Bevagna, la Trattoria di Oscar di Filippo Artioli

Filippo 'Oscar' Artioli

di Virginia Di Falco

La Trattoria di Oscar a Bevagna in realtà è la trattoria di Filippo.
Filippo Artioli, origini ferraresi, quasi trent’anni di cucina professionale, partita accanto a Bruno Barbieri e Igles Corelli e poi proseguita in giro per il mondo e approdata alla scuola del Gambero Rosso.

Da sei anni ormai, ha deciso di fare l’oste in questo delizioso locale che ha dedicato a suo padre, nel centro storico di uno dei borghi medioevali più suggestivi d’Italia.

Una piccola sala con pochi tavoli in legno scuro, un rigoglioso pergolato in piazzetta per la bella stagione, tovagliette di carta personalizzate, impostazione moderna con qualche innesto d’arredo classico e tanti ferri del mestiere disposti qua e là in maniera allegra e scanzonata. Proprio come il saluto dell’oste appena si entra.

Una piccola carta dei vini ma ben impostata, con il territorio battuto in lungo e in largo; un servizio giovane e informato che gestisce con passo gentile il rapporto con la cucina.
Bruschetta d’inizio, pane e focaccia con cipolla di Cannara anticipano il registro del menu: attenzione ai prodotti regionali, sapidità sempre ben dosata, e olio. Tanto olio extra vergine di oliva, buonissimo, a caratterizzare i piatti: come vedremo, dall’antipasto al dolce.

La carta è di lettura immediata, cinque antipasti, cinque primi e sei secondi piatti. Si può cominciare con del baccalà alle prugne, del prosciutto ‘brado’ di Langhirano, qualche formaggio locale con verdure o con la coratella di agnello. Gustoso e sodo il flan al parmigiano reggiano personalizzato con del mosto cotto di Sagrantino.

I primi sono ben bilanciati tra i classici e l’inventiva dell’oste, sempre molto attento alla stagionalità. Tutte paste fresche come nella tradizione umbra: dalla chitarrina all’uovo con tartufo, ai ravioli al pomodoro fresco, dalle tagliatelle al sugo d’oca ai ravioletti con erbe spontanee, blu di capra e frutti di bosco.
Serviti in ‘abito estivo’, gli strozzapreti con acciughe del Cantabrico in remoulade di verdure di stagione: piatto fresco e incisivo al tempo stesso. Rassicuranti come devono essere, con pomodoro appena accennato e carne tenera e profumata, le tagliatelle al ragù di chianina bio, davvero di gran soddisfazione.

Tra i secondi piatti, l’insalata tiepida di coniglio, le salsicce al Sagrantino, lo scottadito e il piccione di Montefalco cotto alla diavola.

Si chiude con piccoli e completi dolci al cucchiaio, che dunque si lasciano mangiare per levità e compostezza, verrebbe da dire. Bavarese alle pesche, di bella presenza e notevole freschezza e un budino di latte all’olio extra vergine di oliva appena profumato dai fiori di finocchietto che difficilmente dimenticherete.

Una pausa molto piacevole in terra umbra, dunque. Dove riuscire a sopravvivere all’omologazione turistica con una proposta originale e sincera sembra davvero un’impresa impossibile. Qui da Filippo Oscar – come ormai si fa chiamare – si gode invece del piacere ormai raro di un piatto da trattoria fatto in trattoria senza rinunciare a qualche ricetta nuova eseguita con tecnica moderna ma sempre leggibile e immediata.
E anche con il conto finale restiamo in tema: per un pasto completo spenderete sui 40 euro.

La Trattoria di Oscar
Piazza del Cirone, 2
Tel. 0742.361107
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso martedì


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