
di Domenico Barbati
Sua Maestà il San Marzano si prepara ad un’altra Campagna vittoriosa: quella 2025! Ne è convinto Peppino Napoletano, il patron della Solania che della qualità e dell’eccellenza del pomodoro dell’Agro nocerino non solo ha fatto una bandiera, ma ne è diventato il portavoce internazionale in tutte le sue declinazioni.
Il 2025 pare si presenti con gli stessi ottimi presagi del 2024 in fatto di risultati.
“E’ proprio così. Abbiamo terminato proprio nei giorni scorsi di lavorare il pomodorino e siamo pronti a far entrare in lavorazione il San Marzano rispettando così in pieno i termini stagionali con previsioni ottimali”.
La qualità?
“Anche quest’anno dovrebbe essere eccellente come quella dell’anno passato. Le piante sono verdi e il frutto è rosso fuoco.Si prepara un’altra annata di qualità sopra ogni limite di eccellenza chee conferma come questo prodotto non solo è unico, ma non è imitabile in qualsiasi parte del mondo”
Quest’anno però sul commercio del San Marzano pende la spada di Damocle dei Dazi.
“Non solo i dazi. Purtroppo, e questo è l’altro aspetto negativo, i dazi influenzeranno inevitabilmente anche i noli, i trasporti, con contraccolpi abbastanza rilevanti sul costo finale al consumatore. Il San Marzano è un prodotto di qualità e di eccellenza, è vero che farne a meno è difficile, ma i costi lieviteranno e finiranno per essere pagati dal consumatore finale”.
Come fare per ridurre l’impatto?
“Bisogna fare gli imprenditori che guardano lontano e creare una rete sinergica con gli agricoltori. Io per esempio, ho avuto la fortuna di acquistare le scatole di latta a dicembre scorso quando ancora non esistevano le condizioni di crisi spuntando un vantaggio del 10%. Poi ci sono da ottimizzare i processi lavorativi eliminando diseconomie esistenti e poi serve la collaborazione degli agricoltori che con il loro prezzo contribuiranno a rendere ancora competitivo il prodotto e a mantenere l’eccellenza del nostro San Marzano. Così si può ridurre l’impatto, ma bisogna riconoscere che il momento non è facile da gestire”.
Gli Stati Uniti sono tra coloro che assorbono la maggior parte del prodotto San Marzano. Una bella gatta da pelare.
“E’ vero che gli Stati Uniti sono tra i più grandi partner commerciali, ma è anche vero che il San Marzano sta scoprendo nuovi mercati e nuovi paesi. Un buon lavoro lo abbiamo fatto, sembra strano, proprio collaborando a livello internazionale con i pizzaioli. In Asia, ma anche in Australia, nei Paesi Arabi, il pomodoro San Marzano come prodotto d’eccellenza per una pizza di qualità, ha contribuito alla maggiore diffusione del nostro prodotto e all’aumento del gradimento e alla possibile apertura di nuovi mercati”.
Quando lei fu tra i primi a parlare di pizza di qualità con il pomodoro San Marzano in pochi credettero alla svolta.
“I fatti mi hanno poi dato ragione. Quando si punta sulla qualità contando su un prodotto d’eccellenza è solo questione di tempo ma la scelta si rivela sempre vincente”.
Il segreto del San Marzano. Lei che da una vita non solo lo trasforma ma collabora con gli agricoltori per la sua coltivazione, qual’ è il punto di forza?
“L’amore”
L’Amore?
“Si l’amore che solo l’0agricoltore di queste terre, di questa zona sa mettere nel suo lavoro. Oltre la pianta, oltre il prodotto, la piantina di San Marzano va ancora curata a mano, impalata, coccolata, raccolta con le mani quasi accarezzando il pomodoro. Se non è amore questo, mi trovi lei un altro prodotto della terra che richiede tanta dedizione. Tanto amore che si trasferisce sul prodotto. Si sente, si avverte al tatto e al gusto. Una eccellenza unica che gratifica i sensi”.
Allora l’appuntamento è a settembre per il bilancio consuntivo di questa annata 2025 che si preannuncia strepitosa per risultati e qualità?
“Esattamente! Sono convinto che avremo un pomodoro San Marzano 2025 che potrà essere annoverato tra le migliori produzioni degli ultimi 50 anni. Ne sono convinto al punto da scommetterci. E mi creda in questo settore l’esperienza fa la differenza”.
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