Santa Maria di Castellabate: da Giacaranda, prodotti del territorio e piedi nudi sul prato

Pubblicato in: Gli agriturismi più belli

Giacaranda a San Marco di Castellabate
Via Cenito, snc, 84048 San Marco SA
Telefono: 350 522 3362

Aperto tutte le sere

di Francesca Pace

Che siano belli (anche dentro) te ne accorgi quando si abbracciano per la foto finale, chiamando tutti e dico tutti dalla cucina. Che siano bravi te ne accorgi abbastanza anche prima, appena metti i piedi sul prato di Giacaranda a Santa Maria di Castellabate e ovviamente via via che arrivano le portate a tavola.

A una manciata di metri dai borghi affollati d’estate, attraversando un piccolo sentiero quasi boschivo, c’è questo piccolo spazio a metà tra un giardino segreto e un posto che non c’è.

E invece c’è ma è come se giocasse un po’ a nascondino. Solo chi ha voglia di andare oltre le fritture di pesce maleodoranti e gli spaghetti alle vongole che spesso e volentieri vengono propinate in Cilento lo trova. E se ne innamora. Perdutamente.

Ad accogliermi trovo Lorenzo Ferrante, pochi anni sulla carta d’identità, occhi scoppiettanti, sorriso contagioso.  Mi racconta che pur essendo di Roma, qui è un po’ casa sua. Gran parte delle sue vacanze sono state cilentane ed qui dove ritrova i suoi ricordi più belli. Fatto sta che un giorno assieme a Donatella Iuliano e Giampaolo Grimaldi gli attuali proprietari della struttura, ereditano la storia e la filosofia soprattutto di questo posto direttamente dalla Signora Luisa, che vive ancora lì e immagino continui a godersi lo spettacolo, compiaciuta.

Brigata coesa, piatti molto interessanti, cura maniacale del verde fa di questo giardino segreto una vera chicca.

Sfogliando il menù, l’occhio clinico mi cade su un goulash di tonno e sul brasato di bufalo, per il resto faccio fare a lui.

Questo posto mi mette a mio agio, mi fido senza ombra di dubbio.

La Chef Carmen Malzone, giovanissima anche lei si destreggia in una bella cucina a vista. In carta pochi piatti, realizzati con maestria rendono la cena sotto al ficheto una gran bella esperienza.

Giacat, il cameriere è attento e scrupoloso, Benedetta che l’aiuta è vigile e discreta. Nessun pressing, nessuna caciara. Tavoli ottimamente distanziati, aria salubre.

Mi raccontano che questo posto è stato spesso frequentato da poeti, pensatori, artisti e a mio avviso un motivo c’è.

Grazie anche all’aiuto di Umberto Condemi e Francesco Piccarreta, i piatti vengono portati a tavola con un ottimo ritmo.

Carmen incentra le sue creazioni su ciò che offre la zona, sfruttando al meglio tutto. La presenza del bufalo ad esempio è una scelta etica. I capi maschi in questo areale vengono spesso abbattuti, in quanto si deve far posto alle femmine che producono il latte che servirà poi alla produzione delle mozzarelle.

Il mio intuito non sbaglia mai, quantomeno difficilmente. Il brasato si taglia con la forchetta, e se non l’avessi letto personalmente avrei dubitato che fosse quel tipo di carne, spesso ferrosa e troppo tenace da masticare.

Straordinari anche i lievitati, pane, grissini e taralli peccaminosi per chi è carbodipendente come la sottoscritta.

Scoperta meravigliosa, l’utilizzo del crithmum marittimo, raccolto proprio a mano da loro. Mi spiegano si tratti del finocchietto di mare, una specie che nasce e cresce spontaneamente qui.

 

In degustazione

Entrèe – Polpetta di pane croccante servita su datterino rosso arrosto e salsa di cacioricotta del Cilento presidio slow food.

Grissini ai fichi e cristalli di sale

Taralli con castagne di San Mauro Cilento

Lagana fritta con polvere di rosmarino

Crostini di pane al crithmum marittimo della Costiera Cilentana

Con mozzarella appassita e Alici di Menaica presidio Slow Food e gel di limone salato leggermente piccante.

Sinceramente di questi ne avrei mangiati una mezza dozzina.

Stracciata di bufala con pesto al basilico, concassé di pomodoro e pane al basilico. Una bella rivisitazione dell’acquasale, tipica di queste zone.

Lagane e ceci qui diventano lagane e ceci 2.0. in quanto vengono servite infatti con polvere di rosmarino e gel di peperoncino dolce. È questo uno dei pochi casi in cui la modernità non stride con la tipicità. Straordinaria interpretazione.

Il goulasch di tonno cilentano viene servito con chips di polenta croccante, cipolla di Vatolla in agrodolce e maionese al fondo bruno di manzo. Ambo secco, occhio lungo, dicevo.

Il brasato viene stufato al Fiano del Cilento con patate duchesse al rosmarino e carote alla crudiaiola che ricordano un po’ una giardiniera. La loro acidità contrasta la dolcezza delle patate in modo perfetto. Accompagnato dal brodo ghiacciato di melangolo e caffè è una delizia.

In abbinamento Rosé Furano de Il Colle del Corsicano che ci sta da Dio.

Pre dessert goloso e delicato con cubo di pane al cacao ripassato al burro di bufala, dulce de leche ai fichi con fichi caramellati al rhum Clèment Canna bleue e yogurt di bufala.

Gran finale con la pannacotta di bufala, pressing di vino e percoche. Che estate sarebbe senza vino e precoche?

Se siete in zona non perdetelo. Giacaranda dispone anche di camere confortevoli e parcheggio.

Sapete la cosa bella di tutta sta storia qual è?

Che alla fine di questa cena siamo rimasti un’oretta a chiacchierare con chi ha creduto in questo posto e oggi fa del suo meglio per conservare ciò che la Signora Luisa, alla quale è dedicata la prima pagina del menu, aveva fatto prima di loro.

Bravi tutti.

 

Scheda del 13 settembre 2016

B&B Giacaranda a Castellabate, ospitalità di eccellenza nel Cilento

di Enrico Malgi

B&B Giacaranda. Intensa emozione e fascino caratterizzano questo luogo collocato a poche centinaia di metri di distanza dal mare di San Marco e dagli scogli di Punta Licosa nel comune di Castellabate nel Cilento.

Si tratta del B&B Giacaranda, un hotel de charme intimo, tranquillo, raffinato e discreto, composto di cinque camere e di un grande appartamento che affacciano su uno splendido giardino mediterraneo, circondato da piante, alberi di frutta, olivi, arbusti, fiori, prato e perfino da un prezioso orto.

Proprio al centro troneggia un’esotica ed alta pianta di Jacaranda, che dà il nome alla struttura e che in tarda primavera caccia fuori violetti fiori tubolari che colorano e profumano tutto l’ambiente circostante.

Non lontano ecco il Lyceo Mediterraneo, un piccolo e suggestivo ristorante funzionante soltanto su prenotazione, per particolari eventi e per ospiti di riguardo, con annesso una graziosa e fornita biblioteca.

Le camere sono ampie, luminose, eleganti ed accoglienti, tinteggiate di un caldo e chiaro colore e con le pareti punteggiate da pregiati dipinti dell’artista olandese Selma Verhoeven, amica personale della proprietaria. Sono tutte climatizzate e munite di bagno o doccia, connessione wi-fi ad alta velocità, radio, televisione ed asciugacapelli. La linda e fresca biancheria è ricamata a mano e gli arredi sono armonici, funzionali ed ottimamente integrati.

Il 21 giugno si festeggia il solstizio d’estate con un concerto di musica classica e periodicamente poi si organizzano incontri culturali a tema, cene, teatro, poesie, presentazioni di libri, escursioni, passeggiate e tanto ancora. E così sono sempre più numerosi gli ospiti che decidono di trascorrere qui le loro vacanze, diventando essi stessi parte integrante della bella struttura, perché l’ospitalità segue la tradizione e le regole dell’antica accoglienza cilentana, intepretata come un’arte e che considera lo “straniero” oggetto di grande attenzione riservandogli un trattamento privilegiato, come ci tiene a ribadire la simpatica ed affascinante proprietaria Luisa Cavaliere. Nel corso degli ultimi anni, infatti, si conta un consistente numero di famosi ed importanti artisti, cantanti, attori, scrittori, giornalisti, ecc. che hanno soggiornato presso il Giacaranda, rilassandosi dalle loro quotidiane fatiche.

Un capitolo a parte merita poi la ristorazione curata personalmente dalla padrona di casa, persona gentile ed affabile, nonché scrittrice e cuoca sopraffina. La mattina viene preparata una ricca colazione a base di pane integrale e biscottato, dolci fatti in casa, croccanti panini, biscotti, burro, yogurt, frullati, marmellate, confetture, frutta fresca, formaggi, uova bollite ed altro, il tutto accompagnato da fumanti tazzine di caffè (preparato esclusivamente con la caffettiera napoletana), di tè e di latte. Da settembre a giugno Luisa Cavaliere tiene personalmente dei corsi sulla tipica e tradizionale cucina cilentana, molto apprezzati dagli ospiti presenti. Si parla anche di diete scientificamente corrette e di equilibrio ed armonia tra corpo e mente.

Durante la mia recente visita mi sono fermato a pranzo per provare grandi piatti, tra cui una zuppa di pesce cilentana, che s’ispira alla zarzuela catalana; spaghettoni conditi con patè di alici di punta Licosa, capperi e pinoli e orata alla crema di agrumi. In abbinamento ho degustato un eccellente rosato calabrese a base di gaglioppo.

Nell’occasione ho vissuto davvero un’interessante e piacevole esperienza, che raccomando a tutti gli amanti della natura e della buona tavola e che vogliono godere di un momento di tranquillità, di serenità e di rilassante riposo, come un gioiello da conservare poi tra i propri ricordi più belli. Chapeau!

 

Foto di Enrico Malgi

 

B&B Giacaranda – San Marco di Castellabate (Sa) – Località Cenito
Tel. 0974 966330 – Cell. 389 0528026
info@giacaranda.comcavaliere.luisa@yahoo. It – www.giacaranda.com
Location aperta tutto l’anno.
Cinque camere matrimoniali disponibili, più un grande appartamento.
Prezzi che variano secondo il periodo stagionale ed il numero degli ospiti in camera.
Ristorante aperto per eventi e su prenotazione. Pasto completo sui 30,00 euro escluse le bevande.


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