Castellabate Paestum Igt 2012 | Voto 87/100

Pubblicato in: I vini da non perdere, Salerno

Azienda Agricola San Giovanni
Uve: aglianico e piedirosso
Fascia di prezzo: 11,00 in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 30/35

Si arriva con fatica in cima alla collina che sovrasta il cristallino mare di Punta Tresino, ma lo sforzo è premiato da una visione paradisiaca. Il vasto spazio colonico è contornato da una natura rigogliosa ed incontaminata e da verdi e lunghi filari di viti baciati dai caldi raggi solari ed accarezzati dalla brezza marina. Tutte le volte che vengo qui dai coniugi Mario e Ida Corrado, proprietari dell’Azienda Agricola San Giovanni di Castellabate, provo sempre le stesse, identiche e forti sensazioni emotive e mi sembra di vivere in un’altra dimensione. E poi, come valore aggiunto, sono accolto dalla sincera, squisita ed accogliente ospitalità di Mario ed Ida, che fanno un lavoro gratificante, ma anche faticoso ed a volte pericoloso.

Mario mi raccontava, infatti, che spesso si deve alzare nottetempo fucile in spalla per scacciare orde di affamati cinghiali che si aggirano minacciosi tra le viti e la macchia mediterranea, distruggendo tutto quello che trovano sul loro passaggio. Questa volta sono in compagnia di Antonio D’Agosto, in una mattinata di fulgida e luminosa bellezza.

Il paesaggio è stupendo e così l’accoglienza, ma certamente sono ottimi anche i vini, che fanno incetta di premi in ogni occasione. Li ho assaggiati quasi al completo quelli delle nuove annate in commercio e devo confessare la mia difficoltà a sceglierne uno per il mio report, perché sono tutti eccellenti. Alla fine ho optato per il Castellabate Paestum Igt 2012, un blend classicamente campano di aglianico all’80% e saldo di piedirosso. La preponderanza dell’aglianico sostiene la struttura portante del vino, mentre la percentuale di piedirosso ha il compito di apportare più morbidezza e di frenare la scalpitante forza motrice di un puledro di razza, l’aglianico appunto, che si manifesta con la sua risaputa fitta trama tannica.

Una piccola parte del vino è affinata in barriques di rovere per due mesi mentre la restante quantità ha proseguito l’affinamento in acciaio per sei mesi, per poi unirsi in vetro per ulteriori sei mesi a completare la maturazione.

Nel bicchiere spicca un colore rubino intenso, con effetti purpurei e luminosi sull’unghia. Al naso eleganti profumi di frutta rossa ed intriganti essenze floreali, intrisi di mirtillose, prugnose, ciliegiose e violettate sensazioni. Caratteristiche costumanze speziate allietano e blandiscono ancor di più l’odorato, soprattutto quelle riferite a piacevoli effusioni di chiodi di garofano e di noce moscata. E poi in appresso sentori di erbe officinali e di terra bagnata. E’ in bocca, tuttavia, che il vino esprime tutto il suo infinito potenziale, alimentando un’edonistica e golosa beva e suscitando poetici rimandi. Il sorso entra deciso e va a distendersi comodamente sulla lingua per essere scansionato. Lo sviluppo palatale è verticale, sanguigno ed irradiante, con una sontuosa purezza di frutto che avviluppa tutto il cavo orale. Si sente dentro tutto il sapido sapore del mare, della natura, del vento e del sole. I tannini sono già parzialmente morbidi e fini. L’incedere gustativo ha poi un ritmo incalzante, fresco, fruttato, floreale, succoso, fine, seducente ed aristocratico.

Finale lungo e pervasivo. Ottimo e longevo vino senz’altro e connotato poi da un prezzo molto conveniente. Da abbinare a pasta al sugo di carne, grigliate, formaggi caprini e zuppa di pesce.  Prosit!

Questa scheda è di Enrico Malgi

Sede a Santa Maria di Castellabate – Contrada Tresino
Tel. 0974 965136 – Fax 089 2754259
info@agricolasangiovanni.itwww.agricolasangiovanni.it
Enologo: Michele D’Argenio
Ettari di proprietà: 12, di cui 4 vitati
Bottiglie prodotte: 20.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, greco e trebbiano.


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