Chi può usare il logo Slow Food? Ecco, una volta per tutte un chiarimento

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista
Logo presidi slow food

di Marco Contursi

Leggere per l’ennesima volta, in rete, un menù di una pizzeria con un utilizzo abusivo del logo dei presidi di Slow Food mi spinge a chiarire una volta per tutte determinate cose. E’ singolare che a farlo sia una pizzeria di nuovissima apertura, che si è preoccupata di fare una campagna stampa importante e di preparare un menù con un copioso uso dei presidi ma non di contattare chi il logo può autorizzare ad usarlo. Oltretutto in questo caso, come molto spesso succede, è adoperato vicino a prodotti che presidio non sono.

Ma procediamo per gradi.

Cosa sono i Presidi Slow food?  I Presìdi Slow Food è un progetto che sostiene le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. C’è quindi un elenco dei presidi consultabile sul sito https://www.fondazioneslowfood.com/it/cosa-facciamo/i-presidi/

Cosa è L’Alleanza cuochi-presidi? E’ una rete di cuochi e pizzaioli che sottoscrivono un protocollo d’intesa e adoperano nei loro piatti i presidi,impegnandosi a indicare nei menù i nomi dei produttori dai quali si riforniscono, per dare rilievo e visibilità al loro lavoro. I cuochi dell’Alleanza viaggiano, si incontrano, partecipano a eventi, cucinano insieme. La partecipazione al progetto Alleanza Slow Food dei Cuochi e Pizzaioli è completamente gratuita e deve essere gestita dal fiduciario di zona e dal referente provinciale del progetto, non da figure che si occupano di assistenza commerciale o d’immagine.

Chi può usare il logo dei presidi? Solo chi ha sottoscritto il protocollo d’intesa, essendo un logo registrato e tutelato. Pena conseguenze legali.

Orbene, il progetto nasce per far incontrare i cuochi e i pizzaioli con chi produce, ma negli ultimi tempi, complice il boom delle pizzerie, si è stravolto tutto e sono sorte società specializzate nel vendere prodotti che rientrano nei presidi. Ma fino a qui, ancora possiamo accettarlo. Quello che non si può accettare e che taluni rappresentanti disonesti propinino prodotti che non sono presidi vendendoli come tali, millantando entrate in presunte guide di Slow Food a chi li compra.

TUTTO DANNATAMENTE FALSO: Sono presidio solo i prodotti che rientrano in un determinato elenco e non si ha nessun diritto ad entrare in nessuna guida di osterie o pizzerie.

Cosa può fare un pizzaiolo o un cuoco interessato al Progetto Alleanza? Contattare il suo fiduciario slow food di zona o i referenti campani del progetto tramite il sito https://www.alleanzaslowfoodcampaniaebasilicata.com

Magari farlo, prima di stampare i menù, per non doverli stampare nuovamente dopo che si è avuto formale diffida dall’utilizzare un logo registrato, come pure la chiocciola rossa, altro marchio registrato e protetto.

Non riduciamo ad una speculazione commerciale, un progetto importante che mira a salvaguardare alcune piccole produzioni, ricordandoci sempre che ci sono anche altre piccole realtà produttive meritevoli di essere tutelate, mediante l’acquisto dei loro prodotti, pure se non rientrano in un presidio.

PIU SOSTANZA. MENO APPARENZA. SEMPRE!!!!!!


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