Gianluca Gorini a LSDM 2019: “Perdere un sapore è perdere un sapere”.

Pubblicato in: LSDM 2019
Gianluca Gorini a LSDM 2019 con Albert Sapere

di Laura Guerra

Decidere di stare a San Piero in Bagno in Romagna è stata, per Gianluca Gorini, una precisa risposta al suo bisogno interiore di vivere in una dimensione sostenibile per sé, la compagna e il figlio.  Un cambiamento di vita personale e professionale che, ha raccontato nel suo intervento a LSDM, è frutto del “coraggio delle scelte”. E il luogo, naturalmente ha influito, determinandola, sulla ricerca, selezione e acquisto degli ingredienti. Troppo riduttivo, per la sua visione, definirla a kilometro zero, e per questo considera gli agricoltori “uomini che coltivano emozioni che mi permettono di apprezzare ogni giorno la genuinità dei gesti e l’autenticità delle persone”.

Ed ecco che la sua cucina si riempie delle atmosfere e dei sapori dei piatti preparati dalle donne del paese, quelli che preparano per le feste in piazza, dei sapori, profumi e colori dettati dal ritmo cadenzato delle stagioni.

E’ convinto che il nutrire non sia un semplice mestiere ma un gesto etico e “perdere un sapore significa perdere un sapere”, per questo interpreta il suo lavoro con una forte consapevolezza culturale. Lo fa, ad esempio mettendo in menu il Raviggiolo, formaggio casalingo nato dalla necessità di utilizzare il latte che propone in semifreddo con amarene sciroppate, croccante alle noci e vermut 721. Oppure il maialino di Mora Romagnola che profuma con la lavanda, miele di tarassaco contornato con scarola in agrodolce.

La sua idea di cucina è un percorso che intreccia l’esperienza con i luoghi e la gente che li abita e il suo desiderio di far sentire il cliente a casa, accolto da un’energia positiva che dice “deve sentirsi in sala e nel piatto,  in un posto dove io mi sono ritrovato e sono contento se chi mangia da me ritrova qualcosa che ha per lui o per lei un bel significato”.

Photo Credits Alessandra Farinelli


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