Dopo un lungo percorso di studi e ricerche, nasce a Napoli il 25.05.16 il primo Codice del Pizzaiuolo. I 46 Articoli che lo compongono rappresentano la prima “Carta dei diritti e doveri del professionista”. Tali disposizioni sono state elaborate in merito alle esigenze dell’associazione e dei professionisti ad essa appartenenti.
Il codice è suddiviso in disposizioni generali, principi deontologici e associativi, doveri generali, doveri verso l’organismo e verso terzi, incarichi professionali e sostituzioni. I maestri fondatori che hanno dato vita alla nascita del Codice sono Teresa Iorio, Davide Civitiello, Pasquale Makishima, Valentino Libro, Vincenzo Giustiniani, Raffaele Giustiniani, Maurizio Iannicelli, Giuseppe Celio, Giovanni Capuozzo, Giuseppe Pignalosa, Angelo Tramontano, Gennaro cervone, Marcello D’Erasmo, Nicola Ricci, Lello Magnetti, Umberto Fornito, Simone Fortunato, Saverio Ciampi, Diego Viola. Tra le regole comuni, i principi che riguardano l’esercizio della professione: “Il professionista deve soddisfare l’esigenze gastronomiche del cliente. Il professionista deve conferire al piatto sapori esclusivi. Deve garantire un alto standard qualitativo attraverso la scelta degli ingredienti, delle tecniche e dei procedimenti di elaborazione. Il professionista, i collaboratori, sono tenuti ad indossare la divisa professionale durante l’esercizio dell’attività. E’ vietato favorire chi esercita abusivamente l’attivita’ professionale.Il professionista deve valorizzare le tradizioni locali e territoriali ricercando la genuinità nelle produzioni DOP, IGP, STG.” Una pergamena commemorativa con i nomi dei firmatari sancirà la nascita ufficiale.
Il codice rappresenta l’inizio di un iter di ricerca e tutela, per una professione che tramanda di generazione in generazione l’unicità delle tradizioni, della cultura e della storia di un Paese; nonché uno dei prodotti gastronomici per antonomasia del made in Italy. Il codice rientra nel progetto l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani patrimonio Unesco. Il riconoscimento di tale arte andrebbe a garantire una maggior tutela a questo mestiere così antico.
Pagina libro http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/il-codice-del-pizzaiuolo.html
Autori:
Carmine Coviello, avvocato specializzato nel settore del diritto d’autore, sicurezza e tutela alimentare. Collabora con l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, per la stesura e realizzazione del primo Codice del Pizzaiuolo. Sergio Miccu’, Presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani. Intraprende diverse iniziative di rilievo Internazionale per il riconoscimento dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani Patrimonio Unesco. Dopo i riconoscimenti ricevuti in tutto il mondo, quale ambasciatore della pizza napoletana, collabora alla prima stesura del Codice del Pizzaiuolo.
Dai un'occhiata anche a:
- Ora da Re 1932, altri descrittivi
- Falsi d’ Autore: Pancia di maialino in salsa teriyaki con gelo di mandarino, gelato al pomodoro confit, patata viola e maionese di pollo arrosto
- Il vino campano più richiesto negli Emirati Arabi? Sorbo Rosso Campi Flegrei doc Riserva 2015 di Cantine del Mare
- A Capri “la sfida” delle pizze, Oliva, Coccia con o senza “Crazy Pizza”?
- Diabolico Gino Sorbillo: contro il freddo a Natale c’è la pizza col Soffritto
- Frittura di pesce? La top ten di Roma secondo il Messaggero
- Capodanno, vestivamo alla montanara e mangiavamo pasta ai quattro formaggi
- Uova alla diossina nel 76% dei pollai lombardi, non lontano quindi dalla Pomì: ora aspettiamo una puntata di Servizio Pubblico anche sulla pianura Padana