Volturno in rosa di Anna Della Porta con Donna Maria, Tenuta Santa Monica e Le Masserie

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Volturno in rosa

Volturno in rosa: cresce il fenomeno di imprenditori e persone impegnate delle professioni liberali che tornano alla terra con la voglia di valorizzare antichi appezzamenti di famiglia dimenticati o trascurati. Un fenomeno interessante perché gli investimenti stanno rimettendo a posto le nostre campagne, soprattutto quelle meridionali che erano sino a qualche decennio fa un esempio di degrado e di abbandono. L’appassionato di vino può divertirsi con queste chicche che, se non hanno ambizioni che vanno oltre le loro possibilità, diventan interessanti espressioni del territorio. L’enologa Anna Della Porta ha deciso di metterne insieme tre, tra le cantine che segue, tutte dello stesso areale, e presentare i loro rosati.

Parliamo dell’area di Caiazzo con epicentro Castel Campagnano, al centro dello studio del professore Antonio Leone e di una sperimentazione che ha coinvolto tre vitigni: merlot, casavecchia e aglianico.

Un fil rouge unico per tutte e quattro le etichette presentate: salinità, niente dolcezza, chiusura precisa e amara. Davvero un bel bere.

Anna Della Porta ha iniziato la sua attività proprio nell’azienda di famiglia a Castel Campagnano, poi, dopo la laurea a Pisa si è dedicata alla libera professione con ottimi risultati. Oggi può essere considerata lei l’enologa di territorio dell’area del Volturno, a cavallo tra le province di Caserta e Benevento.

Le Masserie a Bellona, ha presentato l’etichetta Veritas da uve Casavecchia del 2018, un rosato ottenuto per salasso. L’azienda ha radici antiche ma è dal 2007 che ha iniziato a vinificare i suoi cinque ettari presentando le bottiglie con etichette artistiche. In totale 25mila bottiglie.

Donna Maria, ex Terre di Giò, è nata nel 2011 ad Alvignano, poi dal 2015 le prime etichette. Una piccola azienda di 2,5 ettari per un totale di 20.000 bottiglie tra merlot, aleatico, primitivo e pallagrello bianco. Il rosato da merlot è l’unico fra i quattro ottenuto per pressatura soffice.

Tenuta Santa Monica del notaio Mario Matano è quello che si dice uno sfizio, 1,5 ettari di vigna per un totale di 4mila bottiglie. Abbiamo degustato un rosato da Aglianico del 2017, molto fresco e ricco di personalità, e uno da Casavecchia del 2018 ben eseguito nonostante l’annata difficile.

CONCLUSIONE
La voglia di concentrare l’attenzione sul rosato è stata encomiabile in una regione che continua a considerare solo le bollicine oltre il bianco e il rosso, nonostante ci sia una antica tradizione che risale agli anni ’60 n Costiera Amalfitana. Noi pensiamo che questa tipologia abbia un grande futuro se si saprò investire. Quattro chicche di territorio, difficilmente replicabili, danno il senso della importanza di questo tipo di eventi. E che l’abbia pensato una delle pochissime enologhe campane ci piace ancora di più.


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