Falanghina 2007 Sannio doc CaStelle

Pubblicato in: Benevento

Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

E allora, berrete adesso questa Falanghina perché ci pare nella sua piena maturità. Del fruttp resta infatti ancora il ricordo di freschezza e non di polpa zucchirina, ha un buon impianto, tra le più dinamiche che abbiamo provato sinora di questa annata un po’ monocorde o comunque difficile da gestire per il caldo agostono.
Oppure potrete con tranquillità conservarla ancora un po’, diciamo minimo minimo un paio d’anni, ché segni di invecchiamento non ce ne sono affatto a due anni dalla vendemmia. Segno che Pizzi ha centrato l’annata con questo base senza ambizioni se non quella di regalare un buon momento a tavola.
E, così proprio ha funzionato con un paio di piatti di Maria Rina del Ghiottone a Santo Stefano di fronte al matre del Cilento. Molto bene su piatti di pesce strutturati e persistenti.
Ottimo lavoro da bianco operaio e concreto, come deve pur essere un Falanghina a tavola. Alcol e corpo sono in buon equilibrio, davvero è questo il momento di stapparla per goderla al massimo delle sue potenzialità raccontate ai primi assaggi.
Ma anche l’esempio di come freschezza e sapidità possano ricordare anche il Sannio.

Assaggio del 15 ottobre 2008. I fratelli Mariano e Raffaele Assini sono un sicuro punto di riferimento quando si cercano vini tipici e in buon rapporto tra qualità e prezzo. L’esperienza di Angelo Pizzi in cantina valorizza soprattutto aglianico e falanghina, espressi in una inea semplice e senza fronzoli alla quae si è stati capaci di rimanere fedeli nel corso degli anni. Due prodotti passati in barrique e due in acciaio. Nasce così questo bianco base che, bevuto a un anno di distanza, credo abbia ragiunto ormai un equilibrio ideale, gli stress da fermentazione e travasi sono ormai un incubo infantile e il vino si avvia verso una stagione densa di soddisfazioni grazie alla frutta ben presente ma sostenuta in questo caso, a differenza dei bianchi 2003, da un’ottima acidità che si conserva integra e senza cedimenti. Un fenomeno che ho riscontrato un po’ ovunque, segno della lezione portata a casa nella prima estate tropicale, ma anche di una padronanza tecnica del vitigno arricchita di altre cinque vendemmie. Così questi bianchi già evoluti in estate rispetto alla media dei precedenti millesimi, stanno imboccando una strada molto interessante, sostenuti dall’alcol, dalla struttura e, ripeto, dalla freschezza. Ci sono alcuni accoppiamenti da manuale, uno di questi è quello tra una Falanghina come questa, energica e ricca di carattere, con la frittura all’italiana, cosìviene chiamata a Napoli: panzarotti, bocconcini di mozzarella, crocché, arancini, melanzanine e zucchine a julienne. Un abbinamento perfetto perché pulisce al bocca, la rinfranca e la riporta esattamente alla condizione di partenza dopo aver esercitato l’aziome sgrassante. Ecco allora, un bel prodottino nel bicchiere da metà settimana.

Sede a Castelvenere, via Sannitica 48. Tel. 0824.940232, fax 0824.940970. castelle@castelle.it www.castelle.it Enologo: Angelo Pizzi. Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 100.000. Vitigni: falanghina, aglianico, barbera del Sannio.


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