Candele spezzate e ragù di Riccardo, Giuseppe Di Martino e Giorgio Scarselli: attenti a quei due!

Pubblicato in: Minima gastronomica

I puristi arricceranno il naso, ma immaginate di stare in Siberia, oppure anche a Milano. Magari su una sonda spaziale. Come acchiappare il sole e i sapori di casa? Ecco lo strumento adatto, la pasta del Pastificio dei Campi e il mitico ragù di Riccardo Scarselli, padre di Giorgio a cui è andato il testimone del Bikini.

Il ragù di Riccardo non è proprio napoletano di città, per una sorta di convenzione non scritta man mano che ci si allontana dalla città prevale la dolcezza del maiale. Però è buono assaje, ve lo assicuro.

Questa confezione è il frutto della passione. Capita di trovare ristoratori a cui non piace mangiare, produttori di vino che non bevono, rappresentanti di vino che non assaggiano quello che vendono, tenutari di blogger gastronomici o di vino che sino a qualche anno fa si occupavano di altro, produttori di mozzarella che non hanno mai messo piede in uno stellato.

Non è questo il caso di Giorgio Scarselli e Giuseppe Di Martino, appassionati di cibo al punto di usare il proprio lavoro quasi  come una scusa per girare tra ristoranti e bere bene.

Ecco perché questa confezione esprime calore, perché nasce dalla comune passione. E chi è appassionato di qualcosa ha un unico grande bisogno, condividerla con il maggior numero di persone possibile.

La forza e la debolezza di Napoli è la dimensione presepiale, da mastrillo, delle cose che regolano la giornata di ciascuno. Ma quando ci si trova di fronte a questi pacchi bomba ci si rende conto che spesso molti meridionali chiedono elemosina stando seduti su un cocuzzolo d’oro:-)


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