CLELIA ROMANO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Saranno le ultime carezze del freddo, ma l’istinto vede ancora rosso. Una sbucciatura sempre presa in poca considerazione, da me per primo, è la denominazione Campi Taurasini che invece riserva sempre piacevoli sorprese quando parliamo di bravi artigiani che lavorano con impegno.
In questo caso Clelia Romano, la signora del Fiano, nostra amata chiocciola Slow Wine, è una di queste occasioni. Come sempre capita in presenza di denominazioni maggiori, le doc di ricaduta sono sempre in ombra, ma in Italia la gerarchia della qualità non è fissata né per legge e né per censo e dunque scapolando a destra e manca, visitando e assaggiando, si possono trovare belle bottiglie.
Come questa 2009 che Angelo Pizzi, il bravo enologo di Clelia, consegna al giudizio del mercato e della critica in questo periodo. Subito il naso è un cazzotto di ciliegia matura, netta e pulita, avvolta in una speziatura dolce non invasiva e comunque in buona rapporto con il frutto. In bocca l’Aglianico è ancora un cavallino imbizzarrito, viaggia a velocità folle e molto deciso senza lasciare tempo al palato di prendere possesso della materia, pur presente. Complici tannini ammaestrati ma non levigati con la pialla, e l’esuberante freschezza dell’annata, il bicchiere è piacevole, vivo, pieno di carattere, spinge naturalmente a ripetere.
Una bella bottiglia, insomma, che franco cantina esce sui dieci euro senza scontistica e che in enoteca potrete trovare tranquillamente sotto i 15 se il vostroenotecario di fiducia sa fare il proprio lavoro.
Abbinamenti a piatti di carne ben strutturati, come il piccione di Paolo Barrale di Marennà.
Sede a Lapio, contrada Arianello. Tel. 0825.982184- www.collidilapio.it Ettari: 5 di proprietà. Bottiglie prodotte: 55.000. Enologo: Angelo Pizzi. Vitigni: fiano, greco, aglianico.
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