
Ricordo molto bene nel 2021 che fece abbastanza scalpore l’inserimento tra le 50 migliori pizzerie italiane, da parte di 50 Top Pizza, di Bob Alchimia a Spicchi a Montepaone, posizione 44 e il premio speciale Performance of the Year – Pastificio di Martino Award. Una visita molto convincente da parte di un nostro ispettore, una seconda verifica ancora migliore della prima e la decisione di puntare su due giovani ragazzi calabresi, Anna Rotella in sala, Roberto Davanzo in arte Bob dietro al forno. Un nome che circolava sicuramente già tra gli addetti ai lavori, ma nel 2021 nessuno aveva messo questa pizzeria al vertice del movimento italiano, lo abbiamo fatto noi di 50 Top Pizza, convinti ed orgogliosi della nostra scelta. Una premessa doverosa e assolutamente non autocelebrativa, perché in questo mondo dei social così veloce e frenetico si tende a dimenticare quasi tutto troppo in fretta. Partiamo dal giudizio finale che è molto più che convincente, entusiasmante a tratti che mette questa pizzeria al vertice del movimento globale della pizza, posizione 38 in 50 Top Pizza World 2025 e posizione 16 in 50 Top Pizza Italia 2025 con ancora dei margini di crescita e un merito enorme, quello di mettere il proprio territorio al centro dell’intero progetto.
Una pizzeria molto bella, che ricorda uno stile post industriale, sedie comode e confortevoli, vi assicuro che non è sempre così. Cura dei dettagli e soprattutto il racconto di una Calabria non stereotipata, che vuole aprirsi al mondo per farsi conoscere e farsi apprezzare per le sue meravigliose risorse e forse per la prima volta per la voglia di fare rete. Perché l’altro grande merito di questa pizzeria è quello di aver messo insieme prodotti e produttori di una regione che non sempre è riuscita a trovare dialogo tra i propri interpreti.
Cosa mi è piaciuto di Bob Alchimia a Spicchi
- Il servizio. Presente ma non invasivo, leggerezza e attenzione. Diventa sempre più impostante questo aspetto nella pizzeria e da Bob, a partire dall’accoglienza iniziale, funziona tutto alla perfezione.
- La super Marinizia. Focaccia di pomodoro e burro, con sopra le alici marinate in salsa ponzu (dello chef e patron di Qafiz Nino Rossi), crema di pomodorini arrosto affumicati, crema di basilico, aglio blanco fatto con mandorle di Amendolara, origano, capperi croccanti e un biscotto di olive nere e liquirizia. Due morsi perfetti, per intensità dei sapori, consistenza, esplode in bocca. Meravigliosa.
- Metamorfosi. La pelle del pollo, molto ben lavorata, diventa croccante, diventa parte dell’impasto e ricorda la sensazione del pollo fritto. Il ripieno molto equilibrato esalta l’impasto senza coprirlo. Un lavoro concettuale, davvero ben fatto.
- Nocciola e funghi, brodo di miso e funghi. Altro lavoro concettuale, molto ben riuscito. Bisogna intingere la fetta nel brodo, una combinazione che esalta il quinto gusto, l’umami. Un lavoro di precisione nel gusto, che valorizza al meglio due risorse della Calabria, le nocciole e i funghi, senza aver paura di contaminarsi con altre culture.
- Le pizze dolci. Mano felice, Roberto riesce ad esprimere concetti e golosità, senza scadere in banalità e zuccheri in eccesso. Davvero buonissimi.
Dove può crescere ancora Bob
- La Margherita. Ottimo l’impasto, con un morso molto convincente, meno per la dolcezza del pomodoro. A mio parare nel bilanciamento tra gli ingredienti per la margherita la nota dolce/acida del pomodoro che dona freschezza è fondamentale, in questo caso risulta particolarmente dolce, buona si, ma troppo dolce, perdendo così una sfumatura importante se si parla di margherita.
- Il sistema di prenotazione. Sono da sempre a favore della prenotazione in pizzeria, ma a volte invece di semplificare la vita ai clienti si tende a complicarla. Capisco anche le ragioni di Anna e Roberto che hanno limitato ad una settimana la possibilità di prenotare, perché in molti prenotano molto tempo prima per poi disdire.
Conclusioni finali
Una delle tappe imprescindibile della pizza al mondo in questo momento, perché da Bob si sta molto bene, perché c’è ricerca, voglia di sperimentare, di far star bene i propri clienti. Perché proverete cose buonissime, con alcuni tocchi da fuoriclasse, perché assaggerete la Calabria, una regione con tanto da raccontare. Il futuro della pizza passerà anche per Montepaone e la Calabria.



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