
di Tonia Credendino
Sulle colline caiatine la famiglia Bosco ha dato forma a un sogno: restituire vita e senso a un antico rudere che oggi veglia sui vigneti di Poderi Bosco. Da quel progetto è nata Antica Dimora ai Lecci, un luogo dove architettura, natura e accoglienza si fondono in un equilibrio raro.
C’è una collina che respira lenta, tra gli ulivi e le viti, nel cuore verde di Caiazzo. È qui che la famiglia Bosco, già anima di Poderi Bosco e della Cantina di Lisandro, ha scritto una nuova pagina del proprio cammino: Antica Dimora ai Lecci, una tenuta che non nasce da un progetto turistico, ma da una visione radicata nel tempo, dal desiderio di restituire alla terra ciò che la terra ha dato.
Tutto comincia da un rudere, silenzioso e abbandonato, che Gabriella Bosco e la sua famiglia osservavano da lontano, nelle giornate di vendemmia. Lì, tra i filari e la luce obliqua del tramonto, prende forma l’idea di un luogo che non fosse solo cornice, ma parte viva del sogno. Una casa che abbracciasse i vigneti e che ne custodisse lo spirito. Non è stato facile: la collina chiedeva tempo, pazienza, ostinazione. Ma ogni pietra è stata rimessa al suo posto con la stessa cura che si riserva a un vino in affinamento.
Le origini di questo sogno affondano nella storia della Cantina di Lisandro, nata nel 1907 quando Alessandro Fusco, per tutti Don Lisandro, ricevette in dote sei botti di vino e iniziò una piccola produzione in una cantina scavata nel tufo grigio di Casolla. Quel gesto, semplice e visionario, avrebbe dato vita a una delle realtà più solide della provincia di Caserta, simbolo di qualità e memoria contadina.
Oggi la famiglia Bosco ne ha raccolto l’eredità, portando avanti un lavoro che intreccia innovazione e rispetto per l’identità territoriale. Attraverso Poderi Bosco, la cantina è diventata un laboratorio di eccellenza per il recupero dei vitigni autoctoni, dal Pallagrello al Casavecchia, e un punto di riferimento per la valorizzazione enologica della Campania più autentica. È da queste radici che nasce la volontà di ampliare lo sguardo, unire alla produzione del vino la cultura dell’ospitalità, creando un ecosistema di accoglienza, gusto e bellezza. Così, dal terreno che dà uva e lavoro, è germogliata la visione di Antica Dimora ai Lecci, il luogo dove la vigna incontra la casa e il sogno prende forma.
Il risultato è una dimora di rara armonia, firmata dal paesaggista Gianni Medoro, ultimo allievo del grande Pietro Porcinai. Realizzata secondo i principi della bioarchitettura, si distingue per l’uso del legno, delle ampie vetrate apribili e per quel dialogo costante tra interno ed esterno che accompagna ogni spazio. Al centro, una sala luminosa capace di accogliere fino a 270 ospiti e, accanto, una sala camino dove la luce si fa intima e calda.
Fuori, un giardino di ulivi e un parco di tre ettari senza smog né rumore, solo il respiro della natura e delle stagioni. Giardini all’italiana disposti su terrazzamenti, rose francesi che incorniciano la piccola vigna d’ingresso, un orto di erbe aromatiche che profumano la cucina, alberi da frutto i cui raccolti diventano marmellate e composte artigianali. E poi il biolago balneabile a fitodepurazione naturale, con zone idromassaggio che sembrano nascere dal paesaggio stesso.
Ogni dettaglio è frutto di una scelta consapevole: il cotto artigianale di Pisa proveniente dalla storica manifattura Cristiani, le tende e gli arazzi in seta di San Leucio, il ferro battuto lavorato a mano per lampadari e arredi. Persino la strada di accesso, priva di asfalto e rivestita di sabbia bianca e brecciolino, richiama lo stile delle antiche tenute toscane.
Al calare del sole, un progetto di light design firmato dallo stesso Medoro trasforma il parco in un teatro naturale di luci soffuse e riflessi dorati. È il momento in cui la Dimora si accende e diventa pura poesia.
Ma l’anima più profonda del luogo si rivela nella sua proposta gastronomica: una cucina che nasce dall’eccellenza delle materie prime e dalla volontà di accogliere tutti. Piatti costruiti sull’equilibrio, sull’identità e sulla semplicità; ricette che sanno essere raffinate e inclusive, capaci di adattarsi a ogni esigenza, dal senza glutine al vegetariano. Una cucina sincera, che racconta la terra senza tradirla, pensata per farsi amare da chiunque vi si sieda davanti.
Il concept di matrimonio proposto da Antica Dimora ai Lecci è altrettanto unico: qui non esiste un modello predefinito. Ogni evento nasce da un ascolto, da un confronto con gli sposi, da un percorso costruito passo dopo passo, come un abito d’alta sartoria. Tutto è personalizzabile: menù, allestimenti, tempi, atmosfere. Perché ogni amore ha il suo respiro, e questo luogo ne segue il ritmo.
Oggi la famiglia Bosco può guardare quella collina con la consapevolezza di aver trasformato un sogno in realtà. Antica Dimora ai Lecci è la sintesi perfetta tra lavoro e visione, tra impresa e poesia. È la prova che anche dalle radici più profonde può nascere qualcosa di nuovo, capace di unire il vino alla vita, la natura alla bellezza, la concretezza al sentimento.
Un luogo che non si limita a ospitare eventi, ma li fa fiorire, come le rose che incorniciano la vigna al tramonto.
Antica Dimora ai Lecci
Via Cicini Delle Saudine, 5 – 81013 Caiazzo (Caserta)
Cell.: 3455103765
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