Ecco, stappate adesso il Fiano di Avellino 2009: un anno è sufficiente per sfruttare al meglio le potenzialità dell’uva più interessante della Campania, probabilmente l’unica in grado di competere sui tempi lunghi ad armi pari con altri grandi vitigni nazionali e internazionali.
Annata di buona caratura e ricca di soddisfazioni, la 2009 per i bianchi, come sottolineato tra l’altro dai riconoscimenti con cui le guide specializzate hanno alluvionato la regione ponendola complessivamente in testa subito dopo Piemonte, Toscana e Veneto. Un sicuro baricentro dettato dall’esperienza per una valutazione non emotiva ma scientifica è senz’altro costituita dal comportamento dei base delle grandi aziende, ossia di quei vini fatti con uve provenienti da diverse zone: buoni, per dirla tutta, i Fiano di D’Antiche Terre, Montesole, Colle di San Domenico, Mastroberardino e Feudi. Il giudizio complessivo su un’annata va dato sulla media produttiva e non certo sulle vicissitudini di piccole aziende che sono più esposte, nel bene come nel male, alla caratterizzazione specifica di un millesimo. Purtroppo anche queste considerazioni basilari e scontate non sono ancora entrare nella consuetudine di una critica enologica forse troppo ingenuamente esposta agli umori del momento e non sorretta dalla necessaria esperienza per giudizi sereni e distaccati. Stavolta parliamo infatti di un Fiano d’Avellino base, quello di Terredora, che ha interpretato molto bene il versante bianchista della 2009: buona sapidità, minerale, di buon corpo, ampio e lungo. Un Fiano da spendere allora sulla strepitosa messe di funghi e tartufi di cui stiamo godendo in tutta Italia in questi primi lampi d’autunno. Terredora di Walter e dei figli Lucio, Paolo e Daniela è una delle certezze enologiche della viticoltura campana: bene tutti i bianchi 2009, interessanti i Taurasi presentati in degustazione, di mestiere e bevibile il Principio. Ma questo Fiano, credeteci, farà la vostra gioia dai funghi di ottobre sino al cenone della Vigilia.
Terredora MONTEFUSCO (AV) Via Serra Tel. 0825.968215 www.terredora.com Enologo Lucio Mastroberardino Bottiglie prodotte un milione circa Ettari: 150 di proprietà e 30 in fitto
Dai un'occhiata anche a:
- Dives 2004 Cesanese del Piglio
- Gaja, Barbaresco 2004
- Ara Mundi e i segreti di Telaro
- Falanghina 2010 Campi Flegrei doc La Sibilla Voto 84/10
- Gianni Zonin principe di Butera
- Centomoggia di Terre del Principe
- Campantuono 2005 Falerno del Massico doc
- Pommery al Capri Palace con Enoteca Pinchiorri: quattro piatti di Italo Bassi e Andrea Migliaccio