di Emanuela Sorrentino
Otto stelle Michelin su cinque locali. Enrico Bartolini, lo chef italiano più stellato al mondo, ha cucinato a Napoli. Un menù articolato, dall’aperitivo al dessert, quello realizzato dal team Bartolini, che per la “prima cena” a Napoli hanno scelto l’accoglienza partenopea della famiglia Giugliano, titolari del ristorante Mimì alla ferrovia e della villa affacciata sul Golfo di Napoli, D’Angelo Santa Caterina che ha ospitato l‘evento.
Aperitivo a braccio, accompagnato da champagne Laurent-Perrier, nell’attesa dei sessanta ospiti esclusivi tra i top client di Banca Generali Private, promotore della cena.
È proprio lo chef Bartolini che ha preso la parola con Ida Giugliano, referente della comunicazione dei due locali partenopei della famiglia. Bartolini, entusiasta della vista da cartolina ha iniziato a raccontare i suoi piatti, ognuno nato pensando ad una particolare materia prima di una delle città che lo hanno originato: dall’Alice in Saor, ripensando al Veneto e alla sua ricetta tradizionale che prevedeva le sarde, o i bottoni di olio e lime con polpo arrosto e salsa di caciucco ispirandosi al sugo tradizionale toscano che era il piatto delle feste della vigilia preparato dalle nonne o ancora il pesce dente, realizzato all’ossobuco milanese, ma utilizzando un pregiato pesce che è possibile pescare solo negli alti mari australiani il toothfish. In ogni piatto si ha l’esatta consapevolezza che esiste un incessante lavoro di ricerca della qualità servita nella forma estetica più idonea, e nel desiderio di rendere la tradizione sempre più contemporanea. Sei ristoranti solo in Italia, oltre tre consulenze all’estero, per otto stelle in totale: due per la nuova guida Michelin prese proprio quest’anno, la terza all’interno del Mudec nel ristorante che prende il suo nome all’interno del museo delle culture di Milano e che segue personalmente, ed un’ulteriore stella al Glam di Venezia che si affianca a quella già conquistata. Così Bartolini si conferma lo chef più stellato d’Italia e lo chef italiano più stellato al mondo. I suoi piatti sono il racconto della sua storia, ricca di esperienze professionali non solo italiane.
E questo lavoro di fantasia, di creatività, di tentativi per arrivare al giusto equilibrio di sapori ed estetica si legge nei piatti presentarti in Visioni Gourmet, un lavoro di squadra, grazie anche alla collaborazione della brigata di cucina di D’Angelo Santa Caterina guidata dallo chef Giovanni Morra.
E in una serata delle eccellenze non potevamo non essere servite le eccellenze anche nel calice. La cena è stata accompagnata dai vini dell’azienda Fontanafredda, con la supervisione ed il supporto dei sommelier dell’Ais. La guida in sala dello staff di D’Angelo Santa Caterina è stata di Gennaro Varchetta. “Ringraziamo – spiega Ida Giugliano – il Private di Banca Generali nelle persona del dottor Corrado Liguori, partner di questo evento e di molte iniziative di prestigio e di solidarietà nel territorio campano e non solo”.
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