
Antinori è conosciuta in tutto il mondo per Solaia, Tignanello, Castello della Sala, Guado al Tasso e altri magnifici vini che hanno fatto la storia della nuova viticultura italiana negli ultimi trent’anni.
Ma la decisione di mettere radici solide e definitive nei secoli nel Chianti vista la portata della cantina di Bargino inaugurata alla fine di ottobre del 2012 stavolta ci ha fatto virare verso la bella batteria di Chianti Classico con la quale l’azienda ha riordinato i cru esibendo rigore, passione e fiducia nel futuro. Un futuro che ha il volto del giovane enologo di Tignanello Stefano Carpaneto a bottega da Renzo Cotarella e al quale è stata affidata la responsabilità di Tignanello.
Peppoli Chianti Classico 2012. Ottenuto da uve sangiovese con aggiunta di merlot e syrah coltivate in 50 ettari dell’omonima tenuta si presenta con note dolci e frutta al naso, giusto una punta di spezia (pepe nero). In bocca è fresco e di buon e facile approccio. Sui 10 euro.
Villa Antinori Chianti Classico Riserva 2011. Da uve sangiovese cabernet e merlot, ha radici antichi ribadite da una etichetta che non cambia sostanzialmente dal 1928 ma è forze il più internazionale dei Chianti della batteria con un 10 per cento di affinamento in barrique di rovere americano. Morbido, fresco, chiude con una piacevole sapidità. Sui 11,50 euro.
Marchese Antinori Chianti Classico 2012. Ottenuto solo dalle uve sangiovese e cabernet coltivate in 50 ettari a Tignanello, è prodotto in circa 200mila bottiglie. Buona frutta bilanciata da sentori terrosi e da una vibrante acidità. Sui 13,50 euro.
Badia a Passignano Chianti Classico 2010. Risultato di una selezione clanale duranta molti anni, è l’unico della batteria di sol osangiovese, prodotto in 50mile che prometteno una lunga e interessante evoluzione nei prossimi anni. Meno esuberante al naso, al palato ha carattere da vendere. Sui 18,50 euro.
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