Perrier-Jouët presenta Belle Epoque 2007

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Adele Elisabetta Granieri

Hervé Deschamps (Chef de Caves di Maison Perrier-Jouët) e Leo Damiani (Direttore di Perrier-Jouët Italia) hanno presentato in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto la nuova annata della Cuvée de Prestige Belle Epoque 2007.

Belle Epoque è l’icona dello stile di Perrier-Jouët, creata con i migliori Chardonnay della Côte des Blancs grazie ai due secoli di storia vitivinicola della Maison nell’arte delle grandi annate. Un vino estremamente elegante, rappresentato dalle anemoni bianche che decorano la bottiglia disegnata da Emile Gallé nel 1902.

Hervé Deschamps commenta così Belle Epoque 2007: “È un vino dedicato a chi ama i piaceri della vita. Riflette l’Art du Millésime di Perrier-Jouët ed è il risultato di un’annata unica e sorprendente, caratterizzata da un inverno molto mite e da un’eccezionale primavera”.

Le temperature estive della primavera 2007 hanno causato una fioritura anticipata. Nonostante l’estate inizialmente fosse piovosa, con temperature più basse rispetto alla media stagionale, il ritorno del sole in agosto ha permesso ai grappoli di maturare alla perfezione e ciò ha portato ad un raccolto precoce e particolarmente generoso.

Questo assemblaggio esalta la freschezza e le note minerali e floreali dello Chardonnay (50%) proveniente dai Grands Crus di Cramant, Avize e Chouilly, al quale è stata aggiunta la complessità, la profondità e gli aromi della frutta fresca del Pinot Noir proveniente dalle terre di Mailly, Verzy e Aÿ (45%). Per il tocco finale, Hervé Deschamps ha scelto le note di frutta matura del Pinot Meunier di Dizy (5%) conferendo un’ulteriore rotondità ed equilibrio alla Cuvée Belle Epoque 2007.

Il vino ha riposato nelle cantine della Maison Perrier-Jouët per sei anni.

Dalla 2007 inizia la verticale di “Belle Epoque”, che vede in degustazione le annate 2006, 2004, 2002, 1999 e 1998.

La 2006 è stata un’annata di forti escursioni termiche ed un clima molto mite in tempo di vendemmia. Belle Epoque profuma di fiori bianchi, accompagnati da note delicate di pompelmo rosa, pesca, mandorla e zenzero. Il sorso è pieno, rotondo, verticale, estremamente persistente. Un equilibrio perfetto tra parti morbide e cremose e freschezza.

La 2004 ha visto un Aprile gelido ed un’estate molto calda. I profumi si spingono su toni più caldi: dal limone candito, alla ginestra, arricchiti da una nota di crosta di pane (o, come la definisce Hervé, “briochè”). In bocca è opulento, ma al contempo molto fresco. Elegantissimo. Il perlage è estremamente fine e persistente.

La 2002 è stata caratterizzata da forti escursioni termiche tra giorno e notte (di giorno lo Chardonnay era quasi disidratato). Al naso si apre con sentori di pesca, limone e cedro candito, seguiti da una delicata nota di crosta di pane. Il sorso è verticale, potente, pieno di tanta materia croccante. Una struttura che non rappresenta l’ideale di eleganza di Hervé, ma che nel tempo darà sicuramente soddisfazioni.

La 1999 è stata un’annata straordinariamente calda. Belle Epoque ha profumi più maturi: fiori bianchi appassiti, caramella mou, mandorla dolce, torrone. In bocca conserva ancora una buona freschezza ed un buon corpo.

La 1998 è stata un’annata perfetta. Belle Epoque è presentato in Jeroboam (la rifermentazione è avvenuta con tappo di sughero). Il bouquet è estremamente complesso: i classici profumi di fiori bianchi, agrumi, pesca e mandorla sono arricchiti da note minerali, di idrocarburi. In bocca è ancora vibrante, il sorso è pieno, lungo, integro, freschissimo. Il perlage è eccezionalmente fine e persistente. Non a caso, è il millesimo scelto per festeggiare il bicentenario della Maison.

La degustazione si è svolta presso la Tenuta di San Pietro in Pettine, a pochi chilometri da Spoleto, tra boschi secolari e tartufaie riservate, una suggestiva chiesa romanica con affreschi trecenteschi e reperti paleocristiani, affacciati sulla splendida valle umbra tra Assisi e Spoleto.

 

 

Carlo Caporicci ha proposto piatti a base dei tartufi “della casa”:

 

 

Il brindisi di aperitivo si è svolto sulla Terrazza Frau, nel centro storico di Spoleto, in compagnia di Juliette Gréco, Giorgio Ferrara (direttore del Festival) e la moglie Adriana Asti.


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