Perché nei ristoranti si mangia peggio di pizzerie e paninoteche?

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Perche' alcuni ristoratori sono degli accattoni

di Marco Contursi

Dio solo sa quanto ammiri chi oggi fa ristorazione, sono perfettamente cosciente di quanto sia difficile portare avanti una attvità in questo particolare periodo storico di crisi acuta, tuttavia di fronte a certi comportamenti dei alcuni ristoratori (fortunamente una minoranza) mi viene proprio il voltastomaco. Un episodio accaduto pochi giorni fa mi ha fatto venire in mente altri due, uno dell’anno scorso, uno un po’ più datato che mi fanno chiedere come faccia certa gente che ha un locale pubblico ad essere così accattona. E questo indipendentemente dalla tipologia di locale, visto che episodi simili mi sono capitati in posti diversissimi, dalla trattoria allo stellato.

Iniziamo dall’ultimo episodio. Locale della provincia salernitana, posizionato in un contesto unico seppur (con grande probabilità) abusivamente. Vado a cena con amico della titolare che però conoscendo il mio rigore quando faccio una visita propedeutica ad un articolo, non dice chi sono. Prima impressione ottima, buono l’antipasto ma già dal primo le cose iniziano a girare storto. Risotto alla pescatora penoso, con vongole e cozze aggiunte sopra alla fine e rinsecchite, lo faccio notare alla titolare che si mostra offesa. Ma il grottesco arriva al momento della grigliata di pesce. Nemmeno il tempo di metterla a tavola che un fetore turba le mie narici, facile identificare nei gamberi i colpevoli di cotanta puzza. Ad essere buoni, avevano una settimana. Faccio notare la cosa prima ad una cameriera poi alla titolare che si limita a toglierli dal vassoio, resta però la puzza poiché i loro liquami nausenati hanno intriso l’insalata che fa da letto alla grigliata. Risultato? Costo della grigliata depennato dei soli gamberi (ovvio, non li avevamo mangiati) e 2 dolci e 3 amari fatti pagare a caro prezzo (il minimo sarebbe stato offrirli per scusarsi). Conto 45 euro a testa…. e meno male che stavo con un suo amico.

Secondo episodio. Ristorante famosissimo non campano, magnificato da tutte le guide. Cameriere con le maniche della camicia arrotolate e braccia ipertatuate e vabbè……rubinetto in bagno senza filtro rompigetto e ossidato (vedi foto, tagliata del lavello per non far identificare il locale) e vabbè…..piatti sciatti e dai sapori normalissimi e vabbè…dico che non mangio formaggio e mi arriva il ragù fatto con la braciola contenente formaggio che se ero allergico, mi veniva un accidente e vabbè….ma quando dopo aver mangiato un insalata mi accorgo che l’alzatina che la conteneva era stata incollata alla men peggio e che la colla trasbordava da tutta la fessura e che me l’ero mangiata probabilmente, non ci ho visto più e ho protestato col cameriere. Risultato? “Lo chef dice che è colla alimentare”, e conto pagato intero senza neanche una accortezza. Conto 43 euro a cranio. D’altronde era solo colla alimentare….

Terzo episodio. Locale stellato (1 stella), io ed una amica, ordiniamo un antipasto a testa dicendo “cosi li proviamo tutte e due” , il cameriere capisce che ne vogliamo due a testa e ne arrivano 4. Pazienza, ordiniamo pure due primi, e due secondi oltre a una bottiglia importante. La salsa alla vaniglia che accompagna uno dei secondi (costo 14 euro) risulta bruciata (più che altro, attaccata al fondo pentola) e assai sgradevole, lascio il piatto intonso. Prima il cameriere poi il proprietario mi chiedono il motivo, spiego con calma le mie ragioni ma mi viene risposto che “per lo chef è cosi che deve essere”. Bruciato? Bah. Comunque conto di 168 euro senza nessuno sconto o attenzione e titolare che nel salutarmi si scusa “perché il secondo non è stato di suo gradimento”. Scusa sta minchia. Se volevi scusarti non me lo facevi pagare anche perché 14 euro su un conto di 165 sono niente e non cambiano la vita a nessuno ma fanno sì che io da te non ci venga più. Ma in fondo la colpa era mia che non avevo capito la complessità di una salsa bruciata (col laser?) alla vaniglia….

Poiché micragnerie anche più piccole, le ho viste fare più volte, da ristoratori ma anche negozianti, tipo scontrino di 10 euro e 2 centesimi e chiedere i 2 centesimi riempendomi di monete oppure far pagare 16 euro un piatto di pastina al bimbo (“qui i primi costano tutti 16 euro”) o 2 euro per aver riscaldato nel microonde l’omogenizzato, vorrei capire cosa passa nella testa di alcuni ristoratori e perché non si rendono conto quanto costino loro in termini di immagine, taluni comportamenti pidocchiosi, in un’ era in cui basta un click per raccontare al mondo la propria disavventura in un locale.

Non mi sto soffermando sul fatto che alcune cose non dovrebbero proprio capitare ma sul perché alcuni ristoratori, anche in presenza di errori palesi, non propongono una riparazione, tipo offrire qualcosa, che a loro fa perdere qualche euro ma in cambio, salvare la faccia. CHI MI ILLUMINA? CAPITA SOLO A ME O AVETE ANCHE VOI DA RACCONTARNE?

p.s. Forse c’entra poco col tema di cui sopra o forse si, ma è normale che in 4 locali visitati in 10 giorni l’olio chiesto a tavola fosse sempre rancido? In due casi era autoprodotto, in altri due comprato, ma dell’anno scorso o tenuto aperto chissà quanto. Che dire…qui oltre all’essere sparagnino (altrimenti li spendevi 8 euro al litro per un olio discreto dell’ultima campagna), c’è anche una profonda ignoranza su caratteristiche e conservazione di un ingrediente fondamentale della cucina nonché della dieta mediterranea.

p.p.s. Lo so cosa stanno pensando alcuni ……”ma quanto è scassa….o sto Contursi, non vuole i gamberi putridi, non vuole la colla nell’insalata, non vuole la salsa bruciata ma neanche un po’ di olio rancido gli sta bene???”.

p.p.p.s. Io da sempre, anche su questo blog, difendo la ristorazione dal successo pop di pizze e panini, tuttavia devo convenire che oggi è più facile trovarsi male a ristorante che in una pizzeria o paninoteca che oltretutto hanno un esborso moooolto minore. Spero che questa tendenza cambi presto.


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