Altro che Masterchef, o Cotto e Mangiato: godetevi su Babel Tv otto puntate di Invito a cena

Pubblicato in: Visti In Tv

di Leo Ciomei

Avrete letto tutti del nuovo regolamento approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Forte dei Marmi (LU) capitanato dal sindaco PD Umberto Buratti (in scadenza di mandato) atto a “frenare i nuovi esercizi per la somministrazione di cibi e bevande che non abbiano niente a che fare con l’identità del territorio”, delibera che si accoppia al provvedimento già in vigore da circa un anno e mezzo che proibisce l’apertura nel centro storico di nuove banche, assicurazioni o agenzie immobiliari, e pure di laboratori artigianali di prodotti non legati alla tradizione toscana.  Tradotto in italiano volgare significa “stop ai kebab” perchè sono sicuro che sushi, hamburger e altri cibi extra-versiliesi troveranno asilo presso i vari bar/ristoranti del centro.

Ecco, non vi ammorberò dei soliti luoghi comuni sul Forte, sull’uguaglianza e sui diritti di ciascuno e nemmeno sulle identità territoriali che andrebbero salvaguardate forse in altri modi.  Di questo in molti hanno già scritto e non ripeterò concetti già espressi da persone più autorevoli.  Ricordo solo che Forte dei Marmi non è solo griffes, villone, russi e costosi ristoranti.

A fare da contraltare a questa notizia ne racconto un’altra, passata un po’ in sordina ma che, come un film di Ferzan Ozpetek, ci lascia immaginare un futuro di integrazione e non di contrapposizione.

La notizia è la programmazione sul canale Babel (Sky canale 141, dal 6 novembre ore 21.00) di una nuova trasmissione (docu-reality la chiama chi se ne intende) in otto puntate dal titolo Invito a cena – storie di (stra)ordinaria integrazione dove in ogni episodio due protagonisti che abitano nella stessa zona geografica, uno italiano e uno straniero, si incontrano per la prima volta di fronte a una tavola apparecchiata. Leggo dal sito di Babel.tv: “Ognuno dei personaggi proporrà la ricetta di un piatto tipico della propria cultura, che diventerà il pretesto per parlare, discutere e farsi capire.  Nel corso di otto episodi Invito a cena metterà nella stessa stanza esponenti di realtà diverse e apparentemente in conflitto tra loro, alla ricerca di un dialogo e di un territorio comune per scoprire se i problemi di convivenza tra comunità sono poi veramente così insormontabili.

Una serie creata da Babel per portare gli spettatori all’interno di realtà territoriali e locali per comprendere e conoscere le varie sfaccettature delle comunità che vi abitano. Un viaggio imperdibile e inedito alla scoperta dell’Italia che nessuno vi aveva mai mostrato.” Scritto e diretto da Angelo Bozzolini con la voce del grande attore Giuseppe Battiston.  

Per carità, niente di eccezionale.  Qualcosa di simile si era visto quando alla fine degli anni 90 RaiTre trasmetteva un programma chiamato Milano-Roma dove due personaggi a volte con niente in comune facevano il viaggio in auto, da Milano a Roma appunto, ripresi dalle telecamere.  Viaggio da cui scaturivano sentimenti, chiacchiere e varia umanità.  Qui, per fortuna, non ci sono i soliti VIP prezzemolini ma “il vetraio di Venezia e il senegalese, l’imprenditrice di Prato e la cinese, il leghista di Novellara e l’indiano di religione Sikh, il ristoratore umbro della destra sociale e il sacerdote colombiano e sulla tavola riso alla cantonese, carne al chimichurry, pollo yassa, tajine di manzo, ravioli ucraini”.

Sbaglierò ma secondo me sarà più divertente dei soliti MasterChef, Cotto e Mangiato e I menù di Benedetta, trasmissioni (s)cult di cui si parla anche troppo.


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