Locanda La Torre nella storica Torre Mola Colonna a Surgola nel cuore della Ciociaria

Locanda La Torre – Sgurgola (FR)

Via Cascata sul Fiume Sacco, SP 154, km 10.0

Telefono: 339 578 0374

Lunedì e martedì aperta solo a pranzo, dal mercoledì alla domenica anche a cena.

di Antonella Amodio

Sgurgola sorge ai piedi dei Monti Lepini, nel cuore della Ciociaria, ed è uno dei borghi medievali più antichi della provincia di Frosinone, dove la storia incontra la tradizione contadina con coltivazioni di vite, olive e cereali, e con l’allevamento di animali da pascolo. Imperdibile è la visita alla Torre Mola Colonna, un’antica dimora medievale risalente al 1100, dove nacque Maria Righetti, madre di Alberto Sordi, poi trasformata in un museo di bande musicali.

Nel 2023 la famiglia Recchia ne è diventata proprietaria con l’obiettivo di restituire alla comunità locale e ai viaggiatori un luogo simbolo dell’accoglienza e della convivialità, reinterpretando in chiave contemporanea l’antico concetto di “locanda”. Un progetto che si inserisce in un più ampio disegno di valorizzazione territoriale che abbraccia gastronomia, turismo e memoria storica. Nei prossimi mesi sarà possibile dormire nelle 8 camere ristrutturate.

Nasce così a dicembre Locanda La Torre, il ristorante che si sviluppa su due piani per un totale di una sessantina di coperti, mantenendo intatta l’atmosfera storica grazie all’accurato restauro che ha lasciato a vista pietre originali, marmi e legno naturale. Un’atmosfera rurale, elegante e accogliente, con divani in pelle, ampie finestre affacciate sulla campagna e un design che privilegia l’autenticità. Dalla cima della torre si gode un panorama incantevole, che a breve sarà valorizzato con la realizzazione di un rooftop e skybar. Una zona è già stata trasformata in cantina, dove riposa una selezione di oltre 200 etichette. Il giardino è molto bello e consente di mangiare all’aperto.

Tra i fornelli della Locanda La Torre ci sono due chef, entrambi ciociari: Federico De Angelis, originario di Pofi, e Antonio D’Antonio, di Segni, con esperienze in grandi hotel romani come l’Excelsior e il St. Regis, affiancati dalla sous chef Maria Pontarelli. La proposta è in linea con il concetto di locanda: una cucina radicata nelle tradizioni ciociare, eseguita con tecnica e competenza, e curata nella presentazione. Dal menù si scorgono i salumi dell’azienda agricola Ara del Tufo e i formaggi di Scarchilli, che aprono il sipario sul territorio, insieme all’immancabile zazzicchia di Patrica della Macelleria Pellegrini. Poi la parmigiana servita in cocotte, i cannelloni tradizionali, i “fini fini” (pasta tipica e antica lavorata a mano) al pomodoro, le polpette al sugo, l’agnello alla scottadito e, per chiudere in dolcezza, il tiramisù, che consiglio vivamente, con composizione estemporanea al tavolo, e poi torte casalinghe. A completare l’offerta, pane, pizza e focaccia fanno parte del cestino del lievitato e sono preparati in sede, con lievitazione naturale e farine che valorizzano ancora di più il concetto di filiera corta e qualità a km zero.

Oltre al menù, quotidianamente vengono proposti piatti del giorno che seguono il mercato, l’orto e la stagionalità. La forza della Locanda La Torre è anche nella rete virtuosa della filiera corta, che sostiene produttori artigianali e microeconomie rurali, concetti importanti, voluti fortemente dalla famiglia Recchia.

La carta dei vini, curata dal sommelier Giulio Del Monte, con esperienza in ristoranti stellati italiani, pone attenzione alle produzioni del Lazio, per poi allargarsi all’Italia e ai vini internazionali.

Alla Locanda La Torre c’è un ritorno ai ritmi lenti, ai sapori autentici, e la sosta è resa ancora più calorosa dallo staff, capitanato dal restaurant manager Mirco Cecilia e dalla responsabile di sala Chiara Bruni.

Costo di tre piatti: circa 50 €

 


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