The Meat Experience, Caserta
Corso Trieste 225
Aperto pranzo e cena
Telefono: 347 315 8819
di Antonella Amodio
C’è qualcosa di speciale nel ritrovarsi davanti a una verticale di Montiano, specie per chi come me lo segue fin dalla prima annata in commercio, il 1993, quando la cantina si chiamava ancora Falesco, oggi Famiglia Cotarella. Fondata dai fratelli Riccardo e Renzo Cotarella: il primo presidente di Assoenologi, il secondo amministratore delegato di Antinori, oggi il timone è passato ai figli. Il magnetismo aumenta quando quelle annate diventano un racconto in due capitoli. È successo a Caserta, da The Meat Experience, dove i vini hanno tracciato una linea del tempo dal 2005 al 2021, segnando il passaggio di testimone da Riccardo Cotarella all’enologo Pierpaolo Chiasso. Una mini verticale più che sufficiente a ricordare perché questo Merlot umbro, nato dopo un viaggio a Bordeaux dello stesso Cotarella, sia uno dei rossi più autorevoli del panorama italiano.
Una famiglia, una visione, un Merlot che ha fatto scuola
La Famiglia Cotarella, fondata nel 1979 a Montefiascone, è il risultato di un intreccio tra territorio, tecnica e visione. Negli anni ’90, Riccardo Cotarella decise di rendere protagonista il Merlot: piantarlo nei terreni vulcanici ricchi di scheletro tra Montefiascone e Castiglione in Teverina, vinificarlo in purezza e trasformarlo in un simbolo identitario. Così nacque il Montiano: 1993 è l’anno zero, il 1995 porta la consacrazione con i 95 punti Parker, e il resto è una storia che continua a crescere, con una produzione annuale di circa 50.000 bottiglie. Oggi Chiasso ne interpreta l’anima con una mano più misurata e contemporanea, senza tradirne la forza originaria.
The Meat diventa il palcoscenico del Montiano
L’appuntamento casertano si è aperto con lo Champagne Vilmart Grande Réserve, distribuito da Famiglia Cotarella, abbinato ai salumi Patanegra Joselito e ai crudi di carne.
Poi, il protagonista assoluto: Montiano in Magnum. Una scelta che riflette la filosofia dell’azienda, con i vini importanti che meritano tempo, ossigeno e spazi più larghi.
A presentare le annate sono stati Paulo de Carvalho e Valerio Poloni della direzione commerciale Famiglia Cotarella, che hanno guidato gli ospiti attraverso il percorso stilistico del Montiano nei diversi millesimi.
Le annate in degustazione
2005 e 2015 – prodotti interamente dalla mano di Riccardo Cotarella:
- 2005 — Barriques Allier/Tronçais nuove, 12 mesi. Maturo, setoso, con sfumature evolutive eleganti, profondo e un’impronta di legno più marcata.
- 2015 — Barriques Allier/Tronçais nuove, 12 mesi. Più caldo e strutturato, con la firma di Montiano: mora, prugna, spezie, balsamicità. Qui il legno appare più integrato, quasi alleggerito.
2016 e 2021 – subentra Pierpaolo Chiasso con la nuova grammatica stilistica:
- 2016 — Barriques Allier/Tronçais nuove, 12 mesi. Vibrante, equilibrato, pieno.
- 2021 — Barriques Allier/Nevers nuove, 12 mesi. Luminoso, fresco, moderno: un sorso ampio e appagante.
Quattro annate, due enologi, una famiglia e un luogo trasformato in teatro: questa verticale non ha solo mostrato la qualità del Montiano, ma anche la continuità, l’identità e la capacità di evolvere che lo rendono un classico moderno.
Il menù di The Meat Experience
A sostenere il Montiano, la cucina di The Meat Experience:
La serata ha anche confermato The Meat Experience come uno dei luoghi adatti per incontri di altissimo profilo, capace di ospitare non solo degustazioni, ma storie di vino e dei suoi protagonisti. Un ristorante che porta la firma di Pasquale Vedetta e di uno staff qualificato dove sala, cucina e atmosfera remano nella stessa direzione.
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