
Lo storico produttore del Vulture Donato D’Angelo è stato premiato al termine del congresso di Assoenologi durante la serata conclusiva organizzata a piazza Orazio a Venosa.
Forse è stato questo il momento più toccante della straordinaria kermesse che ha visto i veri protagonisti del vino italiano riuniti nella capitale della cultura.
Quando la moglie Flomena Ruppi ha ritirato il premio lo ha dedicato a Severino Garofano: “Alziamoci in piedi e ricordiamo l’uomo che ha fatto grando il vino del Sud”.
Ed è stato così che settecento persone si sono alzate battendo le mani a lungo per ricordare un grande.
Un gesto bellissimo che fa onore ad una delle signore del vino, donna forte e volitiva, che ha mostrato di avere quella memoria che da il giusto valore non solo agli altri ma anche a se stessi.
La società moderna considera ormai la morte come un incidente da mettere subito da parte. Il culto del ricordo per chi non è più tra noi non solo è ciò che ci differenzia dagli animali, ma è la base costituente del vivere in comunità.
Così a sorpresa, il grande enologo irpino-pugliese ha avuto il giusto omaggio per essere stato il pioniere della enologia moderna al Sud.
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