
Le cantine dei locali di tradizione sono un po’ come le sciare dell’Etna, vecchie bottiglie ci raccontano di un’epoca andata. Ora il bianco di chiama C’eragià, ma la bottiglia che Massimo nel ristorante di Parco Statella è a Randazzo ci tira fuori è semplicemente uno Chardonnay le cui viti sono state piantate nel 2000 dal precedente proprietario da cui poi è stata acquistata entrando nella Tenuta Tascante di Tasca d’Almerita. Si dice che le uve internazionali non siano identitarie, le teorie si incrociano. Io vi posso solo dire che è stata una grandissima bevuta: il suolo vulcanico fa bene anche allo Chardonnay come ben sanno gli appassionati della NapaValley. Toni agrumati, note balsamiche e chiusura pulita, precisa, interminabile, lievemente amara che chiude la beva in modo affascinante. Un grandissimo bianco etneo da collezione.
Dai un'occhiata anche a:
- La cucina di Carlo Cracco per Carlo e Camilla
- La passione per il vino e non solo di Tenuta San Francesco a Tramonti
- Vini Rossi Villa Matilde – Nuove annate
- Luretta, un castello tra le vigne e una visione controcorrente
- Domenica 26 ottobre, da Nord a Sud migliaia di persone chiedono la fine di tutte le guerre.
- Il Pallagrello Bianco: il vino reale della Reggia di Caserta
- I vini di montagna Grosjean dalla Valle d’Aosta
- Vini L’Astore Masseria – Nuove annate