Guida Slow Wine 2011, la degustazione alla reggia Venaria delle chiocciole in Sicilia

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Marina Alaimo

La guida ai vini Slow Wine segna un passaggio fondamentale dal criterio della valutazione a quello dell’informazione. E’ stata pensata  nel totale rispetto del lettore, il quale troverà una dettagliata mappa dei territori di produzione italiani, attraverso la quale  può realizzare un viaggio nell’autenticità e la storia  della nostra vitivinicoltura , ricevendo la massima informazione possibile.

Grande rispetto è stato rivolto anche ai vitivinicoltori, liberandoli dall’ansia da esame, instaurando uno stretto rapporto di collaborazione e fiducia, considerandoli sopratutto degli intellettuali della terra e sollecitandoli a fare il vino come piace a loro, purché sia buono e pulito. Il riconoscimento del simbolo della chiocciola nella guida Slow Wine identifica le aziende il cui lavoro è piaciuto in modo particolare per la capacità di interpretare i valori in sintonia con i principi Slow Food: producendo vini interessanti dal punto di vista organolettico, fortemente identitari del territorio di appartenenza e con grande attenzione al rispetto per l’ambiente. Il 20 ottobre, nella Venaria Reale, splendido Palazzo del Principe di Carignano Emanuele Filiberto di Savoia, la cui costruzione risale al 1670, si è svolta la degustazione dei vini prodotti dalle  aziende che hanno ricevuto il riconoscimento della chiocciola. Mi sono lungamente soffermata tra le sette chiocciole della regione Sicilia.

Siccagno Nero d’Avola 2007
di Arianna Occhipinti: siamo a Vittoria, precisamente  in Contrada Fossa di Lupo, dove il nero d’Avola  è allevato sia ad alberello che a spalliera, in regime biologico, dal 2010 si utilizzano preparati biodinamici. E’ la giovane enologa Arianna Occhipinti ad occuparsi  dell’azienda di famiglia. Il vino nel bicchiere si presenta di un colore rosso rubino, poco trasparente. Ha profumi speziati di chiodi di garofano, poi balsamico di eucalipto, delicatamente fruttato di prugna e carrubo. In bocca è sottile, con tannini decisi ma non invadenti, di buona freschezza.

Frappato 2009 igt Sicilia, Azienda Agricola Cos
L’azienda nasce nel 1980 contribuendo fortemente al rilancio della produzione vitivinicola della zona di Vittoria. I 27 ettari di vigneto di proprietà sono in Contrade Bastonaca e Fontane, hanno un’età media di 20 anni. Qui si alleva il tipico frappato, insieme a nero d’Avola e grecanico, con una resa per ettaro di 45-50 quintali. . Il Frappato 2009 fermenta per metà in giare di terracotta della capacità di 400 lt., l’altra metà in vasche di cemento vetrificato, utilizzando unicamente lieviti indigeni. E’ un vino particolarmente interessante, di grande espressione territoriale. Si presenta nel bicchiere di colore rosso rubino luminoso. Al naso esordisce in maniera elegante con sentori iodati, poi affiorano i toni mediterranei di ginepro, rosmarino e salvia, il frutto emerge timidamente sui toni della ciliegia e dell’arancia rossa. In bocca conferma l’eleganza espressa al naso, con tannini sottili, sentori di arancia rossa e macchia mediterranea, ha buona verve acida.

Etna Rosso 2007, I Vigneri
Il nome dell’azienda si ispira ad una antica associazione di viticoltori costituita nel 1435 a Catania, la “maestranza dei vigneri”. La cantina Vigneri ha alle spalle ben 30 anni di attività, Salvo Foti è il cuore e la mente pulsante dell’azienda, nella quale opera un lavoro di totale dedizione con l’intento di far sopravvivere la tradizione vitivinicola etnea. Ha realizzato un accurato e difficile recupero dei vigneti allevati ad alberello, qui si coltiva a mano, nel totale rispetto dell’ambiente e della vigna, si utilizzano solo lieviti indigeni, nessuna filtrazione o controllo delle temperature. Il lavoro in cantina segue le fasi lunari.  Il vino Etna rosso è prodotto con il tipico uvaggio del territorio etneo, nerello mascalese, nerello cappuccio, alicante e francisi. E’ un vino di grande espressione identitaria, molto elegante sia al naso che al palato. Esprime da subito al naso grande mineralità, ma anche ben marcati sono i sentori mediterranei di rosmarino e ginepro, ha profumi ematici e di terra bagnata, poi fruttati di ciliegia. In bocca la trama tannica è compatta e decisa, ma estremamente elegante, è un vino austero, decisamente sapido e di buona freschezza.

Faro Palari 2008.
L’azienda di Salvatore e Giampiero Geraci ha rilanciato ed acceso l’attenzione sul territorio messinese di Faro, di antichissima tradizione vitivinicola. I vigneti della famiglia Geraci sono nella parte più ad oriente della Sicilia, e si fregiano del vanto di aver salvato la doc Faro.  I vigneti sono ad un’altitudine di 500 mt. s.l.m., sono contenuti dai tipici muretti di pietra  a secco che guardano il Mar Ionio. I terreni sono di natura sabbiosa , il nerello mascalese e nerello cappuccio sono allevati ad alberello basso. Il Faro Palari 2008 ha un colore rosso rubino intenso e trasparente. Al naso esordisce con i toni speziati  di chiodi di garofano e cuoio, poi emergono le note di resina e ginepro, il caratteri fruttati si identificano  tra  i toni della ciliegia e della prugna. In bocca ha una buona grinta tannica, è caldo ed esprime toni speziati e di resina.

Feudo Etna Rosso 2008 , di Girolamo Russo. La giovane azienda di Girolamo Russo è ubicata in Località Passo Pisciaro, sull’Etna. I vigneti sono sul versante nord dell’Etna,  tra i 650 ed i 780 metri s.l.m., qui l’escursione termica giorno –  notte è davvero notevole. E’ questo un territorio di forte identità pedoclimatica, essendo caratterizzato da fattori unici: il suolo è quello tipico del vulcano, composto da lapilli e pietra lavica, i vitigni sono quelli autoctoni del territorio, nerello cappuccio e nerello mascalese, dell’età di circa 70 anni,  allevati  per lo più ad alberello, in regime biologico, su un’estensione di appena 1,5 ettari. La resa delle uve è molto bassa, circa 30 quintali per ettaro. I lieviti utilizzati sono indigeni , il vino viene affinato in barrique di secondo e terzo passaggio per 14 mesi. Il vino si esprime al naso in modo ampio, dapprima con toni balsamici, poi le  note mediterranee di ginepro e rosmarino, delicati i toni speziati di chiodi di garofano  e cacao, sottili le note fruttate di visciole, lentamente ma in maniera decisa affiorano i toni della mineralità. In bocca ha un assetto ben bilanciato e deciso, estremamente elegante la trama tannica,  ben marcati i sentori minerali, di buona spalla acida e lunga persistenza gustativa.

Quota 600 Etna Rosso 2008, di Graci
I vigneti della giovane azienda di Alberto Aiello Graci in Contrada Arcuria sono sul versante nord dell’Etna, tra i 6oo e 1000 metri s.l.m., coltivati ad alberello su piede franco, le piante hanno un’ età media di 70 anni. Sono 6000 le bottiglie di questo splendido vino, prodotto con una resa bassa di circa 30 quintali per ettaro, i lieviti utilizzati sono indigeni, viene vinificato in tini aperti di rovere da 4. 200 litri, senza il controllo delle temperature. Da uve nerello mascalese in purezza, al naso è elegante, con toni minerali decisi, i sentori fruttati si esprimono su note di fragoline e more, delicatamente speziato. Al palato i tannini sono compatti ed eleganti, decisamente minerale e sapido, di buona freschezza.

Passito di Pantelleria 2005, di Ferrandes
Salvatore Ferrandes è nato tra le vigne di zibibbo di Pantelleria, suo padre era un vignaiolo appassionato che sin da bambino lo ha iniziato ai segreti del mestiere. L’azienda è composta da 12 ettari esposti   ad est – sud est, tra i 200 e 450 metri sl.ml., coltivati ad alberello in regime biologico. I vigneti risalgono al 1930. Questo vino rappresenta un’ottima espressione del Passito di Pantelleria, giallo ambra, intensi e suadente al naso, pasta di mandorla, fichi secchi e datteri, poi fiori di mimosa e miele,  sottilmente emergono le erbette mediterranee. In bocca ha una splendida freschezza che si fonde in grande armonia con le note dolci, sa di pasta reale, fichi e mandorle.

Marsala Superiore Riserva 10 anni, di Marco De Bartoli
Azienda che vanta ben trent’anni di produzione di altissima qualità. Marco De Bartoli è un personaggio di grande carisma, impegnato con fermezza e passione nel dare grande dignità a questo vino complesso e spesso sminuito dai tanti produttori della zona che lo commercializzano in maniera selvaggia e speculare. Il terreno di Marsala è di medio impasto, di natura sabbioso calcarea. Il vino nel bicchiere ha un bellissimo colore giallo ambra vivace, al naso è intenso, esprime note di datteri, fichi, ha toni eterei di smalto, poi ha sentori dolciastri di miele: In bocca esprime una sottile vena dolce, è caldo ed avvolgente, di buona freschezza, lunga la persistenza sulle note di miele e datteri.


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