Castiglion Del Bosco una nuova Nuance per il Brunello

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Marina Betto

Castiglion del Bosco è la tenuta che i Ferragamo hanno in Toscana a Montalcino. Massimo Ferragamo, il più giovane della famiglia,  con sua moglie Chiara si è innamorato di questo borgo immerso nel verde della campagna  per caso dopo che  gli amici di New York lo avevano spinto a cercare un casale per passare le vacanze in Italia. Oggi Castiglion del Bosco è una struttura ricettiva per un’ospitalità di lusso, con campo da golf con annessa vigna e  cantina.

La giovane enologa Cecilia Leoneschi ha studiato a fondo i terreni e la dislocazione delle vigne che guardano a sud-ovest  isolate dal bosco, ha aspettato, osservato per anni, è in azienda dal 2003, per poi mettersi a costruire, creare questi vini che molto la rappresentano, lei così minuta, dai capelli ribelli e corvini e uno sguardo nero  e volitivo. Così in punta di piedi Castiglion del Bosco entra nel panorama ilcinese con garbo e umiltà ponendosi al fianco dei grandi nomi che hanno fatto la storia del Brunello da Biondi-Santi a Soldera e via dicendo.

La cantina è nuova, magnifica la sala degustazione sede di un wine club che ha membri di tutto il mondo,dove i soci custodiscono i loro vini, il vigneto, 62 ettari certificati biologici, ereditato dalla precedente gestione è in condizioni ottimali in alcuni appezzamenti anche se sono stati fatti dei grossi espianti. La propietà è parcellizzata in vigneto Capanna di 42 ettari posti sui 400 m.s.l. m. e Gauggiole più in basso e argilloso. Oggi che le vigne si sono acclimatate si esprimono meglio e sempre meno i vini hanno bisogno di legno per affinarsi, delineando un profilo nuovo per il Brunello, delle diverse nuance, snelle e agili. Un’espressione unica quindi per questi vini che colpiscono per la facilità di beva, l’armonia gustativa.

Il Gauggiole Rosso di Montalcino 2016 nasce dai vigneti secondari,più argillosi; lo si fa affinare in cemento e l’uscita è leggermente ritardata per un risultato di semplicità e schiettezza ma dall’allungo morbido e persistente. Per il  Campo del Drago Brunello di Montalcino DOCG 2013 è relativamente recente la scelta di imbottigliarlo singolarmente, mentre prima veniva utilizzato come blend per fare una  Riserva. Molte spezie e tanta mineralità lo contraddistingue, il tutto ben dosato nel gusto che ricorda la noce. Il Brunello di Montalcino  DOCG 2014  figlio di un’annata difficile ne porta i segni all’olfatto e al gusto. Lo si apprezza proprio per questo per le sue imperfezioni nel profumo e il tannino un po’ polveroso ma è una scelta dell’enologa che non ama stravolgere quello che la natura sa dare  interpretando al meglio l’annata. Il Brunello di Montalcino 2015 sfodera florealità e freschezza, il sorso è scalpitante e mordente, accattivante la beva. Campo del Drago Brunello di Montalcino 2015 è una profusione di leggiadria, perfetta integrazione che ne fa un vino facile da gustare pur essendo complesso e strutturato.

Meno acidità, meno asperità e molto meno legno caratterizzano oramai i vini di Montalcino come chiosa Gelasio Gaetani D’Aragona Lovatelli profondo conoscitore di questo territorio, si profilano quindi diverse nuance per il Brunello che rimane comunque vino potente e da lungo invecchiamento come la Riserva Millecento 1100 Brunello di Montalcino DOCG 2012 da sole uve Sangiovese provenienti dai vigneti impiantati nel 1998 di Castiglion del Bosco e Riparbella li dove è presente il galestro. Vinificato con lunghe macerazioni in acciaio matura 36 mesi in botti  e completa l’affinamento in cemento per sei mesi. Complesso e fine dal sorso molto prolungato riesce a ingentilire un piatto di spaghetti all’amatriciana  rendendo il connubio delicato.

Castiglion del Bosco
Tel. 0577 1913750
Email wine@castigliondelbosco.com


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