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Le pescherie e le botteghe del pesce sono qualcosa di davvero affascinante: c’è una manualità antica nella pulizia e nella conservazione di un alimento che da sempre, nell’immaginario collettivo comune, deve essere fresco e di prossimità come si usa dire oggi. Girare per i mercati è ancora adesso uno degli atti più liberatori che si possano fare dall’omologazione globale perché ti puoi divertire a leggere, come in una biblioteca, cosa si è pescato nelle ultime due notti, l’andamento dei prezzi, la qualità e la provenienza.
Qui siamo in uno dei punti fortunati del mare italiano: su oltre 130 chilometri di costa, intendo fra Paestum e Maratea, abitano si è e no 50.000 persone per gran parte dell’anno e dunque la materia prima non manca oltre che essere di qualità grazie alla sapidità minerale del pescato tipica di questa fascia del Tirreno.
La storica azienda Di Lucia prepara acciughe a filetti e gamberoni in olio d’oliva, i ciacianielli (novellame in italiano) semplicemente marinati o piccanti secondo lo stile calabrese, il tonno naturale, il pesce spada all’olio di oliva con rucola e olive, le acciughe marinate. Ancora: tonno piccante e sottolio (sempre d’oliva) e le acciughine intere della nonna. Tutto buonissimo.
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