
di Enrico Malgi
Si può parlare di un vino che non esiste più, o almeno non è più in commercio da tanto tempo? Si, certo che si può, per una ragione molto semplice perchè è uno dei vini bianchi tra i migliori che ho assaggiato negli ultimi tempi in assoluto.
Andiamo con ordine. Recentemente ho fatto visita all’Azienda Agricola Fontanavecchia di Torrecuso, appartenente alla famiglia Rillo di papà Orazio con i figli Libero e Giuseppe per degustare undici meravigliosi vini, tra cui una chicca rara e prestigiosa: 2001 Falanghina Beneventano Igt. Pensate una Falanghina vecchia di venti anni “non filtrata e non stabilizzata, affinata in barriques di rovere francese” come recita la controetichetta, come fosse un Fiano di Avellino, un Greco di Tufo, un Vermentino di Gallura, oppure un Riesling Alsaziano. I gradi alcolici sono quattordici e mezzo. Libero mi ha confessato che ne ha conservato circa sessanta bottiglie ormai fuori commercio, di cui questa l’ha aperta in mio onore per farmela assaggiare. Ringrazio Libero per la sua premurosa generosità.
Vediamo allora com’è allora questo vino straordinario. Alla vista si presenta un colore giallo dorato quasi ambrato, ma ancora giovane, vivo e brillante. Il sensitivo bouquet che si apre al naso è dotato di un meraviglioso appeal olfattivo, che cattura e tiene in ostaggio le narici per molto tempo. Lo spettro aromatico, infatti, è segnato da solidi, fini, invitanti e persistenti profumi empireumatici, idrocarburici, balsamici e tartufati ma, soprattutto, è detentore di calibrate e sospirose nuances di una rilevante scorta di frutta assolutamente integra come la mela annurca, la pera, la pesca, l’albicocca, il bergamotto, la mandorla e tutto il corredo esotico. In appresso risaltano afflati di miele di acacia, fiori di camomilla, salvia e rosmarino.
L’impatto del sorso sulla lingua è impressionante per avvolgenza, acidità, opulenza, grassezza, morbidezza, sapidità ed equilibrio e senza alcuna deriva ossidativa. Sviluppo palatale pervasivo, polposo, vibrante, minerale ed irradiante. Non so quando tempo ancora gli resta da vivere, Libero mi dice che sono alcuni anni che questo vino si è assestato senza rilevare alcun cedimento. Un vino davvero sorprendente, che riesce ad esprimere ancora intatto un respiro organolettico prettamente tridimensionale per il colore, la vista ed il gusto. Con che lo possiamo associare? Con tutto quello che volete va bene comunque, anche sorseggiandolo da solo.
Sede a Torrecuso (Bn) – Contrada Fontanavecchia
Tel e Fax 0824 876275
Info@fontanavecchia.info – www.fontanavecchia.info
Enologo: Emiliano Falsini
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 180.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Falanghina, Fiano e Greco.
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