Vi propongo volentieri alcuni assaggio calabresi che ho avuto la possibilità di fare al Vinitaly 2025.
IPPOLITO 1845
Un grande classico,il Ripe del Falcio che nasce sui Colli del Mancuso a Cirò Marina giocato sull’attesa e sul tempo e in un fantastico rapporto fra qualità e prezzo. E un bianco fresco, profumato, eccellente
TERRE DI BALBIA
Ci spostiamo in provincia di Cosenza con questa azienda che punta dritta sui vitigni autoctoni di territorio, precisamente il Magliocco in versione rosato e poi un rosso che gioca di freschezza e di eleganza.
CANTINE VIOLA
Cantine Viola a Saracena è una azienda storica italiana, fin dal 1988 nella prima guida di Gambero Rosso-Slow Food. Beviamo il mitico passito e un buonissimo bianco di altezza, siamo nel Pollino: il Bianco Margherita ottenuta da Guarnaccia e Mantonico.
‘A VITA
Francesco De Franco è uno dei Cirò Boys che hanno svecchiato l’ambiente riuscendo a parlare dritti aslla nuova generazione (ormai di mezza età) di degustatori puntando su bottiglie di carattere, moderne, rispettando il carattere del Gaglioppo a Cirò e dunque distinguendosi per la biodiversità. Fantastico il rosato.
CONCLUSIONI
Ho sempre creduto nella Calabria sin dalle mie prime visite a Librandi e Ippolito nell’ormai lontano 1993: la varietà e la personalità dei vini è fantastica. I rossi esprimono una trama tannica elegante, fine, moderna con un colore autentico, sono freschi e durano nel tempo. I rosati hanno personalità e sono ben caratterizzati soprattutto adesso che si punta sulla evoluzione nel tempo. Sui bianchi bisogna crederci di più, soprattutto sul Pollino dove l’altezza e il clima rigido consente di realizzare tutti i progetti possibili e immaginabili. Una regione ancora da scoprire, con i produttori che riescono finalmente a fare rete e una istituzione che ci crede sino in fondo. Qui dove tutto è cominciato è lo slogan della presenza calabrese a Vinitaly, e dove tutto ritorna, aggiungo io
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