
Oggi nel nostro mondo opulento e ricco di storie in cui ci si divide per le barrique e le sferificazioni arrivano i lampi più brutali della vita.
E niente, parlo del caso di cronaca di Udine che tutti hanno seguito. Un uomo di 80 anni ammazza la moglie di 64 con un colpo di pistola nello studio del notaio dove stavano vendendo la casa a seguito della separazione. Un omicidio suicidio. L’ennesimo episodio di femminicidio. Solo che…
Lei, questo sfugge ai cronisti di nera, è una sommelier della Fis conosciuta nell’ambiente, molto brava.
E’ Donatella Cinelli Colombini che ce lo ricorda o che ce lo svela. Con queste parole nel suo blog.
Donatella Briosi ricordiamola mentre serve il vino con la squadra delle sommelier durante la cena di gala di Vinitaly 2018, ricordiamola mentre prepara la nostra degustazione di Portopiccolo lo scorso anno, oppure nel gruppo delle Donne del Vino che hanno partecipato come giurate al concorso Feminalise a Parigi, ricordiamola mentre insegna le caratteristiche del Friulano Merlot e Sauvignon alle socie del Friuli Venezia Giulia riunite in assemblea. Donatella Briosi sapeva dare un contributo di idee e di competenze a tantissime attività delle Donne del Vino e sempre con garbo e il sorriso sulle labbra.
Oggi è morta, uccisa dall’ex marito – che poi si è tolto la vita – davanti al notaio di Udine che redigeva l’atto di compravendita di un immobile posseduto in comune. Un femminicidio come se ne leggono tutte le settimane sui giornali. Un femminicidio che riguarda, questa volta, una persona che amavo, conoscevo bene e di cui sapevo il valore umano e professionale. Un femminicidio che deve rinnovare l’impegno a contrastare la violenza contro le donne.
Ecco che mentre ricordo Donatella Briosi con affetto e gratitudine rinnovo il mio impegno civile in difesa delle donne affinché la violenza che ci ha tolto Donatella non si ripeta ancora.
L’ultima domenica l’aveva trascorsa con gli amici Mario Busso e Stefano Cosma in una degustazione.
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