
di Laura Guerra
Un teatro abbandonato nel quartiere Greco di Milano recuperato e riprogettato dalle grandi firme dell’arte e del design italiano come Mimmo Paladino che ha realizzato il portale; le abbondanti quantità di cibo che avanza nei padiglioni di Expo recuperato e trasformato in piatti d’autore da grandi chef; novanta persone in difficoltà che possono nutrirsi ogni giorno nutrendo l’anima.
Il recupero si fa bellezza e solidarietà diventando il Refettorio Ambrosiano, mensa per i poveri, nata dal progetto Food for soul voluto Massimo Bottura e da Davide Rampello (curatore artistico del padiglione zero di Expo), appena inaugurata a Milano.
L’idea del patron della Francescana è quella di ridare dignità a quanto viene scartato e, attraverso questo gesto, ridare dignità agli ospiti del Refettorio.
“Utilizzare ingredienti di eccedenza di diversa provenienza non è assolutamente degradante – spiega – alla fine degli anni ‘50 in Italia c’erano persone che morivano di fame. Il recupero ci è sempre appartenuto. Recuperare non è degradante, sono stati 40 anni di consumismo a renderlo tale, ma la parola latina “Recuperare” era analoga a “Riconquistare”: un atto di volontà e forza. Scartare, buttare è arrendersi”.
Al Refettorio, per tutto il semestre dell’expo si alterneranno chef italiani ed internazionali che Bottura ha coinvolto nell’iniziativa http://www.refettorioambrosiano.it/gli-chef/ e che lavoreranno in partenership con lo staff stabile composto da un responsabile, una cuoca, un aiuto e un educatore aiutati da settanta volontari che fanno i turni settimanali per garantire ogni sera 90 pasti destinati a persone fragili che stanno recuperando autonomia aiutati dai servizi di Caritas Ambrosiana.
Gli allestimenti sono stati realizzati da 13 firme del design che, lasciandosi suggestionare dal simbolismo della tavola da sempre luogo di incontro, confronto e comprensione, hanno progettato e donato ciascuno un tavolo di rovere. Un mobile di uso quotidiano che nel Refettorio diventa un’opera d’arte capace di contenere e rappresentare i valori del cibo e della cultura.
Il Refettorio Ambrosiano, sostenuto dall’Archidiocesi di Milano e da Caritas Ambrosiana, ad Expo concluso, resterà un servizio permanente a testimonianza concreta e denuncia contro lo spreco alimentare, le diseguaglianze sociali, invito alla creatività e alla solidarietà.
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