Milano, Alice – 13/20

di Luca Fontana

A tavola con I Signori

Siamo nel fiore allʼocchiello del nuovo, splendido, Eataly a Milano. In quella che internazionalmente è considerata la vetrina della gastronomia Italiana, si è insediato il noto ristorante Alice, con una tanto decantata quanto discussa Viviana Varese.

Siamo in due, e per un altrimenti anonimo Martedì a pranzo, scegliamo il menù Viviana.

Si inizia con un po di finger food, unʼinsalata alla crema di pistacchio:

Pane carasau e baccalà a destra, a sinistra crema di pecorino fritto:

Hummus:

Biscotti dolci-salati con salmone e le sue uova, gustosi:

Arriva il pane, di produzione propria, ben lievitato, notevole:

E, prima delle portate del menù, una nostra richiesta extra, la pizza fritta, portata in tavola con una simpatica confezione:

Eccola, con bavarese di pomodo, pomodoro confit e bufala. Un condimento straordinario, che salva una pasta invece non eccelsa, troppo poco godereccia perchè non abbastanza
fritta.

Il tris di fassone, tar-tar, Carpaccio e Diaframma. A far da perno questo cedro candito, davvero notevole, soprattutto da un punto di vista olfattivo. Dimenticabile la maionese calda.

Capasanta “tuttasparago” con bottarga dʼuovo. Visivamente ci sembra seduta, ed il gusto lo conferma. Un piatto troppo addomesticato, troppo dolce, che non sorprende, e con una capasanta di suo non eccellente.

Di gran scena la linguina al riccio di mare con clorofilla di prezzemolo e peperoncino fresco. Il riccio non è di quelli freschi, ma a Milano il pesce non arriva tutti i giorni? Peccato, perchè lʼaspetto è ottimo, con questo verde clorofilla, ma il sapore è decisamente debole, tranne che per il peperoncino fresco, che esplode al contatto con la lingua, per poi sparire lasciando il giusto spazio agli altri sapori.

Minestra Maritata con salsiccia, caciocavallo e brodo ai due aromi. Finalmente una portata da applausi, con sapori potenti e persistenti. Da ricordare.

Polpo con patate in tre maniere: cialda, granita e crema. Un polpo di media fattura, ben insaporito, con questo mix di patate davvero di troppo, omogeneo nei sapori, insignificante, senza slanci e con una granita quasi fastidiosa nel suo essere scialba.
Incommentabile la cialda, talmente dura che è impossibile addentarla.

La guancia con le sue verdure, buone le seconde, pessima la prima. Dura per mala cottura, terribile per materia prima. Un piatto che non dimenticheremo fino a sera, quando
verrà finalmente digerito.

Andiamo coi dessert. Ma…un attimo…ed il predessert? Dimenticato, perduto nei meandri della cucina, troppo impegnata a servire le frotte di clienti!

Fresco mediterraneo, ovvero un sorbetto ai limoni di amalfi, con una crema di limone al bergamotto, una allʼarancio ed una alla menta, con briciole di pan di spagna. Idea piacevole, buone le creme, ma il sorbetto…di tale qualità da essere eguagliato solo dai confezionati Movenpik.

O Sole Mio: ricorda qualcosa?

Piccola pasticceria

Un pranzo di alti e bassi, molti dei secondi, pochi, ahimè, dei primi. Da ricordare una grandiosa zuppa povera, ed una buona pizza fritta. Per il resto, ci troviamo di fronte ad
una cucina fatta di sapori scialbi, pensati per il grande pubblico milanese. Quello che però mi ha più colpito, soprattutto per il conto finale (siamo oltre i 100€ a testa, con un solo bicchiere di vino), è la scarsa qualità delle materie prime.

Segnalo anche che il servizio, necessario complemento per apprezzare una grande cucina, risulta grossolano, sia nei modi sia nei fatti, tantʼè che viene dimenticata una portata.

In questo ristorante sento il tentativo di voler essere qualcosa di diverso da quello che si è, cʼè bisogno di un ritorno alle origini, di una cucina più semplice ma dai sapori più definiti.

Menù “Viviana”: 88€, bevande escluse

Chef: Viviana Varese

Ristorante Alice
c/o Eataly Smeraldo,
Piazza XXV Aprile 10, Milano
www.aliceristorante.it


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