
di Antonella D’Avanzo
“Raggiungere la mia barca, accendere il motore ed uscire dal porto trovandomi di fronte la maestosità potente del Vesuvio, il fascino della Costiera Sorrentina da un lato e, dall’altro, l’immensità dell’azzurro del mare e del cielo – racconta lo chef Mimmo di Raffaele, fino a qualche anno fa executive del Belmond Caruso di Ravello – mi regala emozioni indescrivibili, un senso di libertà e di pienezza, difficile da spiegare, ma direi che è prima di tutto una fonte di felicità, al netto di tutto quello che comporta la gestione della mia attività in navigazione”.
L’ex executive di un Hotel di Lusso a Ravello: basta stress
Un cambiamento radicale il suo, avvenuto nel 2023 quando lasciando la guida della brigata della cucina del lussuoso albergo della Costiera Amalfitana, decide di acquistare una “Azimut 43”, di circa venticinque metri a cui ha dato il nome di “Capri Dolce Vita Boat”, per dedicarsi ad una cucina fatta di sole e di mare nella suo valore più ampio, dalla terra impregnata di sale fino al profondo delle acque e che, rispetta ed interpreta al tempo stesso, l’universo territoriale che lo circonda. È lui il capitano di questa imbarcazione vintage quindi romantica, elegante e calda che gestisce come marinaio e chef, destreggiandosi tra fornelli, servizio e navigazione, mentre racconta ai suoi ospiti, di marinature e cotture, di storie di appartenenza e di emancipazione, di limoni e di vino, leggende e amori, con il vento che danza tra i capelli ed il salmastro che si appoggia sulla pelle.
In questo navigare, alla scoperta sempre di nuove avventure, significa conoscere e osservare dal mare l’architettura e la natura mediterranea di luoghi, come Vico Equense, Sorrento, Amalfi, Capri, ma entrare soprattutto nell’identità gastronomica di questi territori scrigni di tipicità, perché in ogni suo piatto accosta ed amalgama sempre un ingrediente, un elemento della costiera a quelli delle sue origini, ovvero, quelle casertane a cui è profondamente legato. Portarsi in barca il territorio è uno dei valori che accompagna la navigazione e la condivisione del cibo è parte vibrante dell’esperienza.
“Dopo tanti anni di cucina in grandi hotel e brigate importanti in giro per l’Italia e per l’Europa, avvertivo il desiderio di fermarmi e di ripartire con un andamento lento e, quindi dal mare, con il mio animo antico, ma anche colorato e pieno di vita, perché volevo trovare una nuova dimensione ed esaudire un sogno: cucinare per poche persone, offrendo un pranzo, una cena o anche un soggiorno dedicandomi con cura e passione completamente a loro, donando affetto e attenzioni come per i componenti di una famiglia – commenta lo chef”.
La bellezza della navigazione è la conduzione a ritmi lenti, al gusto delle piccole cose, all’essenzialità. Anche la cucina segue questi dogmi. Una tavola minimale apparecchiata in poppa, musica di sottofondo, una bottiglia di vino e il mare intorno. Il momento è magia. Il pesce è in ogni piatto, accompagnato sempre da una parte vegetale a richiamare le tradizioni contadine dell’entroterra. Piatti pieni di colori “ironici e vivi”, come ama definirli lo chef, che esprimono la sua personalità esplosiva e determinata in cui è racchiusa l’esperienza passata ed il nuovo. Parlando di ricette, per Mimmo di Raffaele è importante che siano semplici, ma con personalità autoctona. Valorizza la pasta, specie quella secca di Gragnano e si diverte con le paste fresche ripiene, condite con sughi di pesce. E per gli ospiti che non desiderano piatti di mare, confeziona come “un abito su misura di alta sartoria” proposte di carne realizzate con tagli ricercati in aziende agricole campane.
Seguirlo in questo viaggio, dove solitamente si parte da Castellammare di Stabia, è un privilegio perché si entra nel suo sogno di mare, navigazione e libertà, lì dove non si è esposti al giudizio di nessuno e le distrazioni sono davvero poche. E, per il momento, ancora qualche settimana di libertà poi il viaggio riprenderà in primavera.
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