Otto vini siciliani di cui non potete fare a meno

Pubblicato in: Verticali e orizzontali
Area Sicilia in 8 calici

di Marina Betto

Antonio Rallo Presidente Doc Sicilia non ha dubbi nell’affermare che l’area vinicola più interessante in questo momento in Italia è quella siciliana. Il Consorsio Doc Sicilia è cresciuto  negli ultimi anni, come  spiegato a Vinitaly 2018 tutto merito dei vitigni autoctoni e tradizionali che vengono tutelati e portati avanti e della qualità che è migliorata notevolmente.

Le Doc in Sicilia sono più di 20, i vini siciliani hanno tutti  grande personalità e stile mediterraneo. La proposta è variegata data anche l’estensione geografica molto ampia, grande quanto tutta quella dell’intera Germania per esempio. Una produzione di 30 milioni di bottiglie destinata a raddoppiare nel 2018 perché Sicilia Doc  rappresenta un trend con il Cerasuolo di Vittoria, Grillo, Catarratto e Moscato di Alessandria.

Una selezione di otto calici può già delineare il profilo enoico siciliano. Sembra quasi un Sauvignon Blanc invece Donnafugata “Sur Sur” 2017 è un Grillo in purezza. Il suo è un  ampio  ventaglio olfattivo di fiori bianchi di gelsomino e ginestre, frutta gialla matura, pesca, mango e ancora note verdi erbacee e di foglia di pomodoro  tipiche che si ritrovano anche del famoso vitigno francese. La bocca fresca, minerale e glicerica, voluttuosa ne fa un vino perfetto con il pesce saporito della cucina siciliana e con i piatti vegetariani.

Altro bianco interessante sempre da vitigno autoctono è “Shamaris”  Grillo 2017 Cusumano, la sua florealità è fatta di fiori notturni e penetranti poi viene il fruttato dolce e acido delle pesche e dei limoni. Il sorso è sapido e minerale con tanta freschezza.

“Cometa” 2016 Sicilia Doc di Planeta è un Fiano 100% prodotto nella zona di Menfi. E’ un vino leggiadro, floreale, che richiama la buccia di cedro, il mandarino. Il sorso è minerale e sapido ma tratteggiato con delicatezza con ricordi di fava fresca e baccello di piselli.

Il Perricone è un antico vitigno a bacca rossa, detto anche Pignatello, è il vino dei contadini siciliani, selvaggio e forte. “Perricone del Core” di Feudo Montoni è rosso rubino concentrato con unghia porpora, propone all’olfatto fragola e mora di rovo mentre il gusto è snello, fresco, con tannicità sottile e alcolicità ben espressa.

Il Nerello Cappuccio insieme al Nerello Mascalese sono vitigni a bacca rossa coltivati sulle pendici dell’Etna; ” Laeneo”  Tenuta di Fessina è un Nerello Cappuccio 100%. Il suo è un profilo elegante, erbaceo e speziato, fruttato; il suo incedere in bocca è vellutato riportando il fruttato già percepito al naso che rimane a lungo.

“Tascante” 2014  Tasca d’Almerita è un Nerello Mascalese 100%, vino ricco e leggero allo stesso tempo. Rosso rubino trasparente e brillante odora di cipria, di cardamomo, chiodi di garofano; la sua bocca è fresca, persistente con una mineralità sottile donatagli dal terreno vulcanico. Un’annata la 2014 molto fortunata per la Sicilia che si rispecchia in questo vino equilibrato dal finale morbido, piacevolissimo.

Il Nero d’Avola “Deliella” 2014 Principi di Butera è prodotto vicino Licata, si presenta rosso rubino con unghia porpora, profumo di more e nespole. Grande freschezza e meno struttura ne fanno il sorso ideale anche con l’aperitivo a base di salumi e formaggi, olive, sformati di verdura e uova.

Anche il “Don Antonio” 2014 Morgante è Nero d’Avola 100%. Questa volta c’è la barrique che amplia il ventaglio odoroso con profumi speziati e vanigliati e dona intensità al sapore che diviene opulento con sensazioni  dolci di frutta sottospirito.

Due vini bianchi da vitigno Grillo” Sur Sur” di Donnafugata e “ “Shamaris” di Cusumano, il terzo bianco è un Fiano si chiama “Cometa” di Planeta. 5 vini rossi:”Perricone del Core” di Feudo Montoni,”Laeneo” Tenuta di Fessina, “Tascante”di Tasca d’Almerita, due Nero d’Avola “ Deliella” Principi di Butera e “ Don Antonio” di Morgante.


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