
Dalla ricerca del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Ateneo di Cagliari, con l’Asl 8, il Brotzu e l’università di Pisa, in collaborazione con l’Industria casearia Argiolas, arriva un pecorino «speciale» anti colesterolo. Il lavoro è stato pubblicato dal British Journal of Nutrition di Cambridge.
Lo studio dei ricercatori del Dipartimento di Scienze biomediche, guidati da Sebastiano Banni, ha appurato, infatti, che il formaggio di pecora, ottenuto da latte prodotto con opportuni sistemi di allevamento, non aumenta la colesterolemia e anzi può contribuire ad abbassarla. Di fatto il pecorino può rientrare nella dieta degli ipercolesterolemici: «Dagli studi abbiamo riscontrato che – ha spiegato il professor Banni – con l’assunzione di pecorino Cla (con acido linoleico coniugato) è migliorata l’azione metabolica nei pazienti ipercolesterolemici e, addirittura, si è registrata una riduzione del colesterolo «cattivo». Le qualità nutrizionali del pecorino con contenuto naturale di Cla sono state testate nel 2011 su 40 pazienti, caratterizzati da sovrappeso e ipercolesterolemia. La dieta e lo stile di vita dei pazienti, che hanno assunto 90 grammi di pecorino Cla per 21 giorni, non è stata modificata.
L’unico obbligo è stato quello di sostituire il formaggio normale con pecorino Cla. Al termine della sperimentazione, senza modificare alcun altro parametro, i risultati hanno dimostrato una evidente riduzione del colesterolo del 7% oltre a una migliore azione metabolica». Il Cla è un acido grasso essenziale che appartiene al gruppo degli Omega 6. Elemento completamente naturale, ricco di proprietà benefiche per l’organismo, agisce come antiossidante contrastando l’azione dei radicali liberi e migliora la distribuzione del grasso corporeo. Inodore e insapore non altera le caratteristiche organolettiche del formaggio che mantiene intatto il suo gusto inconfondibile. Il pecorino Cla è prodotto dall’industria casearia Argiolas di Dolianova.
Col professor Banni hanno collaborato Elisabetta Murru, Gianfranca Carta, Lina Cordeddu, Barbara Batetta, Simonetta Accossu, Sabrina Uda e Maria Elena Ghiani (Dipartimento Scienze biomediche Università di Cagliari), Marcello Mele e Pierlorenzo Secchiari (dipartimento Agronomia e gestione agroecosistema Università di Pisa), Stefano Pintus, Danila Pistis e Paolo Pintus (Centro malattie dismetaboliche e arteriosclerosi Azienda Brotzu) e Guido Almerighi (Centro obesità Asl 8).(ANSA).
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