
di Marco Galetti
Sarà per un’altra volta, pensano sull’asse veneto-campana, mentre dai loro forni arrivano senza soluzione di continuità incoraggianti segnali di fumo se pur in mancanza di arrosto.
La rossa gommata che non perde aderenza nemmeno in curva, rischia ben poco mantenendo il controllo della guida (e delle guide) offrendo motivi di spunto ma non di spuntini a base di tranci profumati, petali dai colori nazionali (e poco mondiali), non consentendo ancora l’accesso (auspicato) ai dischi volanti appena usciti dal forno sulle sue nuove pagine che rimanendo senza ditate d’unto profumano di certezze e di passi adeguati alla lunghezza della gamba che, evidentemente, non è quella di Belen.
Due scossoni a togliere e un nuovo tris per tanti assi che rimarranno ancora al palo, non c’è posto per tutti nell’undici titolare e il commissario tecnico è uno solo alla volta, certo , di Lunedì, a bocce ferme e a palle nel sacco ognuno si sente il diritto di dire la sua anche se, va ricordato, in casa d’altri.
Mi consolo con una new entry che, a portata di guida (un’oretta di macchina) è entrata in guida aumentando la potenza della sua già ben delineata luminosità e con una provocazione, dopo l’omaggio a cinque punte di Corrado Scaglione alla stella di Bachetti, metto un’altra stella tra me e la cintura che, “dico vero”, non necessita di ulteriori buchi.
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