Tecce, Muto e Fischetti: dignità e coerenza. Valori preziosi e vincenti nei tempi lunghi

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

di Marina Alaimo

Cosa c’entra scrivere di dignità e coerenza su un wine blog? C’entra perché proprio girando in questi giorni tra vigneti, ristoranti e news del settore eno gastronomico mi sono ritrovata più volte a considerare questi due fattori. Dignità e coerenza sono valori che apprezzo profondamente nelle persone. Anzi dirò di più, quando li riscontro in dosi massicce sono fortemente attratta da chi naturalmente ne fa un modus vivendi. Ci riflettevo qualche giorno fa nella cucina di Luigi Tecce mentre preparava il pranzo ed involontariamente ostentava dignità e coerenza in ogni gesto e parola. In un ambiente estremamente semplice ha saputo tradurre la frugalità in immagini e emozioni preziose.

Luigi non cerca successo, eppure è arrivato nei tempi lunghi in misura tale da non riuscire a ricoprire l’ampia richiesta del suo vino che arriva da ogni parte del mondo. Il lavorare  con  coerenza al principio di rispetto della vecchia vigna di famiglia ed il perseguire con fermezza e dignità il progetto di produrre un grande aglianico, senza lasciarsi condizionare dai saperi più illustri, hanno disegnato un percorso verso il successo sì arduo, ma in continua ascesa. Coerenza e dignità ne ho riscontrate in maniera profonda anche nel lavoro e nelle parole di Angelo Muto, produttore dell’ormai famosissimo greco di Tufo  Cantine dell’Angelo. In questo caso hanno segnato una certa solitudine, potrei dire quella dei numeri primi. Si perché certi successi danno fastidio, soprattutto se non si riescono a trovare pretesti per infangarli. Il vino di Angelo è frutto di grande sacrificio in vigna imposto dalla scelta di rimanere coerenti alla forte identità di questa varietà di uva e del territorio che la rende così speciale.

 

Il terreno in forte pendenza richiede un lavoro quasi esclusivamente manuale ed è soprattutto il padre settantenne di Angelo a praticarlo con grande passione. Il risultato di tanto impegno, ben condito di dignità e coerenza, si traduce in un vino strepitoso, che non ha pari nella sua categoria, che sa raccontare ad ogni sorso l’identità unica e fortemente coinvolgente del territorio che gli dà vita. M’illuminano nuovamente queste due virtù nel lavoro della famiglia Fischetti nel ristorante Oasis di Vallesaccarda.

E qui hanno illuminato non solo me, ma l’intero areale totalmente sconosciuto e solitario prima dell’apertura del rinomato ristorante. Certo anche in questo caso i risultati sono arrivati dopo anni di sacrificio, ma ormai da tempo l’Oasis è un punto di riferimento importante nella ristorazione del Sud Italia, e non solo. L’accoglienza all’Oasis è impeccabile, così come la cucina e l’eleganza degli ambienti, in maniera costante, fattore questo che consente di riporre sempre piena fiducia. Anche l’attività frenetica dei ragazzi della Nuova Cucina Organizzata a San Cipriano d’Aversa mi ha emozionato non poco. Ed in questo territorio tristemente famoso per la forte oppressione imposta da certe famiglie camorriste, dignità e coerenza costano grande impegno e sacrificio , troppo spesso la vita. Ma per questi ragazzi sono valori ai quali è impossibile rinunciare e sui quali hanno saputo puntare con determinazione per mettere in pratica un progetto tanto ambizioso quale quello di proporre alle giovani generazioni del luogo la strada della giustizia come quella vincente.

 

Poi mi imbatto invece in una notizia dove dignità e coerenza vengono brutalmente violate da chi ha raggiunto da tempo una posizione di grande successo nel proprio settore lavorativo. Ma spesso la mania di protagonismo, la sfrenata voglia di essere sempre al centro dell’attenzione innescano una serie di comportamenti subdoli e penosi. Già, proprio penosi fino al punto di perdere totalmente la dignità diventando una sorta di povero diavolo condannato alla dannazione ed al pubblico ludibrio.


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