
di Cosimo Torlo
E’ scomparso un grande del vino italiano del Dopoguerra: Aldo Conterno.
La scomparsa mi ha profondamente rattristato, perché Aldo è stato l’uomo che mi ha fatto innamorare del vivo, appassionarmi a questo mondo, a dire il vero allora molto diverso da quello che è oggi.
Era un giorno di agosto del 1990, ero in Langa per trascorrere qualche giorno di vacanza con mia moglie Anna che era incinta della mia prima figlia, Marta, ricordo un caldo bestiale, e con la nostra 500 andammo a bussare alla porta dei Poderi Aldo Conterno. Avevo letto di lui, dei suoi vini, allora ero un semplice appassionato, che si avvicinava a quel mondo per molti versi ancora sconosciuto e misterioso. Ci vennero ad aprire Aldo e Gemma, la sua signora, donna di straordinaria dolcezza a cui va un fortissimo abbraccio, ci accolsero, e per molto tempo parlammo della gravidanza di Anna, di bambini, poi poco alla volta Aldo mi fece degustare ad uno ad uno i suoi vini; fu per me una sorta di stordimento, non dall’ alcol, ma dalle emozioni che quei vini mi trasmettevano man mano scorrevano in quei calici. Da allora con Aldo ed i suoi figli non è passato anno che quel rito non lo ripetessimo, con lui ci soffermavamo spesso a parlare di come il mondo del vino stesse cambiando così profondamente, lui vedeva le luci, ma anche molte ombre e timori sulla difficoltà che quel mondo rimanesse radicato alle radici e alla cultura che lui caparbiamente ha voluto trasmettere ai suoi figli; Giacomo, Stefano e Franco. Credo che ce l’abbia fatta, perché la Poderi Aldo Conterno è e sarà ancora per lungo tempo una delle nostre migliori espressioni enologiche. Ciao Aldo
I funerali di Aldo Conterno si svolgeranno domani alle 15,30 nella parrocchia di Monforte.
Qui il bel ricordo del collega della Stampa Sergio Miravalle
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