cercarono una soluzione ottimale.

Pensarono allora di sollevare la vite da terra attraverso il sostegno di pali di

legno (phalangae). Ed il vino che si otteneva fu chiamato “Vinum Album

Phalanginum”, (Vino Bianco della Falange) cioè Falanghina, che d’allora in

poi è diventata la specie varietale autoctona più diffusa sul territorio flegreo e

successivamente nella stessa Campania, allevata ancora a piedefranco

perché la fillossera non sopravvive sul terreno di natura vulcanica.

Nel comune di Bacoli la famiglia Di Meo, proprietaria della Società Agricola

La Sibilla e depositaria di questa antica tradizione locale, coltiva su arditi

terrazzamenti collinari da più di cinque generazioni proprio la falanghina

insieme al piedirosso, altro storico vitigno autoctono, ed a piccole produzioni

di singolari specie autarchiche come la calabrese, la marsigliese, la livella, la

surecella, l’annarella e l’uva dell’isola.

Numerosi sono gli attestati ed i riconoscimenti ricevuti nell’arco degli anni

per le etichette proposte. In special modo quella di CRUna deLAGO

Falanghina Campi Flegrei Doc, sintomatica nel titolo che ricorda il lago

Miseno, che col millesimo 2014 ha conquistato la prima piazza assoluta

all’edizione 2016 di Radici del Sud, così come ha decretato la giuria dei

Buyers.

Fermentazione e maturazione in acciaio per sei mesi e poi affinamento in

vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale della bottiglia intorno ai

venti euro.

Nel bicchiere scruto un vivace e luminoso colore paglierino carico. Impatto

olfattivo subito coinvolgente ed attraente, connotato da odorose percezioni

che vanno a solleticare le narici e ricche di sensazioni minerali, sapide e

sulfuree, che rimembrano un frammento di roccia della Solfatara che va a

sciogliersi nelle placide acque flegree. Pregevoli poi le essenze fruttate di

pesca gialla e di susina ed i sussurri erbacei di salvia e di macchia

mediterranea. In bocca penetra un sorso freschissimo, suadente, elegante ed

agrumato. Equilibrio, armonia e morbidezza dettano poi un passo sicuro che

evolve in un finale godibile ed aggraziato. Da abbinare a piatti di pesce del

pescoso mare flegreo, carne bianca e verdure. Prosit!

 

Sede a Bacoli (Na) – Via Ottaviano Augusto, 19

Tel. 081 8688778 – Fax 081 8549561

info@sibillavini.it – www.sibillavini.it

Enologo: Vincenzo di Meo

Ettari vitati: 9 – Bottiglie prodotte: 65.000

Vitigni: piedirosso, falanghina ed altre specie minori.


Dai un'occhiata anche a:

Exit mobile version