
di Marina Betto
Una degustazione di tre annate di Trebbiano d’Abruzzo DOC Riserva Marina Cvetic di Masciarelli 2014, 2005, 1998 per celebrare un grande vino che ha saputo tracciare uno stile nel mondo dei bianchi italiani. Nasce nel 1991 quando Gianni Masciarelli lo dedica alla moglie Marina. Oggi è lei che guida l’azienda, coadiuvata dalle figlie Miriam Lee e Chiara Ludovica Masciarelli, con capacità e determinazione, attuando nuove strategie e portando avanti l’eredità del marito, scomparso verso la fine degli anni 2000.
Le annate più attuali del Marina Cvetic lo trovano diverso, cambiato, ma sono quelle più vecchie che lo hanno reso grande tra i bianchi, dimostrando le potenzialità del Trebbiano che all’epoca era usato quasi esclusivamente come vino da taglio. Cogliendone le differenze nel tempo si nota come lo stile acquista eleganza e si affina. Gianni Masciarelli ha fatto da spartiacque tra un prima e un dopo la nascita di questo vino. L’anima francese che ha sempre ossessionato il viticoltore abruzzese, quell’ossessione per la terra e per l’amore che si dà alla terra sia in Borgogna che in Champagne viene da lui traslata in Italia, in Abruzzo precisamente, la sua regione e coniugata con i valori rurali che sono un modo per radicare l’uomo in un luogo. Proprio per consolidare questi valori di cui si fa portavoce il vino è nata Villa Gemma, dalla passione per l’abruzzesità di Gianni Masciarelli, questo il racconto di Marina Cvetic che ricorda come il mantra di suo marito fosse “Il Montepulciano deve diventare il vino migliore del mondo”.
Il prossimo anno il Trebbiano d’Abruzzo DOC Riserva Marina Cvetic compirà 35 anni; se fosse una persona sarebbe ancora giovane ma già adulta con un carattere forgiato dall’intelligenza e dalla cultura abruzzese ma dall’aspetto e con un’essenza internazionale.
E’ nella fermentazione ed affinamento in barrique di rovere francese per un anno e ulteriore affinamento in bottiglia per 12 mesi che il Trebbiano Marina Cvetic sviluppa la sua personalità. Le uve provengono dai vigneti di Bucchianico che si trovano ai piedi di maestosi calanchi, dove le uve riescono a concentrare i loro succhi grazie anche alle bassissime rese per ettaro, raccolte a mano e macerate a basse temperature.
Trebbiano d’Abruzzo Riserva Marina Cvetic 1998 è un vino antico mi viene da dire con i suoi 27 anni sulle spalle e come le cose antiche schivo nello svelarsi subito per poi aprirsi con sentori di vermouth e spezie; è un sorso evoluto ancora fresco ma molto ben integrato con l’alcolicità dal lungo finale. Pochissime le bottiglie rimaste non è più in commercio.
– Trebbiano d’Abruzzo Riserva Marina Cvetic 2005 sfodera subito sentori intensi di frutta disidratata, albicocca e mango in particolare; la parte alcolica è ancora bilanciata dalla freschezza e la sapidità lo rende pieno e appagante. Anche questo vino non è più in commercio.
– Trebbiano d’Abruzzo Riserva Marina Cvetic 2014 è un vino di grande eleganza. Il suo profumo floreale e fruttato è arricchito da soffi di idrocarburi che donano finezza. Il sorso è pieno, morbido, corposo di grande persistenza.
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