Falanghina, Aglianico e Aglianico Rosé del Sannio per la mozzarella di bufala

Pubblicato in: I vini da non perdere

di Antonella Amodio

La mozzarella di bufala, regina della tavola mediterranea, incarna la tradizione casearia italiana e, nonostante la sua fisionomia semplice, possiede una forte personalità. Il Campionato della Mozzarella, organizzato dai giornalisti Vincenzo Pagano di Scatti di Gusto e Luciano Pignataro Wine Blog, con il supporto del Consorzio dei Vini del Sannio DOP, ne ha dato prova. La struttura importante e le caratteristiche di questo latticino, si esprimono ancora di più se abbinati con cura ai vini. Il presidente del Consorzio Sannio DOP, Libero Rillo, ha presentate quattro etichette che si sono rivelate partner ideali per esaltare le caratteristiche organolettiche di questo prodotto unico: Falanghina del Sannio BjondoRe 2024 Fontanavecchia; Falanghina del Sannio Senete Janare 2024 La Guardiense; Aglianico del Taburno Rosato 2024 Il Poggio; Aglianico del Taburno 2021 Torre Varano.

Dalla freschezza agrumata della Falanghina alla struttura dell’Aglianico, fino alla versatilità della sua versione rosato, due vitigni, vinificati in modo diverso, offrono una lettura variegata del territorio. L’abbinamento con questi vini esalta il gusto della mozzarella di bufala, ne armonizza le caratteristiche e ne bilancia il sapore, e non ultimo, crea un connubio tra vino, tradizione gastronomica e artigianalità campana.

La degustazione dei vini del Consorzio del Sannio DOP

Falanghina del Sannio BjondoRe 2024 Fontanavecchia

Giallo paglia verdolino, questo vino è prodotto sulla collina di Torrecuso. Il colore fa da spia alle note fresche del vino che si ritrovano all’olfatto e al gusto. Il bouquet si apre su note di pesca gialla e bergamotto. L’acidità segna il sorso nella caratteristica freschezza e sapidità. La lunga chiusura fa ritornare le note di agrumi. Scattante, persistente e ricco.

Falanghina del Sannio Senete Janare 2024 La Guardiense

Le uve falanghina provengono da un unico cru terrazzato particolarmente vocato per il vitigno a bacca bianca principe della Campania. Giallo paglierino brillante. Intenso al naso nelle note di frutta della passione, ananas e finocchietto selvatico. In seconda battuta fanno capolinea fieno e salvia. Al palato emergono ampiezza e struttura supportati dalla sapidità. La chiusura è persistente e calda.

Aglianico del Taburno Rosato 2024 Il Poggio

L’aglianico della cantina Il Poggio proviene da un vigneto dall’area del Taburno. Vinificato in rosa, offre in questo caso, un colore rosa tenue, luminoso. Di ottima complessità olfattiva, con note di lampone, melagrana e fiori di campo. All’assaggio è composto, rinfrescante, agile e persistente. Un vino moto versatile e dalla gran bella beva.

Aglianico del Taburno 2021 – Torre Varano

Le uve aglianico sono allevate dai vigneti ombreggiati dal Taburno, regalando al vino una tonalità rosso rubino liminoso. I profumi avvolgenti virano verso l’amarena, la confettura di visciola e in un secondo momento su note balsamiche. Il sapore caldo e deciso evidenzia i tannini smussati e ben integrati, caratteristica che si rivela come segreto della grande bevibilità di questo rosso. Il corpo importante, la struttura e la carica aromatica, sono stemperati dal sorso fresco. Un vino particolarmente gastronomico.

L’acidità della Falanghina, che si ritrova anche nell’Aglianico rosato, bilancia la ricchezza del sapore, la cremosità, la componente grassa e le note lattiche della mozzarella di bufala, mente l’Aglianico con la sua struttura, attenua la nota “burrosa” ed evidenzia la sapidità.


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