Vini Casale del Giglio – Nuove Annate

Pubblicato in: nel Lazio
Vini Casale del Giglio

di Enrico Malgi

L’azienda pontina Casale del Giglio è stata fondata nel 1967 da Dino Santarelli ed è gestita attualmente con acume e passione dal figlio Antonio, coadiuvato dall’enologo Paolo Tiefenthaler.

Ampia e complessa la produzione vitivinicola caratterizzata da circa una ventina di etichette, frutto di vitigni per la maggior parte alloctoni, di cui ho avuto modo di assaggiarne una dozzina in questi giorni.

Satrico Bianco Lazio Igt 2023. Blend di Chardonnay al 40% Sauvignon blanc al 40% e Trebbiano giallo. Maturazione in acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,40 euro.

Nel calice occhieggia un luminoso colore giallo paglierino giovane attraversato da lampi verdolini. Bouquet golosamente affascinante, dal quale il naso aspira molteplici e godibili profumi di mela cotogna, limone, pera, pesca bianca, albicocca, pompelmo, banana, frutto della passione, litchi, ginestra, acacia e bosso, insieme a tracce speziate. In bocca penetra un sorso secco, suadente, fresco, morbido, sapido, elegante, agrumato, accomodante, passionevole, leggiadro e lievemente aromatico. Retroaroma gradevole. Buona la serbevolezza. Da bere su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca.

Viognier Bianco Lazio Igt 2023. Viognier in purezza, con le uve raccolte in due tempi diversi. Affinamento in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,80 euro.

Alla vista si appalesa un fulgido colore giallo paglierino vivido. Crogiolo densamente costellato da aromi di clementina, albicocca, nocciola, mango, papaya, ananas, banana, violetta, ginestra, tiglio e zenzero. In bocca esordisce un sorso caratterialmente teso e fascinoso, equilibrato ed armonico, rotondo e sapido, setoso e lineare, glicerico e minerale, tonico e raffinato.  Vino che può durare integro almeno per altri cinque-sei anni. Scatto finale sicuramente appagante. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e formaggi freschi.

Petit Manseng Igt Lazio 2023. Soltanto Petit Manseng maturato in acciaio per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,60 euro.

Nel calice si esalta un cromatismo giallo paglierino vivace. Al naso salgono subito doviziosi e deliziosi effluvi, che in prima istanza si avvalgono di una buona scorta fruttata di mela golden, susina gialla, nespola, melone cantalupo, kiwi ed avocado. In appresso si evidenziano connotazioni olfattive di biancospino, giglio, macchia mediterranea e giocosi spunti speziati. Approccio palatale asciutto, morbido, elegante, gradevole, sapido, goliardico e ben rifinito.  Longevità tutta da esplorare. Retroaroma gratificante. Da provare su un piatto di pasta e cavolfiore e uova in tegamino.

Anthium Bellone Lazio Igt 2023. Il Bellone è un raro vitigno territoriale a bacca bianca allevato a piedefranco, le cui uve sono state raccolte a fine settembre. Maturazione in acciaio. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 13,70 euro.

Sintomatico e solare il bel colore giallo paglierino che fa capolino dal calice. Il ventaglio olfattivo è depositario di un interessante pot pourri di variegati profumi, che rievocano in successione gradevoli percezioni di nettarina, pera spadona, mela fuji, mandarino, ananas, kiwi, fiori bianchi, timo, salvia, rosmarino, curcuma e chiodi di garofano. In bocca fa il suo ingresso un sorso ben calibrato, avviluppante, morbido, sapido, gentile, collaborativo e fruttato. Resterà in sella sicuramente ancora per alcuni anni. Sensazioni palatali in chiusura intense e persistenti. Da proporre in abbinamento ad un risotto ai funghi porcini e mozzarella.

Radix Bellone Lazio Igt 2018. Solo Bellone affinato in tonneaux, anfora e vetro per almeno tre anni. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 48,00 euro.

Luminoso ed attraente il colore giallo paglierino carico quasi dorato che occhieggia nel calice. Fierezza aromatica di grande rilievo sensoriale, che esprime in primis generose connotazioni fruttate, floreali e vegetali di agrumi, melone bianco, banana, pompelmo, papaya, mandorla, frutto della passione, ginestra, gelsomino, tiglio e muschio, insieme a godibili captazioni speziate e terziarie. In bocca arriva un sorso bello teso e pieno, balsamico e complesso, rotondo e succoso, giudizioso e goliardico, affabulatore e comunicativo, affascinante e scattante, emozionale ed intrigante, aristocratico ed elegante. Tensione gustativa affastellata da una timbrica profonda, vibrante e ben ritmata. Potenzialità di serbevolezza a lungo raggio. Fraseggio finale edonistico. L’ho testato su un risotto alla pescatora ed ha fatto un figurone.

Albiola Rosato Lazio Igt 2023. Blend di Syrah all’85% e saldo di Sangiovese. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 9,70 euro.

Nel calice serpeggia uno splendente e goliardico colore cerasuolo. Spettro aromatico affastellato da un pregevole mix di profumi, che ricordano la marasca, la melagrana, il chinotto, il lampone, il cassis, i mirtilli, le more, la rosa appassita, le erbe aromatiche e/o frammenti speziati. In bocca si introduce di soppiatto un sorso scorrevole, giudizioso, ammaliante, aggraziato, garbato, fresco, equilibrato, morbido e composito. Cotè armonico, intrigante e connivente, per un palato sapido, pimpante, polposo e tonico. Progressione finale lunga ed appagante. Da preferire su una zuppa di pesce e pollo in casseruola con ortaggi e verdure.

Petit Verdot Rosso Lazio Igt 2021. Petit Verdot in purezza raccolto tardivamente. Maturazione in barriques per circa un anno e poi affinamento in boccia per sei mesi. Volume alcolometrico di quattordici gradi. Prezzo finale di 13,10 euro.

Calice tinto da uno sfavillante colore rosso rubino screziato di giovani lampi violacei. Il sontuoso crogiolo sciorina subito una gratificante caterva di aromi, che elargiscono in prima istanza essenze di frutta rossa della pianta e del sottobosco. In appresso furoreggiano poi credenziali floreali e vegetali di ottimo impatto olfattivo, seguite a ruota da un’elegante speziatura e da effusioni terziarie di liquirizia, cioccolato amaro, tabacco e toni fumé.  La ricettiva bocca accoglie un sorso fresco, arrotondato, sapido, balsamico, raffinato, glicerico, equilibrato e caratterizzato da tannini sottili, vellutati e perfettamente cesellati. Buona la serbevolezza. Spinta finale molto godibile. Da provare su un piatto di pasta al pomodoro e formaggi semistagionati.

Matidia Cesanese Lazio Igt 2021. Cesanese al 100% coltivato a 500 metri s.l.m. e vendemmiato ad inizio di ottobre. Affinamento parte in acciaio e parte in tonneaux per un anno. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 14.10 euro.

Nel calice traspare un fulgido colore rosso rubino limpido ed intenso. Dal ricco caleidoscopio Il naso intercetta ottimi profumi di frutta fresca, in particolare la visciola, la prugna e le drupe del sottobosco, intersecati intimamente a suadenze floreali di viola e di rosa damascena, a svolazzi vegetali di timo e di menta, a pregevoli captazioni speziate e poi anche a sentori terziari e parvenze di radici, terra umida e funghi. In bocca entra un sorso fresco, morbido, elegante, fine, accondiscendente e minerale.  Trama tannica bene integrata. Contatto tattile strutturato e composito. Longevità tutta da scoprire.  Retroaroma molto gradevole. Perfetto su carni rosse e bianche e salumi laziali.

Tempranijo Rosso Lazio Igt 2021. Tempranillo in purezza di provenienza iberica. Una piccola parte del vino si affina in tonneaux e la restante parte in serbatoi di acciaio. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 18,10 euro.

Splendido il colore rosso rubino luminoso. Bouquet depositario di un esaltante e copioso pot pourri di piacevoli profumi, che investono un naso molto disponibile alla bisogna. L’incipit ci introduce in un magnifico frutteto, per farci aspirare doviziosi afflati di marasca, susina nera, mallo di noce, mandorla, fragole e cadenze del sottobosco. Florealità vestita di rosso, erbe aromatiche, spunti speziati e briciole terziarie vanno poi a completare esaurientemente tutto il registro aromatico. Approccio palatale caldo, rigenerante, sontuoso, tagliente di freschezza, plastico, pulito, succoso, agile, elegante, rotondo, morbido, modulato, sapido e dinamico. Trama tannica imperiosa. Durerà integro ancora per alcuni anni. Scatto finale edonistico. Da provare su un piatto di minestra e tagliere di formaggi.

Madreselva Rosso Lazio Igt 2018. Blend paritario di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Uve raccolte in periodi diversi. Affinamento in piccoli fusti di rovere per venti mesi e poi elevazione in bottiglia per un anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 22,20 euro.

Livrea tinteggiata da un appariscente e luminoso colore rosso rubino che vira verso il granato. Esemplare il crogiolo, denso di molteplici e variegati aromi che rievocano la visciola, la prugna, la fragola, le bacche del sottobosco, il peperone verde, la foglia di pomodoro, la violetta, la macchia mediterranea, il tartufo, il pepe nero, il caffè torrefatto, la liquirizia, il tabacco, il balsamo e note espressamente empireumatiche. In bocca esordisce un sorso avvolgente, teso, materico, strutturato, complesso, sensuale, franco, plastico, aristocratico, e dinamico. La pienezza e la morbidezza fruttata sono donate dal Merlot, mentre da parte sua il Cabernet Sauvignon regala ad abundantiam freschezza ed eleganza. Tannini perfettamente cesellati. Longevità a lunga scadenza. Chiosa finale decisamente piccantina, persistente ed edonistica. Da abbinare ad un piatto di tagliatelle al sugo e pecorini laziali.

Mater Matuta Rosso Lazio Igt 2018. Blend di Syrah all’85% e saldo di Petit Verdot. Dopo varie fasi di maturazione, il vino affina per due anni in barriques nuove e poi viene elevato in boccia per un anno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 48,00 euro.

Nel calice si scorge un colore rosso rubino molto concentrato e scintillante. Dall’intrepido e sfaccettato bouquet si espandono copiosi e pluralistici profumi di ottima caratura, che vanno all’attacco di un naso ben disposto. L’inizio racconta di una folta fruttuosità di ciliegia, prugna secca, carruba, mandorla, scorza d’arancia, mirtilli, ribes, gelso nero e more. Subito dopo risaltano gradevoli aromi di viola, erbe officinali, cannella e pepe nero, intimamente collegati ad effusioni di incenso, tabacco, caffè, liquirizia, corteccia di eucalipto, cuoio, china, grafite, resina, cioccolato fondente, cacao e goudron. In bocca penetra un sorso avvolgente, intenso, complesso, strutturato, corposo, seducente, armonioso, infiltrante, intrigante ed ottimamente equilibrato. Trama tannica compiacente. Finezza palatale glicerica, balsamica, rotonda, ammaliante e sensuale. Zenit molto lontano. Fraseggio finale persistente ed epicureo.  Da provare su un cosciotto di agnello al forno con patate ed anche pesce in guazzetto.

Aphrodisium Passito Lazio Igt 2021. Blend paritario franco-campano di Petit Manseng, Viognier, Greco e Fiano. Uve lasciate ad appassire sulla pianta e raccolte in epoche diverse. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dieci e mezzo. Prezzo finale di 25,40 euro la bottiglia di 500 ml.

Occhi lustrati da un colore decisamente dorato. Il superbo bouquet garantisce al naso una miriade di bene articolati e promiscui profumi, che rivendicano in primis una percezione di tanta buona frutta secca e candita come l’albicocca, i fichi, l’uva passa, le castagne, i datteri, le mandorle e le nocciole, che se la intendono poi con gioviali e stimolanti essenze di fiori di arancia e di pesco, fresche erbe aromatiche, folate di cioccolato fondente e sentori di miele di acacia. Attacco in bocca costumato, delizioso, pudico, piacevole, ammaliante, carezzevole, setoso, vellutato, morbido, minerale e sostenuto da un sublime e paritetico slancio dicotomico di freschezza e di dolcezza. Tattilità sensuale, elegante e sontuosa. Buona conservazione. Affondo finale molto appagante. Da preferire sulla pasticceria secca e formaggi erborinati.

In conclusione si tratta di ottimi ed economici vini, frutto in preponderanza di vitigni di origine francese che in questo territorio hanno trovato il loro perfetto habitat per esprimersi al meglio.

 

Casale del Giglio

Le Ferriere di Aprilia (Lt) – Strada Cisterna-Nettuno

Tel. 06 92902530 – Fax 06 92900212

info@casaledelgiglio.it – www.casaledelgiglio.it

Enologo: Paolo Tiefenthaler

Ettari vitati: 160 – Bottiglie prodotte: 1.200.000

Vitigni: Biancolella, Bellone, Greco, Fiano, Trebbiano, Chardonnay, Sauvignon blanc, Petit Manseng, Viognier, Cesanese, Syrah, Petit Verdot, Merlot, Cabernet Sauvignon e Tempranillo.

 

Scheda del 23 gennaio 2023

di Enrico Malgi

L’assaggio di pochi giorni fa del Mater Matuta è stato soltanto un piccolo anticipo della ricca e poliedrica produzione dell’azienda pontina Casale del Giglio di Antonio Santarelli, che ogni anno sforna una ventina di ottime etichette curate dall’enologo trentino Paolo Tiefenthaler, per lo più derivanti da vitigni internazionali, e di cui in questi giorni ne ho testate otto.

Anthium Bellone Lazio Igt 2021. Soltanto Bellone, antico e storico vitigno laziale a bacca bianca. Uve raccolte a fine settembre. Maturazione in acciaio e vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Millesimo premiato con i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso.

A discapito della giovinezza del vino, il tratto cromatico esibisce un lucente e vivace colore giallo paglierino tendente al dorato. Spettro aromatico intessuto di ampi e variegati profumi fruttati di pesca, pera, clementina, ananas e papaya, intersecati ad una gradevole florealità vestita di bianco, ad umori vegetali di erbe aromatiche e suadenze speziate. In bocca penetra un sorso tagliante e morbido, sapido e minerale, arrotondato e succoso, fruttato e sospiroso e sostenuto da un’ottima e complessa struttura di base, tanto da conferire al vino un carattere molto incisivo. Buona la serbevolezza. Scatto finale intenso e notevolmente persistente. Da Abbinare ad un bel risotto ai frutti di mare e carne bianca.

Radix Bellone Lazio Igt 2017. Bellone in purezza. Maturazione sulle fecce nobili in tonneaux per due anni e poi il vino transita in anfora per nove mesi. Sei i mesi di affinamento in vetro prima della commercializzazione. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo orientativo finale intorno ai 50,00 euro. Vino pluripremiato dalle principali associazioni e riviste settoriali italiane e straniere.

Nel bicchiere risalta un luminoso colore giallo dorato. Dal congruo e solidale caleidoscopio si sprigionano notevoli ed amplissime fragranze di albicocca, mela, nespola, pompelmo, mango, ginestra, sambuco, macchia mediterranea e giocosità speziate di anice, zenzero e vaniglia. Cadenze iodate, empireumatiche e terziarie alimentano ancor di più il costumato piglio aromatico, insieme ad un’affascinante nota fumé. Approccio palatale deliberatamente fresco, rotondo, vigoroso, glicerico, equilibrato e sensitivamente ammandorlato. Sorso che declina in successione poetiche elaborazioni avvolgenti, balsamiche, sapide, resinose e dinamiche, che denotano una traboccante personalità. Ne avrà ancora per molto tempo. Chiusura su toni espressivamente intensi e persistenti. Va bene sulla classica cucina di mare laziale, ma è da provare anche su piatti di terra più strutturati. Davvero un vino eccellente.

Petit Manseng Lazio Igt 2021. Petit Manseng al 100% una varietà francese a bacca bianca originaria dello Jurancon e derivante dall’evoluzione del Gros Manseng, che ha trovato terreno fertile in alcune regioni italiane, soprattutto in Toscana, Sicilia, Alto Adige e Lazio. Maturazione in acciaio per sei mesi e poi affinamento boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro. Anche questo vino ha ricevuto molteplici riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.

Alla vista si appalesa un colore giallo paglierino brillante. Sontuoso il bouquet, il quale si concede ad un naso oltremodo curioso ed esplorativo in maniera molto interessante. In primis si evidenziano all’olfatto caratteristici aromi di un’ottima scorta fruttata di albicocca, mela renetta, susina gialla, melone cantalupo, kiwi, avocado, mango, maracuja, ananas e lime. Subito dopo si materializzano effusioni di fiori bianchi, erbe officinali e spezie orientali. In bocca entra un sorso teso, asciutto, morbido, elegante, sapido, minerale. incisivo, equilibrato e lineare. Piacevolezza gustativa caratteriale, pervasiva, duttile, corroborante, armonica e speziata. Longevità tutta da verificare in futuro. Retroaroma edonistico. Perfetto su un piatto di spaghetti ai frutti di mare e latticini dell’Agro Pontino.

Viognier Bianco Lazio Igt 2021. Solo Viognier, specie mutuata dalla Valle del Rodano, vendemmiato in due riprese. Maturazione in acciaio e successiva elevazione in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro. Anche qui le gratificazioni si sprecano.

Veste cromatica segnata da un solare colore giallo paglierino. Piglio aromatico depositario di un affastellato crogiolo, che racchiude in sé giocosi e promiscui profumi di albicocca, mandarino, pesca bianca, mandorla, violetta, ginestra, caprifoglio, timo, salvia, lavanda e languidi sospiri speziati. Sorso secco, tonico, fresco, arrotondato, cremoso, speziato, aromatico e leggermente piccante. Gusto morbido, sapido, minerale, affascinante, fine, raffinato, cremoso e gradevolmente intenso. Può durare integro ancora per molti anni. Allungo finale decisamente appagante. Perfetto su un piatto di vermicelli a vongole ed un tagliere di salumi.

Sauvignon Lazio Igt 2021. Sauvignon in purezza affinato in acciaio e vetro. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 10,00 euro.

Nel bicchiere traspare un lucido e sontuoso colore giallo paglierino. Impronta olfattiva dirompente ed intensamente profumata, che in primis trasmette percezioni di tanta buona frutta come la mela cotogna, gli agrumi, il frutto della passione, il pompelmo ed il mango, intrecciate a compositi svolazzi di ginestra, magnolia, gelsomino, acacia, spezie e, soprattutto, agganciati ai tipici effluvi varietali di bosso e di pipì di gatto in misura moderata. Attacco in bocca bello morbido ed affusolato, gentile e fresco, sensuale e goliardico, aggraziato e setoso. Un vino che ammalia per la purezza di un frutto giovane e saporito e per la grande armonia del gusto. Sviluppo palatale sensuale, delicato, suadente e fascinoso, che sfocia poi in un finale sicuramente epicureo. Buona la capacità di resistere al tempo ancora per alcuni anni. Darà il meglio di sé sui piatti di mare.

Matidia Cesanese Igt Lazio 2020. Soltanto Cesanese vendemmiato ad inizio ottobre. Maturazione per un anno, con una parte della massa in acciaio ed un’altra in tonneaux. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Molteplici i premi conseguiti.

Bicchiere tinto da uno sfavillante colore rosso rubino carico. Estasiante il bouquet che si approccia al naso per essere scansionato nelle sue pluralistiche fragranze. L’incipit è appannaggio di sensitive credenziali di frutta della pianta e del sottobosco: amarena, susina nera, cassis, mirtilli, more e mandorle leggermente tostate. Plastiche le successive rilevazioni olfattive che deliziano il naso con note floreali di viola, rosa e peonia e gentilizie di macchia mediterranea, unitamente a valenze profumate di pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, cioccolato fondente, liquirizia, balsamo e goudron. Sorso etereo, profondo, infiltrante, avvolgente, avviluppante, tagliente, immediato, succoso, arrotondato, morbido, sapido, elegante e fine. Trama tannica bene impostata. Longevità tutta da esplorare. Retroaroma persistentemente piacevole. Su un piatto di pasta al forno e grigliata di carne.

Madreselva Rosso Lazio Igt 2017. Classico taglio bordolese assemblato in parti uguali con Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot le cui uve sono state raccolte in momenti diversi. Affinamento in barriques per venti mesi e poi elevazione in boccia per circa un anno. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 17,00 euro.

Nel bicchiere si scorge un fulgido e coreografico colore rosso rubino giovane e pimpante. Irresistibile il profilo olfattivo, il quale è portatore di voluttuosi e pluralistici afflati fruttati di ciliegia, prugna e piccole bacche del sottobosco, gradevoli note di fiori rossi ed intensi umori varietali di peperone verde, foglia di pomodoro, eucalipto e menta piperita. In appresso il naso aspira anche elargizioni speziate di noce moscata e zenzero ed accattivanti proposizioni terziarie, in modo particolare emerge la classica nota di caffè torrefatto. In bocca entra un sorso palpitante e ficcante e sublimato da percezioni tattili asciutte, materiche, strutturate, corpose, toniche, solide, balsamiche, complesse, opulenti, gliceriche, raffinate e sapide. La spalla acida alimenta poi una beva giustamente fresca e morbida, mentre la trama tannica è ottimamente cesellata e trova il suo giusto equilibrio, affermandosi in modo del tutto armonioso. Allure aristocratica, sensuale e dinamica, che anticipa una chiusura perfettamente godibile e persistente. Longevità a lunga scadenza. Compagno ideale di un piatto di brasato di carne e formaggi stagionati laziali.

Aphrodisium Passito Lazio Igt 2020. Complesso e paritario blend franco-campano di Petit Manseng, Viognier, Greco e Fiano. Uve raccolte surmature dopo l’appassimento sulla pianta in epoche diverse. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dieci gradi e mezzo. Prezzo finale di 22,00 euro la bottiglia di 500 ml.

Cromatismo segnato da un solare e luccicante colore giallo oro. Naso subito allertato da una vasta gamma di profumi, che di primo acchito esasperano valide fragranze di frutta secca come l’albicocca, i fichi, le castagne, i datteri, le mandorle e le nocciole, insieme a prelibate costumanze di agrumi, fiori di arancia, fresche erbe aromatiche e miele di acacia, In bocca fa il suo ingresso un nettare che si rivela così leggero, pulito, avvolgente, ammaliante, carezzevole, morbido, dolce quanto basta ma non stucchevole, appassionato, di grande freschezza e rifinito poi da sontuose note minerali. Incedere elegante. La contenuta alcolicità contribuisce ad alimentare vieppiù la beva. Tratto gustativo vellutato, sensuale e raffinato. Finale epicureo.  Da preferire su una crostata di frutta, cioccolato fondente e formaggi erborinati.

Che dire, sono rimasto letteralmente affascinato da questa nutrita e singolare batteria di eccellenti vini. I prezzi poi sono davvero favorevoli.

 

Sede a Le Ferriere di Aprilia (Lt) – Strada Cisterna-Nettuno

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Enologo: Paolo Tiefenthaler

Ettari vitati: 160 – Bottiglie prodotte: 1.200.000

Vitigni: Biancolella, Bellone, Greco, Fiano, Trebbiano, Chardonnay, Sauvignon blanc, Petit Manseng, Viognier, Cesanese, Syrah, Petit Verdot, Merlot, Cabernet Sauvignon e Tempranillo.

 

13 aprile 2022

di Enrico Malgi

Con moltissime aziende vinicole nazionali nel corso degli anni ho instaurato un ottimo rapporto professionale per cui il mio compito di seriale assaggiatore di vini diventa molto facilitato. In aggiunta poi posso contare su fidati amici con i quali spesso ci scambiamo le bottiglie, che a volte, se incontrano il mio favore, diventano oggetto di una recensione.

In questi giorni ho ricevuto proprio da un mio caro amico due bottiglie di una famosa azienda laziale che mi hanno particolarmente colpito. L’azienda in questione è quella di Casale del Giglio di Le Ferriere, una frazione di Aprilia, ed i vini degustati sono un bianco ed un rosso di origine francese.

Viognier Bianco Lazio Igt 2020. Soltanto Viognier, lavorato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Il Viognier è un vitigno raro e minimalista proveniente dalla Valle del Rodano settentrionale a ridosso della città di Vienne e che ha nella denominazione Condrieu e soprattutto in quella minuscola di Chateau Grillet la sua massima espressione. Il Viognier viene anche coltivato in minima parte nel Languedoc-Roussillon.

Cromatismo affastellato da un colore giallo paglierino carico e brillante. Il marker varietale si identifica con il classico profumo di albicocca, che si inserisce in un perfetto quadro di fragranze fruttate di pesca, pera, nocciola, mango, papaya, ananas e banana. Non mancano poi all’appello sintomatiche effusioni floreali di violetta, tiglio, acacia, ginestra, lavanda, mughetto, narciso e gardenia. Sbuffi vegetali di erbe aromatiche e minuzie speziate completano l’ottimo timbro olfattivo. In bocca penetra un sorso tonico e fresco, equilibrato ed armonico, elegante e fascinoso. Palato rotondo, fine, raffinato, sapido e setoso. Allungo finale decisamente appagante e solidale. Da provare sulla tipica cucina di mare laziale ed anche su carne bianca.

Shiraz Rosso Lazio Igt 2019. Shiraz o Syrah al 100%. Maturazione in barriques per circa un anno e poi elevazione in vetro per sei mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Anche il Syrah è originario della Valle del Rodano in generale, ma esprime il meglio di sé sopra la linea di demarcazione di Montélimar che divide orizzontalmente il sud dal nord.

Alla vista si presenta un coreografico colore rosso rubino attraversato da lampi violacei. Bouquet irresistibile e molto intenso, che emana dal suo caratteristico crogiolo sontuosi profumi di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco: ciliegia, prugna, ribes, mirtilli e more. Subito dopo si afferma in modo dominante il varietale sentore di pepe nero, insieme ad altre variazioni di matrice speziata. Sottofondo fumé. Sintomi floreali ed umori vegetali anticipano di poco le costumanze terziarie di liquirizia, tabacco, cacao e china. In bocca esordisce un sorso avvolgente, materico, strutturato, complesso sensuale e dinamico. Gusto teso, fine, aristocratico, rotondo, glicerico, profondo e sapido. Tannini perfettamente cesellati. Longevità tutta ancora da scoprire. Chiosa finale decisamente piccantina, persistente ed edonistica. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e formaggi pecorini laziali.

 

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Marzo 2022

di Antonella Amodio

Di storia ne ha tanta da raccontare Casale del Giglio, l’azienda vinicola con sede a Ferriere, nel Comune di Aprilia (provincia di Latina) circa 50 km a sud di Roma.

Correva l’anno 1967 quando Dino Santarelli, in quell’area così poco esplorata per la viticoltura, decise di produrre vini.

E bisogna fare un salto ancora più indietro nel tempo per conoscere da dove ha origine una delle cantine più belle d’Italia. Nel 1914 viene costituita da Emidio, Isidoro e Antonio, ad Amatrice, la “Berardino Santarelli & Figli”, che si occupa del commercio di vini e olii.

Col tempo, la famiglia si trasferisce a Roma e rileva l’attività della famiglia Grifoni, risalente all’800 e dedita alla vendita di vino nel locale storico, ancora oggi della famiglia Santarelli, che ha sede nel Palazzo Capranica, costruito nel 1451.

Casale del Giglio nasce proprio da lì, dalla volontà di produrre vini personali, affiancando le produzioni italiane e internazionali in vendita nella storica Enoteca.

Nel 1985 Dino, con il figlio Antonio, ha dato vita a un progetto di ricerca e sperimentazione che poneva a dimora sui propri terreni ben 57 diversi vitigni sperimentali, sia italiani che internazionali. Un progetto al quale hanno collaborato ampelografi e ricercatori universitari, dei quali diviene interprete e figura chiave l’enologo dell’azienda Paolo Tiefenthaler, creatore, fin dall’inizio, di tutti i vini aziendali.

Uno studio importante, che ancora oggi è in corso, che dimostra come solo alcune varietà siano idonee per i terreni e il clima dell’ Agro Pontino.

L’attenzione anche alla tipicità dei vitigni autoctoni del Lazio ha portato alla riscoperta di varietà che erano quasi scomparse, come il Bellone di Anzio, la Biancolella di Ponza, il Cesanese di Affile e di Olevano Romano e il Pecorino di Amatrice/Accumoli in provincia di Rieti.

Oggi, la cantina conta 180 ettari e i suoi vini rappresentano il Lazio nel mondo, coprendo mercati importanti dove le sue bottiglie sono presenti nelle carte dei vini dei più rinomati ristoranti.

Vini affascinanti per varietà e tipicità, dove il valore aggiunto è dato dalla storia della famiglia Santarelli, che ci ha creduto fin dall’inizio e i cui vini da decenni sono premiati dalla critica enologica mondiale.

Una gamma di vini e varietà che conta 21 referenze, tutte di altissimo spessore. Personalmente ne segnalo tre, che ritengo in questo momento rappresentare la massima qualità di ciò che Casale del Giglio produce. Tre vini che guardano lontano, al futuro, dove il tempo è il maggiore alleato per fare esaltare il territorio ed il vitigno.

Radix Bellone Lazio Bianco IGT 2016

Macerazione delle uve in tonneaux e passaggio in anfora per questo vino ottenuto dalla varietà antica di uve bellona. Dal colore giallo paglierino luminoso e dai profumi floreali incorniciati in nuance di macchia mediterranea. Fresco e salino all’assaggio, molto verticale e con ottima chiusura. Gran bel vino.

Mater Matuta Lazio Rosso IGT 2010

Syrah 85% e Petit Verdot 15%. Le uve fermentano separatamente. Dal colore rubino con unghia granata, compatto. Ampio spettro aromatico giocato su note scure come il caffè, la prugna, il tabacco e la carruba. Sorso avvolgente e di grande equilibrio, con tannini integrati e con lunga persistenza. L’annata in corso, la 2015, mostra gioventù e palesa lunga vita davanti.

 

Satrico Bianco Lazio IGT 2021

40% Chardonnay, 40% Sauvignon e 20% Trebbiano Giallo. Luminoso nella tonalità giallo paglierino. Profumi di pesca ed albicocca lasciano spazio in seconda battuta alla buccia di mandarino e alla felce. All’assaggio emerge freschezza, salinità e verticalità. Chiusura lunga e appagante. Un vino dall’ottimo rapporto prezzo/qualità.

 


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