Primitivo di Gioia del Colle o Primitivo di Manduria?

Pubblicato in: Verticali e orizzontali

di Sara Marte

Dopo esser stati via, qualche “appunto” di viaggio lo riportiamo tutti a casa.  Che sia una foto, un ricordo di chiacchiere ricreative e leziose, la stupita scoperta di un ortaggio, il cucumarazzo ad esempio o un vino che t’è rimasto in bocca e nella mente. Così, nel giro di un pensiero, Raidici Wines e lo splendido Borgo Egnazia, compressi in pochi rossi tornano a casa con me, tra le note stropicciate delle cantine. Piccolo piccolo dunque un tour di primitivo e qualche intruso.

Fatalone. Filippo Petrera, particolarmente sensibile al fascino femminile, era detto appunto “il fatalone” e da qui il nome della cantina. Azienda di antica tradizione familiare di Gioia del Colle, da oltre 5 generazioni, oggi è diretta da Pasquale Petrera. La prima annata in bottiglia è del 1987, anno di nascita della DOC Gioia del Colle dove furono i primi a imbottigliare in purezza. Lavoro certosino e appassionato per gli 8,5 ettari di vigneto di cui 8 di primitivo, tutto certificato Biologico. Totalmente autonomi grazie all’impianto fotovoltaico sono produttivi a Km 0 giacché cantina e vigna insistono nello stesso luogo. Spiegano dall’azienda poi, che in cantina, per favorire l’affinamento, i vini sono sottoposti a musica classica e suoni della natura per una vera e propria musicoterapia. L’IGT Puglia Teres 2009, da mosto svinato dopo 30 ore seguito da solo acciaio, esce non prima di un anno. Ha approccio di grande materia, con il tipico frutto nero, qui turgido e masticabile, e che fuori da ogni monotonia, si esprime con un live e gradevole soffio minerale ed una bocca di bella spinta dove ritroviamo una certa sapidità e tannino contegnoso ma presente. Vino di spiccata personalità è una di quelle bottiglie da bere tutta, avidamente e volentieri. Mano di grande mestiere e la tavola e i commensali ringraziano.

 

Soloperto. La storia che si respira tra i vigneti e al cospetto di questa famiglia parla di Primitivo di Manduria ed è indissolubilmente legato alla sua DOC. Giovanni Soloperto fu il primo ad iscriversi alla DOC e a crederci fermamente. Incontrerete piante che sfiorano i cento anni nei vigneti storici e che raggiungono anche i due metri di altezza per poi passare ad impianti di 40 anni e ancora di 25 anni fino ai più recenti che risalgono al 2007. Tutta la produzione gioca a declinare il primitivo per territorio o metodo produttivo, con il grande pregio di rimanere sempre e comunque fedele al vitigno. Riconoscendo la buona qualità produttiva di tutta la gamma scelgo il Primitivo di Manduria  2010 “base”, 14% di alcol, dal rapporto qualità prezzo invidiabile: circa 5 euro. Frutto e morbidezza sono ben riequilibrati da una beva sostenuta, media freschezza ed un tannino levigato ma presente, lasciando così un bicchiere di buona armonia. Sorso onesto, affidabile ed efficace. Bel bicchiere anche il Mono 2010 che trascorre 9 mesi in tonneau, 14 % di alcol. Intensa espressione dal naso ricco e complesso in cui la frutta di bosco e soffi di cacao e spezie fanno largo a un palato dal tannino sottile ed una bocca di grandissima sostanza. Lungo nel finale lascia un solo pensiero:  Il primitivo è decisamente cosa loro.

 

Agricole Pietraventosa. Gli ettari di vigneto sono circa 5,4. Marianna Annio è un vulcano di idee e si occupa con fervida passione della comunicazione aziendale e della parte creativa mentre il marito Raffaele Leo lavora con amore la sua vigna. Tutto è rigorosamente a conduzione biologica a Gioia del Colle. Doc Primitivo Gioia del Colle Allegoria 2008è un’espressione molto tipica del Primitivo di Gioia del Colle nel senso più odierno del termine. Mantiene il frutto croccante e masticabile. Il palato è fresco, abbastanza morbido e succoso, alcol attorno al 13,5%. Armonico, semplicemente buono e mai stancante Bottiglia interessante e ben riuscita. Apprezziamo lo stile aziendale: Non troverete in commercio nessun vino dell’annata 2009. Marianna ci racconta con quanta sofferenza, a causa di condizioni climatiche disastrose, decisero di non imbottigliare. Coraggio e rispetto per il vino ed il consumatore sono qualità che ci piacciono e non poco.

 

Cantina Nistri . Sono 7 gli ettari di vigneto sviluppati nel territorio pianeggiante compreso fra Faggiano e Lizzano quelli della Cantina Nistri. Come spesso accade la tradizione familiare nel vino è antica. Vignaioli da 3 generazioni nel 2010 decidono di vinificare e imbottigliare. Ottimo risultato per quello che è un binomio riuscito tra persone composte, laboriose e per bene e vini di bella fattura, di territorio e con un tocco di freschezza interessante. Anche qui possiamo parlare di km 0 dal passaggio vigna-cantina.L’IGP Salento Mezzetto 2011, da vigne di circa 40 anni ad alberello appoggiato a spalliera, negroamaro in solo acciaio, è verticale, fresco, di bella materia, lungo e gustoso. Bella espressione anche per il DOC Primitivo di Manduria Gesuiti 2010. Ancora acciaio, proviene da vigne di circa 45 anni ed è un vino rappresentativo e moderno. Bel frutto croccante, alcol ben integrato e bocca orizzontale e verticale. Puro e schietto nel suo linguaggio comprensibile, territoriale ma non banale.

 

Vinicola Savese. Il Primitivo di Manduria Dolce Naturale Passione 2003 é un bel bicchiere da non dimenticare. Mai stucchevole ha un palato opulento, grasso, morbido e appagante con una certa vena fresca e sapida che gli regalano la spinta necessaria . Il naso, complesso, ha confettura dolce e golosa e speziatura sottile. Ottima espressione che parla la lingua dei dolci senza diabetizzare l’avventore. L’azienda della famiglia Pichierri, di antica tradizione vitivinicola ha alle spalle oltre 60 anni di attività ed oggi mantiene i passaggi tradizionali nella filiera produttiva. Il Passione, dopo appassimento su pianta è prima posto in contenitori vetrificati ed interrati e fa poi un passaggio in barrique e in giare di terracotta dette capasoni. Dal Primo Luglio si trasferiranno dall’azienda storica al centro di Sava alla nuova cantina più grande, moderna e funzionale pur mantenendo l’intenzione tradizionale che li muove e con cui essi stessi si descrivono : “Artigiani del Primitivo”.

 

Tenuta Giustini: L’azienda di Pulsano in provincia di Taranto, si sviluppa per circa 15 ettari. Nasce nel 2005 e i vigneti sono situati nel territorio compreso fra Faggiano, Manduria e Pulsano. Le origini vitivinicole dell’azienda risalgono a tre generazioni fa, poi Maria Grazia Longo decise che era arrivato il momento di dedicarsi al vino. L’età media delle piante è di circa 15-20 anni allevate ad alberello greco. Ho apprezzato il  Primitivo IGT Salento Patù 2010, solo acciaio, ha naso intrigante e composto, di bella estensione verticale, ottima sostanza, frutto da gustare a pieni sorsi ed una bocca lunga dal tannino conciliante e una vena fresca e gradevole. Molto buono anche il Vecchio Sogno, Negroamaro 2010. E’ un vino equilibrato e completo nella sua espressione più diretta di freschezza e naso complesso di lievi note mediterranee e frutti rossi. Palato piacevole, di buona estensione e bella personalità.

L’impatto individuale della terra di Puglia è assai più grande delle note scritte e lascia il suo allungo ben oltre il foglio per proclamare a gran voce le sue Radici del Sud.


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