Vini di nuove annate di Alfonso Rotolo

Pubblicato in: Giro di vite
Alfonso Rotolo

di Enrico Malgi

Dici Alfonso Rotolo e subito il pensiero corre alla nascita della moderna viticoltura cilentana, su cui hanno “faticato” tre generazioni familiari che si sono succedute sin dal 1938 nel piccolo comune di Rutino. Nipote e figlio di viticoltori, Alfonso si è appassionato fin da piccolo alla scienza enologica, crescendo in vigna col padre da cui ha ricevuto in eredità non soltanto i vigneti ma un immenso patrimonio culturale e formativo, che l’hanno accompagnato fino al conseguimento della laurea in enologia a pieni voti presso l’Università Federico II di Napoli. A sua volta Alfonso adesso già pensa di trasmettere il testimone nelle mani di sua figlia Valentina appena si sarà diplomata in enologia, rinsaldando e continuando così il forte legame che unisce la famiglia Rotolo alla terra del Cilento.

Persona carismatica, capace, esperta, generosa e caparbia, Alfonso in pochi anni ha dato un determinato scossone alla sua azienda, che porta il suo nome, portandola a toccare i vertici della viticoltura cilentana e regionale, tanto che le 70.000 bottiglie prodotte ogni anno vanno letteralmente a ruba. Nel contempo Alfonso non risparmia di dedicarsi a consulenze presso aziende locali, con cui ha instaurato un privilegiato rapporto di fiducia.

Nella mia recente visita ho degustato quattro etichette di nuove annate.

San Matteo Fiano Paestum Igp 2017. Solo acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12.00 euro.

Alfonso qui va controcorrente, perché fa uscire sul mercato questo Fiano a fine novembre. Alla mia legittima domanda, mi risponde così: “Ho sperimentato che il Fiano cilentano si può benissimo bere dopo pochi mesi dalla vendemmia, per conservare così inalterate le sue specifiche peculiarità di freschezza, di immediatezza, di fruttato e di floreale. Ciò non toglie, comunque, che si può anche aspettare anche per un lungo tempo ed è proprio quello che capita col Fiano Valentina”.

Ed allora vediamo se ha ragione Alfonso. Nel bicchiere scorgo un colore giallo paglierino tenue. Profilo aromatico supportato da intensi sussurri fruttati, floreali e vegetali di buona stoffa, che odorano di pesca, di albicocca, di mandarino, di fico, di biancospino, di ginestra e di timo. Palato morbido e tagliente, nitido e vellutato, felpato ed elegante, delicato e suadente, cristallino e soave. Timbro salino e minerale. Chiusura godibile. Vino nel complesso già pronto, ma che può ancora migliorare. Diciamo che per le condizioni pedoclimatiche ed orografiche il Fiano cilentano è diverso da quello dell’area irpina. Da preferire su piatti a base di pesce e/o latticini.

Valentina Fiano Paestum Igp 2017. Vino dedicato alla figlia di Alfonso. Maturazione in acciaio, legno e boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca intorno ai 15,00 euro.

Questo Fiano, che è maturato anche in barriques, sicuramente durerà molto nel tempo. Il cromatismo è ancora in itinere naturalmente, connotato da un giallo paglierino splendente, screziato di verdolino. Al naso risaltano subito spiccati e fluttuanti profumi agrumati e di frutta fresca territoriale come la pera, la mela, la susina ed il fico. Effluvi di fiori bianchi, di acacia e di salvia. Piglio delicatamente e giovanilmente erbaceo. In bocca fa il suo ingresso un sorso disteso, fresco, dinamico, raffinato, slanciato, sapido, speziato e leggermente fumé. Sviluppo palatale denso e vibrante. Duraturo e seducente il finale. Da abbinare a minestre, formaggi semistagionati e carne bianca.

Rose d’Autunno Rosato Paestum Igp 2017. Aglianico in purezza. Maturazione in acciaio e bottiglia. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca intorno ai 10,00 euro.

Veste cromatica segnata da un colore rosa corallino. Al naso il vino sprigiona idilliaci profumi fruttati di fragola, di melagrana, di ciliegie, di agrumi e di sottobosco. Sullo spartito risaltano poi note odorose di rosa appassita, di radici, di mirto e di scorza candita. Afflati sapidi. Sulla lingua plana un sorso morbido, fresco, fragrante, suadente, polposo, rotondo ed elegante. Gusto armonico in perfetto equilibrio. La chiusura blandisce il palato con un guizzo edonistico. Risotto ai funghi porcini, tagliere di salumi e verdure scottate.

Aliento Aglianico Paestum Igp 2015. Aglianico in purezza. Maturazione in acciaio e barriques per un anno e poi elevazione in vetro. Alcolicità di quindici gradi. Prezzo in enoteca intorno ai 20,00 euro.

Aliento è il sinonimo dialettale di Alento, il fiume cilentano che fa da confine territoriale e dal quale è scaturito lo stesso toponimo “Cilento”.

Colore rosso rubino concentrato, con effetti luccicanti. Spetto aromatico affastellato da affascinanti nuances fruttate di rosso e di nero, come l’amarena, la prugna, il mirtillo ed il ribes. Vibrazioni floreali e vegetali di ottima costumanza. E poi ancora sussurri speziati, empireumatici e balsamici. Terrosità viscerale. In bocca fa il suo ingresso un sorso vivo, tagliente, opulento, sontuoso, tonico, materico e dinamico. Impianto solido e vigoroso. Impalcatura tannica scalpitante ed ancora molto presente, ma gradevole. Persistente l’allungo finale. Da associare a carne arrosto e formaggi stagionati.

Sede a Rutino (Sa) – Via S. Cesareo, 8
Tel. 0974 830050 – Cell. 338 3839224
info@alfonsorotolo.itwww.alfonsorotolo.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, malvasia bianca e moscato


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