Giardini Arimei a Ischia, la viticoltura fiduciosa

Pubblicato in: Giro di vite

di Marina Alaimo

Il progetto di lavoro dell’Arcipelago Muratori è unico nel suo genere. Ovvero quello di articolare la produzione vintivinicola attraverso quattro tenute posizionate in altrettanti territori diversi tra loro, ma particolarmente vocati per i vini che vi si producono. I fratelli Muratori sono franciacortini e imprenditori del settore tessile che ad un certo punto della propria vita scelgono di investire nel mondo del vino. E lo fanno in grande stile impiantando da zero le aziende ed i vigneti e avvalendosi della consulenza dell’enologo Francesco Iacono.

Ovviamente il lavoro parte dal territorio di origine dove realizzano ottimi Franciacorta, spumanti metodo classico nelle varie tipologie, a Villa Crespia, nell’area che abbraccia il lago d’Iseo. I rossi in Toscana, nella splendida Val di Cornia portano il marchio Rubbia al Colle. I vini gialli, come amano definirli perché esprimono ricchezza e longevità, nella tenuta Oppida Aminea in Campania nel beneventano. Il vino passito invece viene prodotto ad Ischia, laddove gli Eubei, i primi coloni greci, sbarcarono nel 750 a. C. prima di raggiungere le coste posillipine, impiantando la propria cultura vitivinicola.

Condividevano l’isola con gli etruschi che abitavano la parte più alta caratterizzata dai tipici vigneti ad alberata, mentre la parte  bassa dell’isola era disegnata dalle viti ad alberello dei greci. Lo scambio culturale tra le due civiltà ha dato origine nel tempo ad una attività fiorente che ha goduto ampiamente del suolo vulcanico e del clima mite del golfo di Napoli. In epoca pre fillossera l’isola era praticamente un esteso vigneto che copriva ben 25.000 ettari con più di 50 varietà d’uva. Durante la forte ondata di emigrazione degli anni 60 – 70 gli ettari sono passati a poco più di 2500 ed oggi non superano i 400 ha con 3 -4- varietà di uve coltivate. La sopravvivenza della viticoltura ischitana si deve sicuramente alla famiglia D’Ambra che con grande passione non ha mai smesso di crederci. Oggi è rafforzata dalla presenza dell’azienda Giardini Arimei che contribuisce notevolmente ad accreditare i vini di Ischia grazie al grande lavoro di comunicazione che affianca con fiducia e professionalità  una produzione di altissima qualità.

I 4,5 ettari di vigneto disegnano un paesaggio mozzafiato lungo le terrazze dai colori intensi, contenuti dalle parrocine, i muretti a secco di tufo verde, pietra vulcanica presente unicamente su quest’isola dalla geologia singolare. Si allevano a spalliera le uve bianche tipiche del luogo: biancolella, forastera, uva rilla, san Lunardo e coglionara. Sono le varietà che compongono il passito Giardini Arimei frutto di un elaborato processo di produzione ereditato da antica memoria. Le uve vengono vendemmiate rispettando i singoli tempi di maturazione, da agosto a dicembre. Francesco Iacono, originario di Ischia,affiancato dall’enologa Serena Gusmeri, ha scelto di far fermentare le uve negli antichi palmenti di cui è dotata la tenuta, risalenti al 1700.

Il risultato di tanta cura è un vino passito estremamente piacevole, con dolcezza in sottotono e freschezza dominante, dai profumi intensi ed avvolgenti.

Una nuova etichetta è entrata in produzione dal 2008: il Pietra Brox, figlio della prima svinatura del mosto destinato al passito. Prende il nome dalla pietra gigantesca posta in prossimità della tenuta. In effetti è una casa di pietra, un’antica struttura rupestre tra l’altro citata in molti libri di architettura, ideata  come rifugio dalle incursioni dei saraceni. Sono grossi massi staccatisi dal Monte Epomeo nei quali si è scavato il ricovero che raggiunge i 150 mq. abitabili, poi divenuti depositi per attrezzi e cantine eccezionali. Insomma una storia ricca e affascinante attraversa la tenuta dei Giardini Arimei che aggiunge valore e sapore ai vini prodotti.

 

Sede in via Pietra Brox 51 bis Forio d’Ischia (NA). Tel. 081 909614.

www.arcipelagomuratori.it


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