Capodanno da mangiare: da Bottura a Cannavacciuolo, i cenoni dei migliori cuochi del Nord a confronto

Pubblicato in: Curiosità

di Leo Ciomei

Ci siamo, passata l’incerta Fin du Monde (ma diciamolo: era solo un’occasione per aprire le nostre più pregiate bottiglie), si avvicina la fine dell’anno, questa sì certa e implacabile.

Periodo di crisi, incertezze, instabilità politica, bla bla bla…ma vediamo un po’ cosa ci offrono i grandi ristoranti in materia di cibo.

Una carrellata sui migliori locali che evidenzia i prezzi sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi. Qualcuno non è aperto e approfitta delle vacanze natalizie per riposarsi con la famiglia o magari fare consulenze all’estero (Enrico Crippa di Piazza Duomo, Carlo Cracco, Perbellini, Mauro Uliassi, Davide Scabin del Combal.0, Nino di Costanzo de Il Mosaico). Altri sono chiusi con il ristorante principale ma aperti con l’hotel (Niko Romito a Castel di Sangro che preparerà un percorso di 30 fingers-food per i suoi ospiti), altri con il menù alla carta (Vittorio a Brusaporto, Osteria Cera a Campagna Lupia), altri ancora avranno un menù a sorpresa (Max Alajmo a Le Calandre, costo euro 250, i Santini del Pescatore, costo 250 euro o Gianfranco Vissani a Baschi, due menù diversi: 180,00 tradizionale e 450,00 innovativo, compreso vini).

In questa prima puntata metto in evidenza alcuni dei migliori ristoranti del nord. Qui i prezzi sono abbastanza alti e, oltre al cibo e allo chef, spesso si paga la location (vedi Venezia col locale degli Alajmo o il centro di Milano con Aimo e Nadia o il VUN dello chef napoletano Andrea Aprea). Lodevoli le proposte a basso costo di Enrico Bartolini al Devero Hotel, a due passi dal capoluogo e de Il Povero Diavolo di Piergiorgio Parini, vicino Rimini.

 

 

 

 

 

 

 

Anche quest’anno la pluri-premiata Osteria Francescana di Massimo Bottura apre a capodanno con un menù di cui si dicono meraviglie ad un prezzo tutto sommato abbordabile se non si esagera con le bòcce. In riviera adriatica, chiuso Uliassi, la bandiera è portata da Moreno Cedroni con una carta composta da piatti tutti del 2012. Ma confesso che un fine anno passato al Boscareto Resort ha un suo fascino tutto particolare…


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