Agriturismo Le Campestre
Via Buonomini, 3, 81040 Castel di Sasso CE
Telefono: 347 058 0014
Aperto sabato e domenica a pranzo

di Francesca Pace
Credo che Manuel Lombardi sia una delle persone meno egoriferite del mondo. Mi parla tanto della madre, del padre, di sua moglie Eulalia e del fratello, mi dice che senza di loro questo posto non avrebbe motivo d’essere. Eppure, sfogliando il suo album di ricordi, ha centinaia di foto con diversi personaggi famosi essendo anche un volto noto della Tv nazionale. Nelle trasmissioni non ci è finito per caso, ma proprio per l’amore che ha per il Conciato Romano, il suo terzo figlio.
Ne va orgoglioso, ma vola basso, bassissimo. Mi fa strano interloquire con una persona così autorevole, ma così alla mano. Vi auguro di parlare con lui e ascoltare la sua storia prima o poi.
Una storia che nasce da una sliding doors tragica. Un evento doloroso, improvviso, gli fa abbandonare il vecchio mestiere da programmatore, per abbracciare quel progetto che “proprio non voleva fare”. Com’è strana la vita. Un po’ troppo bastarda a volte ma sorprendente.
Ci seguivamo da tanto e finalmente sono andata a trovarlo in quello che è il suo regno.
Immerso nel verde dell’Alto Casertano, a poca distanza da Caserta, l’Agriturismo Le Campestre è molto più di un semplice locale: è un luogo dove la terra, la tradizione e la convivialità contadina si incontrano per offrire un’esperienza genuina. Qui si mangia quel che c’è, non si fanno cambi al menù, se vi piace bene, altrimenti andate avanti. Questo piglio arguto mi conquista perché dà la dimensione di quanto sia autentico tutto ciò.
Su un terreno di circa 3,5 ettari, tra uliveti, campi e colline, Le Campestre unisce agricoltura, allevamento, produzione casearia e ospitalità — invitando l’ospite a riscoprire il gusto delle cose semplici, ma ricche di storia.
“Guarda, lì ci sono le pecore, qui i campi e se ti sforzi, là in fondo si vede il mare”.
L’atmosfera che si respira è quella di una classica casa di campagna: ampie verande, sale accoglienti, spazi all’aperto e paesaggi rurali dove il tempo rallenta, quasi si ferma, e meno male direi, visto lo stress che si accumula in città. Chi arriva qui trova una dimensione lontana dal frenetico quotidiano, per gustare cibo, natura, racconti e incontri. Una giornata detox ce la meritiamo un po’ tutti, credo.
Ciò che rende Le Campestre davvero speciale è l’attenzione totale alla filiera produttiva e al territorio. Qui si fa tutto in casa: olio, vino, ortaggi, carne — ma soprattutto il formaggio, il Conciato Romano per l’appunto, che ha reso famosa la struttura.
Il fiore all’occhiello è questo pecorino, definito “il più antico formaggio d’Italia” e riconosciuto come Presidio Slow Food, dal profilo sensoriale intenso, che potrebbe essere definito anche forte. La “conciatura” avviene grazie al fatto che le forme vengono immerse in un’emulsione di olio extravergine, vino locale, aceto, erbe aromatiche e peperoncino, secondo una tradizione secolare. Successivamente vengono riposte in anfore di terracotta (o contenitori simili) per stagionare in ambiente anaerobico, per almeno 6 mesi, anche fino a due anni. Questa metodologia è estremante affascinante, non c’è che dire e racconta un patrimonio caseario che affonda le radici in epoche antiche, ma che con Le Campestre è tornato a vivere, con passione e rispetto.
Nel 2009, grazie anche a una deroga che ha permesso l’uso delle fuscelle di vimini e delle anfore, la produzione del Conciato Romano, che stava totalmente sparendo, ha ripreso vita. Manuel non ha solo rilanciato un formaggio: ha restituito lustro e splendore a un patrimonio caseario immenso, ricostruendo una filiera, una comunità, un mestiere.
La cucina dell’agriturismo segue la stagionalità ed è fortemente identitaria: piatti di “cucina contadina” come zuppe, legumi, verdure, carni e salumi locali, e preparazioni che riflettono la cultura gastronomica del territorio. Zucca, formaggi, olive, gnocchetti, frittate. Tutto semplice, ma terribilmente saporito.
Ma Manuel non è solo produttore: è l’“agri-oste” con la campana del “tutti a tavola”, punto di riferimento per chi visita Le Campestre, voce e cuore di un progetto che unisce terra, ospitalità e cultura. Ogni ospite viene accolto come un amico anche dalla sua mamma che ama dare il buon appetito a tutti i commensali e si preoccupa che tutto sia come deve essere: tra cibo, conversazioni, natura. Ah qui la coca cola non esiste, abbiate pazienza, c’è solo un ottimo succo di frutta rosso rubino.
La sua capacità di raccontare il lavoro della terra, i sapori, la fatica e la bellezza, ha trasformato Le Campestre in un punto di riferimento per l’agriturismo autentico, per il turismo rurale e per chi cerca un’esperienza vera, lontana dalle mode.
Scontrino medio 40 euro a persona.
Scheda del 25 giugno 2011
Castel di Sasso (Ce), Agriturismo Le Campestre della famiglia Lombardi
di Marina Alaimo
Se non credi in qualcosa non vivi, è una celebre frase di Cesare Pavese che veste a pennello i principi ed il modus vivendi della famiglia Lombardi. Alle Campestre la vita si divora a grandi morsi percorrendo con convinzione il sentiero dei propri principi fondati sull’ amore per la natura, per la terra con la quale si è instaurato un rapporto di grande scambio e complicità. Mentre i media ci trasmettono una società rappresentata unicamente dall’ignobile, dalla paura e dall’insicurezza, la realtà secondo noi è molto diversa: spingendosi personalmente ad incontrare fatti e persone ci accorgiamo che c’è una grossa fetta di paese che si mobilita ed investe con successo sulla speranza.
Nel piccolo villaggio di Castel di Sasso, nell’alto casertano, Liliana e Francesco Lombardi hanno fatto questo tipo di investimento, con coraggio hanno saputo guardare in faccia le loro emozioni, rincorrerle e renderle concrete, accettando di cadere e rialzarsi ogni volta più forti.
Loro hanno conosciuto la tristezza dell’emigrazione in Belgio in cerca di lavoro sicuro che li aiutasse a sostenere la famiglia, ma la volontà di tornare nella terra di origine, seppur povera e priva di prospettive, era fortissima.
Liliana è la mente ed il cuore pulsante dell’azienda, è lei che ha pensato e deciso di trasformare il loro terreno e la memoria contadina della famiglia in una risorsa produttiva, che permettesse ai figli di rimanere in casa propria.
Con duro lavoro è riuscita a realizzare questa azienda agrituristica dove chiunque arrivi percepisce con chiarezza l’autenticità dei sentimenti e dei principi. Ma c’è un particolare che ha fatto conoscere al grande pubblico questa virtuosa realtà agreste, la perseveranza di Liliana nel produrre un antico formaggio locale, il conciato romano, dimenticato e abbandonato da tutti.
Migliorando la tecnica di affinamento di questo formaggio da latte di pecora, conciato con peperoncino, timo, olio extravergine d’oliva e vino casavecchia, messo a maturare in orci di terracotta per un periodo che va dai sei mesi ad una anno, i casari Lombardi hanno mantenuta viva questa tradizione.
Grazie all’attenzione di appassionati del settore, che per caso hanno assaggiato il conciato romano dei Lombardi, divulgandone poi le lodevoli caratteristiche, oggi questo formaggio sta riscuotendo un grande successo, è diventato un presidio Slow Food ed è presente nei migliori ristoranti italiani, nonché nelle botteghe specializzate nella vendita di prodotti di eccellenza.
L’intera famiglia ormai è fortemente impegnata nel mandare avanti l’azienda, oltre a Liliana e ed il marito Francesco ci sono il figlio Manuel e la moglie Eulalia, ma anche le nonne Maria e Maddalena che fanno quanto concesso dall’età.
Alle Campestre, dal 1997, si produce in conduzione biologica tutto ciò che ci si ritrova nel piatto, si coltiva il grano Autonomia molito a pietra utilizzato per il pane e gli scialatielli fatti a mano che abbiamo assaggiato conditi con vellutata di zucchine e scaglie di conciato romano; olio extravergine di oliva da varietà caiazzana e corniola, ricavato dai 3 ha di uliveto di famiglia.
A tavola si serve unicamente il vino casavecchia prodotto dalla propria vigna, cinque ettari dai quali questa famiglia da sempre ricava il vino per il proprio consumo.
Dall’orto Liliana ricava tutta la verdura e gli ortaggi utilizzati in cucina, dal piccolo frutteto la frutta e qui si trovano delle vere chicche, ormai difficilmente reperibili: le pere volpine che vengono servite caramellate in forno con zucchero ed asprinio, le pere mastantuon’, le pere prosutt’, le ciliegie maggiaiole, le ciliegie facc’ ‘e donna, le mele limoncelle, le annurche, le prugne san Giovanni.
Inoltre si allevano oltre duecento pecore utilizzate per la produzione del latte da destinare alla preparazione del conciato romano, ma anche per gli agnelli che squisitamente ci ritroviamo nel piatto con le patate e le foglioline di mirto, poi i maiali neri casertani dai quali si ottengono ottimi salumi serviti in antipasto, poi le mucche e qualche asinello da compagnia.
In questo periodo dell’anno è piacevolissimo mangiare sulla grande terrazza che affaccia sul Monte Maggiore, avvolti dai profumi del mirto in fiore e dei bellissimi limoni, mentre d’inverno si utilizza la sala interna resa particolarmente accogliente dal grande camino centrale, sempre acceso.
Per volere di Liliana ogni pietanza viene raccontata con dovizia di particolari e non vengono rigorosamente servite bibite ai bambini, l’acqua è unicamente quella di fonte, ma non troverete nemmeno cotolette e patatine fritte, chi viene qui deve sapere che deve abbracciare la cultura del luogo.
Si serve un menù degustazione al costo di 30 euro e comprende anche l’acqua, il vino, limoncello o rosolio al finocchietto e caffè. E’ possibile soggiornare alle Campestre, nel casolare di famiglia tre camere sono destinate agli ospiti: il prezzo a persona della mezza pensione è di 55 euro. 70 per la pensione completa e 35 il servizio B & B. L’agriturismo è aperto sempre ed è indispensabile la prenotazione.
Ecco le ricette.
Zuppa fagioli, ceci e castagne
Scialatielli di farina integrale in vellutata di zucchine e conciato romano
Agnello profumato al mirto con patate
Crostata di crema al limone con prugne gialle e ciliegie
Le Campestre è in via Buonomini, Castel di Sasso (CE). Tel. 0823878277 – mob. 3470580014
www.lecampestre.it
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